E78, Anas da via al progetto per allargamento a 4 corsie

Il progetto esecutivo del ‘Lotto 4’, per un investimento di 106 milioni di euro impegnerà un tratto di 1,8 km con ammodernamenti e nuove costruzioni

Il cda di Anas ha approvato, nella seduta di ieri, il progetto esecutivo del lotto 4 della strada statale 223 ‘di Paganico’, in provincia di Grosseto, nell’ambito del progetto di adeguamento a quattro corsie della E78 Grosseto-Siena. Il lotto 4, per un investimento complessivo di 106 milioni di euro interamente finanziati dal Contratto di programma Anas, è relativo a 2,8 chilometri di congiunzione tra il tratto in corso di ultimazione (maxi lotto) con quello già ammodernato a Civitella Marittima.

Il progetto prevede l’allargamento a 4 corsie e comprende 8 viadotti, di cui 5 da realizzare e 3 esistenti da ammodernare, per una lunghezza complessiva di 1,8 km, oltre a due gallerie, una da realizzare e una da adeguare. Nelle prossime settimane saranno avviate le procedure per l’affidamento dei lavori, per i quali è prevista una durata di 1190 giorni. Anas ricorda poi che il 20 novembre era stato approvato il progetto definitivo del lotto 9, ovvero 11,8 km tra Orgia e il tratto in corso di ultimazione (maxi lotto), in provincia di Siena, per un investimento complessivo di 162 milioni di euro.

Una volta ottenuto il parere positivo del Consiglio superiore dei lavori pubblici sarà possibile chiudere la conferenza di servizi e inviare il progetto al Cipe. Con l’approvazione del Cipe sarà possibile eseguire la progettazione esecutiva e quindi avviare le procedure di affidamento dei lavori entro il 2018. Infine, il maxi lotto in corso di completamento è già fruibile a quattro corsie per la quasi totalità del tratto di circa 12 km, compreso il nuovo viadotto Farma. Con i lotti 4 e 9, conclude Anas, si completerà l’ammodernamento dell’intera tratta Grosseto-Siena.

Coordinatrice scolastica truffata per 10mila euro, 4 denunciati

Una coordinatrice scolastica settantenne di Pitigliano (Grosseto) è stata raggirata da una truffa operata da quattro persone, che le hanno fatto credere di poter sbloccare dei fondi regionali per la scuola tramite il pagamento di una grossa somma di denaro.

Una truffa telefonica ha colpito la coordinatrice di alcune scuole dell’infanzia nel grossetano. I quattro malfattori hanno circuito la donna spacciandosi prima per un fantomatico funzionario regionale, e successivamente per un direttore di banca.
L’esca sarebbero stati degli ingenti fondi scolastici regionali, che essendo bloccati dovevano essere sbloccati tramite il pagamento di una cifra imprecisata. La coordinatrice, allettata dall’oppurtunità, ha versato in tre tranche ben 10mila euro. Quando la donna sembrava titubante subentrava un complice che fingeva di chiamare dalla banca e le intimava di continuare i pagamenti, pena il congelamento dei fondi.
La vittima, impaurita, ha dunque avvisato le forze dell’ordine di Pitigliano per fare chiarezza sulla vicenda. I carabinieri si sono immediatamente attivati scoprendo la truffa. I quattro malfattori sono stati infine denunciati dalla loro vittima.

Abusi sulla figlia di 5 anni, arrestato a Grosseto

Il 40enne è stato denunciato dalla moglie. I carabinieri hanno trovato dei video che lo ritraggono durante gli atti sessuali con la bambina

Un uomo di 40 anni è stato arrestato nella zona sud della provincia di Grosseto dove vive in flagranza per abusi sessuali sulla figlia di cinque anni. La notizia è riportata oggi dai giornali locali. L’uomo, da quanto si è appreso, è stato denunciato dalla moglie.

I carabinieri hanno visionato dei video che riprendono l’uomo durante gli atti sessuali. Il padre è stato prelevato dai carabinieri e davanti al gip Marco Mezzaluna, durante l’interrogatorio di garanzia, avrebbe ammesso gli addebiti.

Secondo quanto appreso i carabinieri avevano sistemato nella casa dell’uomo, separato dalla moglie e che ogni tanto ospitava la piccola, delle telecamere nascoste che hanno filmato gli abusi. Una volta visionato il materiale che ritrarrebbe atti che uno degli investigatori ha definito “pesantissimi”, è scattato il blitz che ha condotto all’arresto del padre mentre la piccola non c’era.

Grosseto: trovato giovane senzatetto semi carbonizzato

Un ragazzo di circa 25 anni è stato trovato semi carbonizzato in un appartamento a Grosseto.

Il giovane, un senzatetto, stando alla ricostruzione dei carabinieri, avrebbe accusato un malore e sarebbe morto asfissiato e bruciato dal fuoco che aveva acceso per scaldarsi.

Gli amici hanno avvertito le forze dell’ordine la notte scorsa intorno all’una quando il 25enne non rispondeva dall’appartamento che aveva occupato abusivamente da qualche giorno. Sul posto anche il nucleo scientifico dei carabinieri.

Lavorare sul mito: Michele Sinisi a Grosseto con i Promessi Sposi

Domani sera e mercoledì al Teatro degli Industri il centro di produzione teatrale Elsinor porterà in scena uno studio su uno dei classici della letteratura italiana

Al teatro degli Industri di Grosseto domani Marted’ 12 e Mercoledì 13 Dicembre Michele Sinisi porta in scena un classico della letteratura italiana. Quello compiuto da Sinisi non è semplicemente un lavoro sui classici ma anche e, soprattutto, uno studio sul mito, sull’archetipo, su ciò che ormai è diventato patrimonio dell’immaginario comune. Dopo Miseria&Nobiltà, infatti, Sinisi affronta un altro grande testo: I promessi sposi. Mettere in scena uno dei pilastri della nostra cultura, significa assumersi la responsabilità di lavorare su materiale conosciutissimo, di fare i conti con i grandi maestri del passato, ma anche, e soprattutto, di condividere con il pubblico un immaginario comune, ricreando quasi un rito collettivo dove torna la memoria degli anni di scuola, in cui il suono della campanella scandiva il tempo delle lezioni.

Diventato ormai un’icona, questo testo rivela ancora la sua straordinaria eccentricità, svelando un contenuto vivo, coinvolgente, ironico, a volte spietato. Conosciuto a scuola e assimilato in una dinamica pedagogica di scambio con l’insegnante, I promessi sposi oggi è oggetto di studio, di analisi e in rete è ormai possibile trovare qualsiasi scheda riassuntiva, pensiero e opinione su ogni singolo passaggio del testo.

La possibilità offerta dal teatro di dare forma corporea ad un contenuto può riconnetterci con l’indagine manzoniana sulle costanti umane, sul senso della Storia e sul rapporto del singolo con gli eventi che lo travalicano, consentendoci di riappropriarci della sua forza narrativa complessa e moderna, capace di rispecchiare un’umanità talmente pregnante di vita da generare estreme semplificazioni o stereotipi (Don Abbondio, Perpetua, Azzeccagarbugli sono entrati nel linguaggio comune), grazie anche ad una indagine psicologica così accurata da bypassare la nozione di personaggio positivo e negativo.

 

“I Promessi Sposi va ben oltre i limiti del genere letterario, non è solo un romanzo storico: attraverso la ricostruzione dell’Italia del ‘600 Manzoni prefigurava parallelismi con i processi storici di cui era testimone nella sua epoca, cioè l’800. Lo scrittore non si limitava ad indagare il passato, bensì rifletteva su costanti umane – culturali, psicologiche, spirituali, sociali, politiche – tracciando anche un’idea ben precisa del senso della Storia, e del rapporto che il singolo aveva con gli eventi storici che lo coinvolgevano. E con questo sguardo Manzoni comprendeva meglio il suo presente, inteso come probabilità e non come segreto nozionistico, somma algebrica. Che le cose accadano, che gli altri condividano le nostre azioni e i nostri pensieri non può essere definito a priori, ma lo si può scoprire solo attraverso quella relazione, cominciando con lo sguardo a quel passato.  Quello che ne deriva è che nel corso della Storia, sotto forme diverse, molto probabilmente noi raccontiamo la stessa storia: di esseri umani che provano a convivere con le loro inquietudini e le loro aspirazioni, ciascuno in relazione anche alla propria spiritualità.” Queste le parole del regista Michele Sinisi.

“In quest’opera i personaggi rompono la semplicistica suddivisione in buoni e cattivi diventando più umani, al punto da generare una forza narrativa più complessa, moderna. Essi sono scolpiti a tutto tondo, rispecchiano un’umanità talmente pregnante di vita da generare degli stereotipi, ancora usati oggi nel linguaggio comune (si pensi ad esempio a un don Abbondio o alla figura di un Azzeccagarbugli o di una Perpetua). Una rappresentazione psicologica così accurata fa sì che, salvo poche eccezioni, quasi nessuno di essi sia completamente “positivo” o “negativo”. Il malvagio trova un’occasione di umanità e redenzione, il personaggio positivo (ad esempio Renzo) non è immune da difetti, azioni violente e riprovevoli ed errori anche gravi. La stessa Lucia viene tacciata spesso come egoista, e non sempre a torto: il discorso che padre Cristoforo fa alla giovane al Lazzaretto, benché paterno e benevolo, è durissimo.”

“Bene, credo che quest’opera alla sua identità letteraria abbia aggiunto la consapevolezza di noi contemporanei, cioè quello che la Storia nel frattempo dovrebbe averci insegnato: gli esseri umani devono ricordarsi continuamente di quanto la convivenza non sia un risultato ma un’esperienza da vivere solo ed esclusivamente nell’occasione da cogliere, nel vivere la probabilità delle nostre relazioni. La Provvidenza, la fede, altro protagonista di questo capolavoro, oggi rivela una nuova religione, generata da una antica necessità, ch’è vivere assieme ciascuno nella propria diversità, così ci emanciperemo dalle nostre paure.”

Fs: riapre la Siena-Grosseto, Ceccarelli “Vogliamo valorizzare queste linee”

Dopo un anno di silenzio sui binari, ha riaperto oggi la Siena-Grosseto. Ed è stata festa grande a Monte Antico, nel comune di Civitella Paganico, dove si svolta la cerimonia inaugurale. C’erano il mercato di prodotti tipici in piazza, una mostra fotografica e animazioni per bambini. E non poteva mancare, per l’occasione, un treno storico d’altri tempi. Il convoglio è partito poco prima delle nove da Siena: una motrice d’epoca a vapore del 1915 modello GR741 e carrozze modello “100 porte”. Il treno si è fermato in paese per riempire di nuova acqua la caldaia e poi è ripartito nel suo giro delle stazioni storiche.

A bordo c’era anche l’assessore ai trasporti della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, che ricorda l’importanza e la potenzialità delle cosiddette linee ferroviarie minori e l’impegno per la loro valorizzazione. E non c’è solo la Siena-Grosseto, costretta ad un anno di stop per una frana ed ora riaperta al traffico. In Toscana si contano la Cecina-Saline di Volterra, la famosa Porrettana che scala l’Appennino verso Bologna, la Siena-Chiusi, l’Arezzo-Stia e Arezzo-Sinalunga: tutte già valorizzate o in via di valorizzazione, importanti per chi abita in quei territori e importanti e strategiche per il turismo. Linee, come nel caso dell’Arezzo-Sinalunga-Stia, dove da poche settimane sono entrati in funzione i nuovi treni jazz, moderni e attrezzati anche per portare bici.

“E’ sempre un’emozione pensare alla riapertura d una linea storica così panoramica e dal grande valore anche paesaggistico – commenta l’assessore Ceccarelli -: un viaggio straordinario che ci fa gustare scorci importanti, il cui fascino stamani è stato accresciuto dalla presenza di questa locomotiva storica”. L’assessore pensa ai turisti, ma anche al valore di per sé del collegamento tra due città. “Ci auguriamo ora – aggiunge – che inconvenienti come quelli che hanno portato in tre anni all’interruzione per due volte della linea, con seri danni all’infrastruttura, non si ripetano”.

Legambiente colloca la Toscana in cima alle graduatorie sul trasporto su ferro e la Toscana è tra le poche regioni a non aver chiuso le cosiddette linee ferroviarie secondarie. Anzi, le ha riaperte. “La Regione si sta impegnando nella loro valorizzazione – ricorda sempre Ceccarelli – e la grande partecipazione di stamani ci incoraggia ad andare avanti”. “Crediamo nel treno come mezzo di trasporto sostenibile – prosegue – . Abbiamo lanciato la ‘cura del ferro’ prima che venisse sposata da tutti i livelli istituzionali. Abbiamo firmato un contratto con Trenitalia per il rinnovo al 70 per cento della flotta entro il 2019. Abbiamo già raggiunto un’ulteriore intesa e presto ci auguriamo di firmare u contratto per quindici anni e il rinnovo totale della flotta. Si è investito sulle infrastrutture, come il raddoppio della Pistoia Lucca o della Granaiolo-Empoli, così come stiamo continuando ad investire nella politica dell’integrazione modale tra ferro, gomma, tranvia a Firenze e bicicletta”. Per un modo diverso di viaggiare, capace di far scoprire una Toscana autentica rimasta fino ad oggi più nascosta e in grado di consegnare emozioni nuove e diverse”.

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