Furto da auto in sosta, tre arrestati in centro Firenze

Arrestati dai carabinieri del 112 tre persone per furto da alcuni veicoli in sosta la notte scorsa a Firenze. E’ successo verso le 2 in via Dolfi, nei pressi di piazza Indipendenza

Uno faceva il palo su una bicicletta, gli altri agivano materialmente sulle auto parcheggiate prendendo quello che trovavano dentro. Da una vettura hanno perfino rubato degli strumenti di precisione di un artigiano che monta i parquet. Due di loro dovevano stare in casa perché erano già stati messi ai domiciliari per altri furti. Quindi, oltre all’accusa di furto aggravato, ora devono rispondere di anche di evasione. Il terzo è accusato di furto.

E’ stato un abitante a chiamare i carabinieri. Il testimone ha proprio visto dal suo appartamento i tre che cercavano di forzare alcuni veicoli. Tre equipaggi del Nucleo Radiomobile di Firenze hanno raggiunto in pochi istanti la zona, intercettando in via Dolfi il terzetto, di età tra i 19 ed i 25 anni.
I militari, effettuando un controllo, hanno scoperto che quattro automobili colpite erano tutte Fiat Panda e avevano la serratura delle portiere anteriori forzata.

Bike sharing: Mobike, blocco app se posteggio luoghi privati

Mobike, il servizio di bike sharing attivo in otto città italiane, rende noto di aver iniziato a bloccare l’app agli utenti che parcheggiano le biciclette in luoghi privati

Un sms, si spiega, “avvisa gli utenti del blocco e quindi dell’impossibilità di continuare ad utilizzare il servizio”.
“Il grande successo del servizio di bike sharing Mobike consiste nella sua semplicità di utilizzo – dichiara Mobike in una nota -. Purtroppo le biciclette rinchiuse in luoghi privati diventano inutilizzabili e generano disservizio. Per questo motivo è stato attivato un sistema di controllo che permette di ridurre ulteriormente il fenomeno e garantire il massimo livello di servizio. La società Mobike si ritiene molto soddisfatta dei primi risultati: il problema delle biciclette Mobike rinchiuse in proprietà private è più rilevante del vandalismo che, grazie al servizio di sicurezza avviato ad aprile, si è notevolmente ridotto”.

Uffizi: Schmidt, bene seconda sperimentazione sistema tagliacode

Bene la seconda sperimentazione del sistema tagliacode. Schmidt, “attesa inferiore ai 5 minuti”. Per Ponte Ognissanti un aumento di 10.000 visitatori dallo scorso anno

Un’attesa in media “ben inferiore ai cinque minuti” per entrare agli Uffizi col sistema ‘tagliacode’, alla sua seconda giornata di sperimentazione ieri, domenica a ingresso gratuito. Lo afferma il direttore del museo fiorentino, Eike Schmidt: “Con questo metodo – commenta -, una volta a regime, per la prima volta agli Uffizi le lunghe code dei visitatori nel loggiato antistante la Galleria potranno diventare solo un ricordo”.

Intanto per il ponte di Ognissanti i musei delle Gallerie degli Uffizi e il Giardino di Boboli hanno registrato 10mila visitatori in più dello scorso anno, per complessivi 70.184. In particolare gli Uffizi hanno avuto 29.539 visitatori, 21.863 Boboli, 18.782 Palazzo Pitti.

Il sistema ‘tagliacode’, in corso di elaborazione da 2 anni e messo a punto dal museo insieme all’Università dell’Aquila, si basa “su un tagliando rilasciato da chioschi interattivi – spiega una nota – che al momento dell’arrivo del visitatore gli assegnano l’orario di visita” in base al quale “non dovrà attendere per entrare”: è calcolato “con un modello statistico i cui algoritmi tengono conto di una pluralità di fattori, tra i quali tempi di visita e variabili di giornata” tra le quali anche le condizioni meteo. La prima giornata di sperimentazione é stata il 7 ottobre, con risultati definiti positivi.

 

Teatro della Pergola: Prima Conferenza delle Capitali europee della Cultura

Prima Conferenza delle Capitali europee della Cultura, seguita dalla conferenza internazionale dei Sindaci Unity in Diversity, martedì 6 novembre ore 21.15 al Teatro della Pergola di Firenze

In occasione della Prima Conferenza delle Capitali europee della Cultura, seguita dalla conferenza internazionale dei Sindaci Unity in Diversity, martedì 6 novembre ore 21.15 al Teatro della Pergola di Firenze verrà presentato tra gli eventi speciali “Solo Goldberg Variations”, in scena Virgilio Sieni con Andrea Rebaudengo al pianoforte sulle “Variazioni Goldberg” di J.S. Bach.

Questo Solo è emblematico della ricerca sviluppata da Virgilio Sieni sui linguaggi del corpo e della danza in continua relazione con la pittura italiana dal 1300 al 1600.
La musica di Bach definisce una metrica e un’architettura immateriale in cui la danza fa affiorare memorie figurative mai citate direttamente, ma evocate in un percorso intimo che chiede condivisione.

Queste le parole di Virgilio Sieni sullo spettacolo: “Non vi è percorso nelle Variazioni Goldberg di Bach. Allo stesso tempo uso il termine improvisation per definire questo lavoro non fondato sull’improvvisazione ma sul riconoscimento e il rinnovamento. Certo, improvviso. Mi lascio cogliere da quella che non è mai una sorpresa ma un divenire impercettibile nell’atto dell’esserci. Spoglio il corpo di quelle pratiche che comunque appaiono nel segno della danza e nel canone sacro della musica finalizzata alla costruzione di una città aurea, vero sogno, vera realtà. ‘Sbrandello’ con rigore il corpo, fissandomi con fatica e dolore, così come con leggerezza e voglia di attraversamento (di essere attraversati da qualcos’altro), sul senso di sparizione: muoversi per sparire, far pesare il corpo per lasciare solo orme e tracce. Penso che le Variazioni Goldberg non siano un invito alla danza, ma un atto di riflessione e introspezione dove niente appare se non un corpo ‘spellato’. Ecco che questo lavoro mi appare come un manifesto, qualcosa di più di un vocabolario di percorso, un atto sulle debolezze, le imperfezioni, lo sforzo, le pieghe e le polveri, qualcosa che vuol trapassare il corpo per donarsi alla figura, qualcosa che rende il corpo pagliaccio tragicomico dell’oggi”.

Regolamento urbanistico, lettera aperta dell’Ordine degli Architetti di Firenze

Tramite una lettera aperta scritta dalla presidente Serena Biancalani, l’Ordine degli Architetti di Firenze ha voluto esporre il proprio punto di vista sulla recente approvazione della variante al Regolamento Urbanistico del Comune, che “risulta ancora inadeguato per gli interventi su immobili privi di particolare specifico valore”

Di seguito la lettera firmata dalla presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze, Serena Biancalani:

“Caro Sindaco, cari Assessori, cari Consiglieri, cari Presidenti,

la recente approvazione della variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze concernente la ridefinizione degli interventi ammissibili e l’introduzione della sottocategoria della “ristrutturazione edilizia con limitazioni”, tenuto conto del dibattito che si è sviluppato prima e dopo, ci suggerisce di tornare sull’argomento con parole semplici, comprensibili a tutti i cittadini e non solo agli esperti.

La posta in gioco non riguarda interessi limitati ma il futuro di tutti, per questo il dibattito non può essere confinato agli addetti ai lavori e svolto solo con linguaggio tecnico.

Gli Ordini Professionali che sono stati banalmente dipinti come portatori di interessi corporativi, talvolta per giustificare e talvolta per avversare la variante, hanno ben altro da offrire alla città.

Inizieremo parlando di “Restauro”, della manipolazione e dell’uso improprio di questa definizione. A scala cittadina, a partire dagli anni ’90, si è ritenuto di comprimere nella categoria del “Restauro e risanamento conservativo” ogni intervento su gran parte del patrimonio edilizio, costituendo un’anomalia nel panorama della disciplina urbanistico-edilizia.

L’estensione impropria della categoria del restauro, invece di rafforzare la tutela, finisce per svilire il concetto stesso di “restauro” nel momento in cui il numero dei beni tutelati perde ogni relazione con le risorse economiche e con le dinamiche della città.

In un vero intervento di restauro, oltre la forma e le relazioni spaziali, è centrale la salvaguardia della materia, e anche i dettagli minori possono assumere un grande significato, per questo il vincolo del restauro deve essere applicato con parsimonia e con la consapevolezza di tutte le sue implicazioni. Interroghiamoci inoltre su cosa sia giusto e possibile fare all’interno di un edificio vincolato al restauro.

Se in linea generale, senza riferimento alla specificità dell’edificio, dovesse prevalere la tesi che non si possa cambiare destinazione d’uso (vedi sentenza Palazzo Tornabuoni) oppure che non si possano fare frazionamenti, ci troveremmo davanti a una categoria di intervento edilizio assai poco utilizzabile.

È evidente che in alcuni casi l’eccezionalità del bene, tramite scelte di pianificazione urbanistica, potrà comportare l’obbligo di mantenimento della destinazione d’uso e il divieto di frazionamento, ma altra cosa è generalizzare tali limiti a tutti gli interventi di restauro.

Prima della variante circa il 42% del patrimonio edilizio del Comune di Firenze era limitato agli interventi di restauro. Una disciplina già incongrua all’origine, che ha mostrato la sua insostenibilità alla luce di recenti pronunciamenti giurisprudenziali.

Non possiamo lamentarci dei molti immobili inutilizzati o non mantenuti, come sarebbe opportuno, se non affrontiamo con equilibrio le esigenze di tutela e gli usi che possono giustificare gli investimenti.

L’introduzione della sottocategoria della “ristrutturazione edilizia con limitazioni” non risolve tutti i problemi. Nella pratica si potranno fare gli stessi interventi che si facevano con il restauro, la differenza sarà solo la maggiore certezza del diritto e la migliore agilità burocratica.

Se questo provvedimento può essere sufficiente per gli immobili di maggior pregio, risulta ancora inadeguato per gli interventi su immobili privi di particolare specifico valore, così classificati solo perché facenti parte di un determinato aggregato urbano.

La salvaguardia e valorizzazione dei tessuti edilizi, non coincide necessariamente con l’ingessatura dei singoli edifici, anzi il rinnovo fino anche alla sostituzione edilizia possono essere i migliori antidoti al degrado, alla residenzialità dei giovani, alla vitalità dei contesti urbani.

Serve allora che il prossimo Piano Operativo (ex Regolamento Urbanistico) approcci in modo diverso il patrimonio edilizio esistente, differenziando la classificazione, stringendo o allargando la tutela in relazione alle caratteristiche dei singoli edifici.

Come professionisti e come cittadini porgiamo queste riflessioni in quanto il tema urbanistico edilizio sarà sicuramente affrontato nei prossimi mesi in vista delle elezioni amministrative: confidiamo quindi in un confronto vero, ben ancorato alla realtà di questa città e capace di condurci oltre gli evidenti limiti attuali.

Cordiali saluti,

Serena Biancalani

Presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze”

Teatro Puccini: “Caterina e l’Orchessa” con i Pupi di Stac

Domenica 4 novembre alle ore 16:45 al via “Per grandi e Puccini”, la rassegna dedicata ai più piccoli, con lo spettacolo dei Pupi di Stac  “Caterina e l’Orchessa”

Caterina e Martino, orfani, vivono soli e devono difendersi dall’Orco che vuole catturare la
ragazza per offrirla in pasto all’Orchessa Armida. Il ragazzino è trasformato in agnello e la
sorella ridotta in schiavitù. Li aiuta lo scudiero del Principe che assieme al pubblico elude
la sorveglianza dell’Orchessa, rende l’Orco inoffensivo e conduce Caterina a Palazzo.
Nella notte, piena di ombre e visioni, L’Armida mette in atto un piano diabolico che quasi
funziona…  ma il bene, almeno nelle fiabe, sempre trionfa.
Sul finale una piccola e tenera sorpresa!
Tratta da antiche fiabe popolari della toscana, l’avventurosa storia è raccontata con i
burattini e con la presenza in carne ed ossa dell’Orchessa Armida. L’intervento della
megera sorprende e impaurisce il pubblico, ma ha anche una funzione tecnica perché
provvede palesemente al cambio delle scenografie. La tradizionale baracca è qui “aperta”
e sviluppata in larghezza a rappresentare dapprima il paesaggio del Bosco con la casa di
Caterina e l’antro degli Orchi poi il Palazzo del Principe con il cortile e la misteriosa vasca
dei pesci.
Età consigliata: dai 4 ai 10 anni
Durata 60 minuti
Biglietti:
posto unico numerato € 8,00
(diritti di prevendita esclusi)

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