Gli alunni diventano “Architetti per un giorno”: edifici anti-sismici progettati dai bambini

Giovedì 17 maggio, dalle 9.30 alle 13, alla Palazzina Reale di piazza Stazione, sede dell’Ordine degli Architetti di Firenze, si svolgerà la giornata conclusiva del ciclo di incontri avvenuto con gli alunni delle scuole di Firenze e dedicato alla formazione dei giovani cittadini sui comportamenti da tenere in caso di terremoto.

Dove ripararsi in caso di scossa e perché? Come funziona un piano di evacuazione? Come comportarsi durante e dopo un terremoto? Sono i temi affrontati nel corso di questo anno scolastico da circa 900 alunni, tra bambini e ragazzi, di trentasei classi tra Firenze e Sesto Fiorentino, che hanno preso parte al ciclo di incontri dedicato alla formazione dei giovani cittadini sui comportamenti da tenere in caso di terremoto organizzato da Ordine e Fondazione Architetti Firenze nelle scuole primarie e secondarie nell’ambito del progetto delle Chiavi della Città del Comune di Firenze.

La giornata conclusiva del progetto è organizzata dalla Commissione emergenza sismica dell’Ordine degli Architetti, Gruppo consapevolezza del rischio: nel corso della mattinata verranno proiettati filmati ed esposti gli elaborati prodotti dai ragazzi durante il ciclo formativo “Terremoto… diamoci una scossa”, e sono previste anche alcune attività per gli alunni, che nel corso dell’anno sono stati impegnati in laboratori interattivi per la produzione di disegni e modelli del modo corretto di costruire.

A prendere parte all’evento saranno gli studenti delle scuole primarie Rodari e Battisti e della secondaria di primo grado Piero della Francesca, che per l’occasione verranno premiati con l’attestato di “Architetto per un giorno” direttamente dalla vicesindaca Cristina Giachi.

A dare il via alla giornata saranno i saluti di Serena Biancalani e Silvia Moretti, rispettivamente presidente di Ordine e Fondazione Architetti Firenze. Prevista anche la presenza dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze Giovanni Bettarini e del consigliere del Consiglio Nazionale Architetti Walter Baricchi, oltre al presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana Riccardo Martelli.

Il progetto di prevenzione sismica nelle scuole va avanti da quattro anni e ha coinvolto finora più di tremila alunni. Durante l’anno scolastico bambini e ragazzi vengono formati sul rischio sismico e sul comportamento da tenere durante e dopo un terremoto, attraverso lezioni ma soprattutto con giochi ed esperimenti interattivi. L’obiettivo è anche quello di rendere i più piccoli “ambasciatori” della sicurezza e delle buone pratiche nelle proprie famiglie.

Minori: Toscana, al lavoro per semplificare procedure affido e permessi di soggiorno

Semplificare e snellire le procedure in materia di affidi, specie per quanto riguarda il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno dei bambini stranieri affidati a famiglie italiane: questo il tema al centro di una riunione nella sede della questura di Firenze.

La riunione ha coivolto, tra gli altri, il questore Alberto Intini, l’assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi, e il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi: in merito, ciascuno si è esposto, tutti concordi però sulla necessità di semplificazione delle procedure.

L’assessore Saccardi, spiega una nota, ha sottolineato che “con questa iniziativa, la Regione Toscana intende rinnovare il proprio impegno per la promozione dell’affido familiare, che costituisce il principale strumento di aiuto nei riguardi di bambini e ragazzi in condizione di difficoltà.

Siamo sicuri che la collaborazione con la questura di Firenze non potrà che contribuire positivamente a fronteggiare le criticità procedurali, e a migliorare la qualità degli interventi, a servizio delle famiglie e dei ragazzi coinvolti nell’esperienza affidataria”.

Per Toccafondi, “le famiglie affidatarie in Toscana svolgono un grande servizio a tutta la comunità, noi vogliamo aiutarle e sostenerle in questo. È lo Stato che chiede un aiuto alle famiglie per accompagnare minori, anche stranieri, in un percorso di crescita e spesso in situazioni non semplici”.

“Per il rinnovo del permesso di soggiorno – ha aggiunto -, è giusto che ci sia un iter da seguire e controlli da effettuare ma aiutare queste famiglie è doveroso. Per questo parte un veloce percorso che troverà soluzioni che aiutino le famiglie”.

Ligresti se ne va, morto l’immobiliarista di Castello

E’ morto a 86 anni Salvatore Ligresti. Fondatore del gruppo Fonsai, è stato tra i protagonisti della finanza milanese e della vicenda dell’urbanizzazione di Castello (Fi). Da fine anni ’80 era stato coinvolto in numerose inchieste giudiziarie. Fu coinvolto nel processo sull’urbanizzazione dell’area di Castello in cui la corte di appello di Firenze lo condannò a 2 anni e mezzo per corruzione.

L’immobiliarista siciliano è mancato all’ospedale San Raffaele, dove era ricoverato da giorni. Nel capoluogo lombardo l’uomo d’affari ha fatto la sua fortuna cominciata dal settore  del mattone. Ha cavalcato l’onda della Milano da bere, dei socialisti di Bettino Craxi, entrando nei salotti della finanza sotto l’ala di altri siciliani, l’avvocato Antonino La Russa e il numero uno di Mediobanca Enrico Cuccia, per poi imboccare una parabola discendente con l’avventura di Fondiaria-Sai, finita come ultimo atto nelle mani di un’altra compagnia assicurativa, Unipol.

Una vicenda che oltre al carcere ha lasciato Salvatore Ligresti e i figli, Jonella, Giulia e Paolo, coinvolti in vicende giudiziarie in parte non ancora concluse.

Finisce coinvolto nello scandalo delle aree d’oro legate all’acquisto a caro prezzo da parte del Comune di Milano di terreni agricoli dell’ingegnere. Reduce dalle disavventure di Tangentopoli per le  quali si fa 112 giorni nel carcere di San Vittore, torna sulla cresta dell’onda acquistando Fondiaria, proprietaria dell’area di Castello nella piana fiorentina.

Fallita nell’89 per effetto dello storico no di Achille Occhetto, allora segretario del Pci, l’idea di costruire una città nella città  fu di nuovo sviluppata dalla giunta Domenici e dal nuovo padrone di Fondiaria.

Il 18 aprile 2005 il sindaco e Ligresti siglarono una convenzione per la realizzazione tra gli altri di un insediamento da un milione e 400 metri cubi ed un parco di 80 ettari. Secondo le accuse, nell’autunno 2008 la giunta comunale sarebbe stata pronta a sacrificare il polmone verde per far posto alla cittadella dello sport proposta da Diego Della Valle, patron della Fiorentina. Quando, dopo il sequestro dell’area, vennero pubblicate le intercettazioni nelle quali il sindaco dichiarava che il parco gli faceva schifo e che bisognava smitizzarlo, Domenici si incatenò per protesta davanti alla sede di “Repubblica” a Roma.

Nel 2015 nel processo sulla urbanizzazione di Castello la corte di appello condanna Ligresti a 2 anni e mezzo per corruzione insieme all’architetto Marco Casamonti e  all’ingegner Gualtiero Giombini,  all’ex assessore comunale (Pd) all’urbanistica Gianni Biagi e all’ex assessore alla sicurezza Graziano Cioni (Pd) che abbandona le primarie a Sindaco.

 

castelloLa procura di Firenze e i carabinieri del Ros ipotizzarono uno scambio di favori fra Fondiaria-Sai ed esponenti della giunta comunale: Fonsai avrebbe fatto scegliere il progettista (Casamonti) a Biagi, nel tentativo di ottenere il maggior numero possibile di permessi a costruire, e a sua volta Cioni avrebbe chiesto sponsorizzazioni per alcune iniziative, e favori personali. La vicenda che ha visto il sequestro dell’area fino al 2013,  si è chiusa nel 2016 con l’annullamento delle condanne per corruzione che la Corte d’Appello aveva pronunciato nei confronti, fra gli altri, proprio di Ligresti.
Nello stesso anno il tribunale di Torino lo ha condannato in primo grado a 6 anni per falso in bilancio nell’inchiesta sul crac di Fonsai, mentre per la vicenda dei titoli Premafin, holding di Fondiaria: a fine novembre 2017 il tribunale di Milano lo ha condannato sempre in primo grado a 5 anni per aggiotaggio.

Alle Oblate una mostra sul ’68, a Firenze e nel mondo

A partire da oggi, giovedì 17 maggio,  dalle 17, prende avvio, presso la Biblioteca delle Oblate a Firenze, la mostra documentaria “Il 1968, fiorentino e internazionale. Immagini di un capitalismo non più ecosostenibile e di chi ha un sogno”, curata dal ‘Centro studi politico sociale archivio storico il sessantotto’.

La mostra, realizzata in collaborazione con la comunità dell’Isolotto, Deapress, l’associazione “Firenze, le piazze degli anni 70” e con lo SDIAF, e visitabile negli orari di apertura della biblioteca fino al 1 giugno, espone documenti delle scuole fiorentine e delle comunità di base, oltre a manifesti e fumetti relativi a eventi cruciali di quell’anno (maggio francese, primavera di Praga, guerra del Vietnam) con un corredo di foto, immagini e racconti.

In programma tre incontri pubblici di approfondimento:

*17 maggio, ore 17, “Presentazione della mostra”

*24 maggio, ore 17, “Il diritto allo studio. La scuola e l’università dal ’68 ad oggi”

*31 maggio, ore 17,  “Il ’68 nel mondo”

E’ possibile inoltre l’organizzazione di visite guidate, rivolte alle classi degli istituti fiorentini, contattando il Prof. Vito Nanni al suo indirizzo di posta elettronica.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della biblioteca.

 

Minaccia condomini e tira calci a porta, 59enne in manette a Firenze 

Ha iniziato a prendere a calci la porta d’ingresso dell’abitazione dei vicini, e poi ha minacciato gli altri condomini intervenuti per cercare di calmarlo: per questo ieri sera un uomo di 59 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per stalking dai carabinieri.

Il fatto è accaduto intorno alle 20,30 in un palazzo nella zona di Legnaia, a Firenze: a chiedere l’intervento dei militari sono stati gli stessi condomini che, in passato, avevano già presentato denunce e esposti nei suoi confronti, sempre a causa del suo comportamento.

Nel corso degli anni, secondo quanto ricostruito, l’uomo si sarebbe reso protagonista di numerosi episodi simili a quello che ha portato all’arresto; tra questi, minacce contro i condomini, danneggiamenti alle auto in sosta nel parcheggio condominiale, olio versato sul pavimenti dei pianerottoli e muri imbrattati.

Firenze, disturbo della quiete pubblica: denunciato il titolare di un locale

Rumori e odori fastidiosi, scatta la denuncia per il titolare di un locale in zona San Jacopino (Firenze), per disturbo della quiete pubblica: questo intervento è il frutto della collaborazione tra l’Amministrazione comunale e i cittadini; la Polizia Municipale infatti ha intensificato i controlli nella zona anche sulla base delle segnalazioni dei residenti.

Tutto è iniziato con un esposto, arrivato ad aprile, al Reparto Ambientale della Polizia Municipale, con diverse firme di residenti di San Jacopino; oggetto dell’esposto erano i rumori molesti provenienti da un locale della zona: nel documento si riportava come nei fine settimana la musica ad alto volume, gli schiamazzi e rumori all’esterno dello stesso impedissero il riposo dei residenti vicini, fino alle prime ore del mattino.

Gli agenti hanno quindi effettuato un intervento con rilevazioni fonometriche per verificare la rumorosità originata dal locale, e queste hanno evidenziato che la differenza fra il livello di rumorosità misurato con le emissioni sonore prodotte dal locale e il livello senza questo disturbo risultava superiore al limite di legge previsto (e cioè di 3dB).

Al titolare dell’attività, oltre alla denuncia penale per disturbo delle quiete e del riposo (punita dall’articolo 659 del Codice Penale), è stata elevata anche una sanzione amministrativa di 2.000 euro per la violazione delle norme in materia di inquinamento acustico.

Nel corso degli accertamenti sono state rilevati anche odori fastidiosi causati dalle preparazioni alimentari all’interno dell’esercizio: un fastidio percepito distintamente dalle abitazioni circostanti. Per questo per il titolare è scattata anche una ulteriore sanzione da 160 euro per la violazione del Regolamento di Polizia Urbana.

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