Nogarin (M5s): “Prossimo premier ovviamente sarà Cinquestelle”

Il Sindaco di Livorno, appartenente al Movimento 5 Stelle, azzarda una previsione per le prossime elezioni politiche, che vedranno il suo movimento ed il Pd contendersi il posto di Partito più votato

“Noi stiamo facendo enormi sforzi, ma per sanare problemi storici e annosi occorrerebbe un piano straordinario di investimenti del governo. E lo dico al futuro presidente del Consiglio che ovviamente sarà Cinquestelle “. Lo ha detto oggi il sindaco M5s di Livorno Filippo Nogarin nel corso della consueta conferenza di fine anno riferendosi alla scuola, una delle priorità della sua amministrazione, rivendicando investimenti per oltre tre milioni sia nel 2016 che nel 2017 contro investimenti nel 2013 (precedente amministrazione) di 1,2 mln.

Rifiuti: truffa da 4 milioni alla Regione Toscana, “bambini? Che muoiano”

“Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano”. Così uno degli indagati nell’inchiesta della Dda di Firenze per traffico illecito di rifiuti, che oggi ha portato all’arresto di sei persone, parlando dei rischi di stoccare abusivamente rifiuti pericolosi in una discarica situata vicino a una scuola. “Non mi importa nulla dei bambini che si sentono male – prosegue l’uomo senza sapere di essere intercettato -, io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti”.

Le indagini, partite nel 2015, hanno coinvolto circa 150 carabinieri hanno portato agli arresti e al sequestro dei beni di due aziende del settore dei rifiuti

Sei persone sono state arrestate dai carabinieri forestali, in esecuzione di una misura di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal gip su richiesta della Dda fiorentina, nell’ambito di un’inchiesta per traffico illecito di rifiuti. Ai domiciliari sono finiti: Emiliano Lonzi, gestoredi fatto della Lonzi metalli srl e della Rari srl; StefanoFulceri, responsabile del piazzale rifiuti della Lonzi Metalli; Marco Palandri, collaboratore e gestore della Rari; Anna Mancini, dipendente e funzionaria amministrativa della Rari; Stefano Lena, responsabile del piazzale Rari srl e AlessandroBertini, collaboratore della Fbn srl di Prato.

I reati contestati sono traffico di rifiuti, associazione per delinquere e truffa aggravata ai danni della Regione Toscana, quantificata in circa 4 milioni di euro. Una parte consistente degli scarti tossici pericolosi al centro dell’inchiesta arrivava nelle discariche del Livornese da una ditta di Prato, la Fbn srl, specializzata nel trattamento dei rifiuti.

I militari stanno perquisendo le abitazione, sedi legali e discariche di persone fisiche e società operanti nel settore dei rifiuti, procedendo al sequestro di documenti e materiale informatico. Nell’operazione sono coinvolti circa 150 carabinieri del comando per la tutela forestale in servizio in Toscana e nella provincia di Chieti, Cuneo, Bologna e La Spezia.

In provincia di Livorno è stato inoltre eseguito il decreto del giudice per le indagini preliminari fiorentino, di sequestro preventivo di tutti i beni aziendali di due importanti società operanti nel settore.

L’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, oltre ad aver applicato le misure cautelari coercitive, ha disposto l’interdizione per un anno da qualsiasi attività professionale inerente il settore dei rifiuti per altri cinque indagati che attualmente rivestono cariche apicali presso importanti impianti di trattamento, discariche e società di trasporto rifiuti.

L’attività d’indagine, iniziata dall’ex corpo forestale dello Stato nel marzo 2015 per conto della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, è stata coordinata dal dottor Ettore Squillace Greco,  procuratore capo di Livorno, ora affiancato dal Dottor Giulio Monferini e si è svolta con collegamento di indagini tra le procure di Firenze e di Livorno. Per il procuratore capo di Livorno, il modus operandi adottato dal’organizzazione criminale ha molti punti di contatto con quello di stampo camorrista: “Siamo di fronte a un gruppo che commetteva il maggior numero di reati in questa materia – ha affermato -. Si tratta di episodi che non hanno nulla a che fare con la Camorra, ma un certo modo di gestire e trattare i rifiuti è significativo”.

Livorno, alta adesione allo sciopero dei dipendenti comunali

Lo sciopero proclamato dalla principali sigle per chiedere una maggiore politica di assunzioni per scongiurare crisi dei servizi

Alta adesione allo sciopero dei dipendenti comunali oggi a Livorno , proclamato da Cgil Cisl Uil e Usb, che hanno manifestato per chiedere occupazione: cento per cento delle adesioni in scuole dell’infanzia, nidi e polizia municipale, secondo i sindacati i quali hanno spiegato che negli ultimi 5 anni il Comune di Livorno ha perso 300 posti di lavoro, per personale andato in pensione e non sostituito. Nei prossimi tre anni sono previsti altri 200 pensionamenti che se non sostituiti provocheranno una paralisi dei servizi.

“Alla fine della manifestazione abbiamo incontrato il prefetto – ha detto Paolo Camelli, segretario provinciale Uil Fpl – spiegando le ragioni dello sciopero e spiegando che se non ci sarà da parte dell’amministrazione comunale una politica di assunzioni vera e sostanziosa, arriveremo alla crisi di importantissimi servizi come tra gli altri asili, scuole materne, polizia municipale, anagrafe e lavori pubblici. Fino ad ora il Comune di Livorno non ha provveduto nemmeno a mantenere gli impegni assunti un anno fa dallo stesso sindaco Nogarin – continua il sindacalista – che prevedevano un piano assunzioni di 65 persone ad oggi totalmente disatteso, mentre si continua a mantenere una fetta rilevante di lavoro precario a cui si aggiunge, notizia di questi giorni, un ulteriore precariato nel servizio di protezione civile”.

“Le richieste dei sindacati di Cgil, Cisl Uil e Usb – conclude Camelli – non sottraggono risorse finanziarie ai servizi, in un quanto si tratta di sostituzione di personale in uscita, e quindi si rimane nell’ambito della spesa attuale senza dunque alcun aggravio dei costi”.

Furto biglietteria Ctt Livorno, svaligiate 11 casseforti

Via contanti per una somma che si aggirerebbe tra i 10 mila e i 15 mila euro.

Furto nella notte alla biglietteria Ctt (l’azienda che svolge il servizio di trasporto pubblico) di largo Duomo a Livorno: via contanti per una somma che si aggirerebbe tra i 10 mila e i 15 mila euro.

Gli autori del furto, secondo quanto riferito dal dirigente dell’azienda Bruno Bastogi, sarebbero entrati nella biglietteria passando dagli uffici del primo piano e riuscendo a scassinare 11 casseforti con la fiamma ossidrica, impossessandosi poi dei contanti custoditi all’interno di ognuna.

La quantificazione dei danni non è stata ancora possibile così come l’esatto ammontare
della refurtiva. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno subito avviato le indagini per risalire ai responsabili.

Ristoratori pisani sfidano colleghi Livorno, derby a tavola

Idea lanciata nella settimana che precede la sfida calcistica.

Nella settimana della partitissima Pisa-Livorno di Lega Pro, in programma domenica 26 novembre, un derby anche in cucina, oltre che in campo, per misurarsi con le specialità tipiche della cucina toscana e vedere chi vincerà. E’ la sfida lanciata ai colleghi livornesi da David Cataldi titolare di un ristorante nel centro di Pisa e condivisa con il direttivo di Confristoranti Confcommercio Pisa.

“Vogliamo metterci in gioco – spiega Daniela Petraglia, presidente dei ristoratoti pisani aderenti a Confcommercio – e replicare il derby sportivo sul campo in un vero e proprio derby culinario e gastronomico. Una sfida dove le due squadre, quella pisana e quella livornese, composte da 4-5 ristoratori ciascuna, si sfideranno a colpi di squisitezze della cucina tipica toscana, tra primi, secondi piatti e dessert”.

La competizione prevede che sia una giuria di qualità, rigorosamente super partes, scelta tra esperti, autorità e personaggi vari, a decidere quale delle due squadre prevarrà sull’altra.

“Sarà ovviamente una doppia sfida, con andata e ritorno – chiarisce Petraglia – e si svolgerà in primavera, all’interno di due location in grado di ospitare qualche
centinaio di persone. Infatti, il nostro intento è quello di realizzare due grandi serate, all’ombra della Torre e dei Quattro Mori, in cui spettacolo, cucina, vernacolo e goliardia
vanno di pari passo, con molta gente e tanto divertimento”.

Da fanghi dragati porto Livorno sbocciano fragole e lattuga

Progetto Hortised, coordinato Ateneo Firenze partecipato Cnr Pisa.

Dai sedimenti dragati del porto di Livorno sono cresciuti melograni, fragole e lattughe grazie a Hortised, progetto europeo ‘Life’ coordinato dal dipartimento di scienze della produzione agroalimentare e dell’ambiente (Dispaa) dell’Università di Firenze, al quale partecipano l’Istituto per lo studio degli ecosistemi (Ise-Cnr) dell’area della ricerca del
Consiglio nazionale del Cnr di Pisa, l’Università spagnola Miguel Hernandez di Elche e due aziende vivaistiche private. Il progetto, spiega una nota, vuol dimostrare che dal dragaggio dei sedimenti dei corpi idrici portuali – attività svolta regolarmente per consentire la libera navigazione delle imbarcazioni – si possano ricavare substrati per la coltivazione nel settore del vivaismo e della frutticultura.

L’attività dell’Ise-Cnr si è concentrata sui fanghi del porto di Livorno dragati e poi trattati per 18 mesi mediante l’uso di sostanza organica e piante. Il sedimento fitotrattato, si spiega ancora, ha caratteristiche simili ad un suolo ed è stato sperimentato per produrre piantine di lattuga e di melograno, fragole e melagrane. Dal punto di vista agronomico, i
risultati ottenuti in campo presso l’azienda agricola Zelari Company in provincia di Pistoia, il vivaio Caliplant (Murcia – Spagna) e l’Ateneo Hernandes “sono molto incoraggianti – spiega una nota -, con produzioni medie simili a quelle riscontrate nel terriccio commerciale puro se coltivate in una miscela con il 50% di sedimento bonificato”.

“Ad oggi non erano state individuate metodologie valide per un uso applicativo dei sedimenti dragati”, si spiega ancora, rilevando che la quantità totale di sedimenti contaminati dragati in Europa è di circa 200 milioni di metri cubi annui “che potrebbero essere utilizzati in agricoltura cambiando le normative e le linee guida europee in campo vivaistico e agricolo”.

“Nostro compito è dimostrare che questi sedimenti trattati sono congeniali all’agricoltura dal punto di vista della fertilità e della produttività agronomica – dice Grazia Masciandaro dell’Ise/Cnr – e che lo sono anche dal punto di vista della sicurezza alimentare, in quanto sarà verificata l’eventuale presenza di contaminanti nella pianta e nel frutto e saranno effettuate misure per la caratterizzazione morfologica, biochimica e sensoriale dei frutti”.

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