Toccafondi-Nencini: opere pubbliche vanno fatte presto e bene

Il deputato Gabriele Toccafondi e il senatore Riccardo Nencini si sono espressi sul tema scottante delle infrastrutture nell’area fiorentina: tav, tramvia, terza corsia A1. Tutte opere che “sono necessarie e vanno fatte senza più indugi o ritardi, presto e bene”.

“Le opere pubbliche sono necessarie e vanno fatte senza più indugi o ritardi, presto e bene”. E’ questa la posizione del deputato Gabriele Toccafondi e del senatore Riccardo Nencini, espressa durante una conferenza stampa convocata insieme al consigliere della Città Metropolitana, Marco Semplici.

“Si deve creare un asse – ha detto Toccafondi – tra tutte quelle persone che a Firenze pur non provenendo da un percorso di sinistra, del Pd o altro, pensano che occorre andare avanti, occorre fare le riforme e le infrastrutture per questa città, sicuramente non fermarsi o tornare indietro”.

Riguardo al sistema tramviario di Firenze, i due parlamentari hanno detto che “occorre trovare le risorse necessarie per completarlo, far partire i lavori, realizzare e portare a termine l’intero progetto collegando con la tramvia anche il centro e la parte sud est del territorio”.

Il deputato e il senatore hanno parlato anche del nodo dell’Alta velocità fiorentina. “Firenze – hanno detto – non può fare a meno di questo strumento di collegamento veloce”, e “questa incertezza produce tra i suoi effetti negativi quello di non permettere alla stazione di Santa Maria Novella di avere altri spazi per far fermare nuovi treni ad Alta velocità e consentire ulteriori collegamenti”.

E’ inoltre necessario per Nencini e Toccafondi completare la terza corsia della A1 che deve “essere funzionale e rappresentare di fatto la ‘circonvallazione’ dell’area fiorentina con la terza corsia da Incisa a Barberino”. E sull’aeroporto hanno spiegato che “dei 150 milioni assegnati all’aeroporto di Peretola, 50 sono stati prorogati da norme legislative fino a tutto il 2019, gli altri 100 milioni non sono nella disponibilità del Mit, ma sono nel bilancio di Enac”.

Aeroporto, Nardella: probabile inizio lavori dopo estate

Per il sindaco di Firenze, Dario Nardella, l’inizio dei lavori per la nuova pista dell’aereoporto Vespucci potrebbe avvenire subito dopo l’estate.

Riguardo all’aeroporto di Peretola “nel 2019 possono cominciare i lavori, subito dopo l’estate” può essere “verosimile”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenuto a Radio Toscana.

Nardella ha commentato le dichiarazioni del presidente di Confindustria Firenze Luigi Salvadori che spera di avere la nuova pista ad inizio del 2021. La priorità “è la pista, già avere nel 2021 la pista significa risolvere una volta per tutte il problema dell’inquinamento acustico su 20mila persone che abitano tra Brozzi, Quaracchi, Peretola. Con la nuova pista daremo una risposta al mondo del lavoro e dello sviluppo perché un aeroporto migliore è anche un aeroporto che porta crescita al nostro territorio”.

Firenze, Nardella: minimarket chiusi dalle 22

Dario Nardella, sindaco di Firenze: ‘Nuova ordinanza impone chiusura alle 22 per i minimarket all’interno dei viali. Gli alcolici a basso costo che vendono causano problemi di salute ai giovani’.

E’ in arrivo “un’ordinanza che impone nuovamente la chiusura alle 22 di tutti i minimarket dentro i viali”. Lo ha annunciato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenuto a Radio Toscana.

“La mia battaglia contro i minimarket è nota e i fiorentini la conoscono – ha continuato -. Abbiamo anche un problema di salute pubblica, troppe persone, soprattutto i più giovani, sono esposte a questo tipo di commercio: comprano a basso costo bottiglie di alcolici e superalcolici, poi li ritroviamo nei nostri ospedali”.

Nardella ha precisato che saranno esclusi dall’ordinanza “gli esercizi commerciali che hanno più di 150 mq di superficie” di vendita. “Non colpiamo i supermarket, vogliamo colpire quei minimarket che sono classificati come negozi alimentari ma poi non vendono nulla di alimentare e vendono soltanto alcolici”. Questa misura “tutela la salute pubblica, la sicurezza e il decoro del centro storico di Firenze”.

Uffizi, nuovi bandi mettono a rischio il 30% dei lavoratori

Con i nuovi bandi a rischio il 30% dei posti di lavoro e dei salari nei servizi museali: stamani a Firenze incontro tra Filcams Cgil, UilTucs e il direttore Schmidt. “Sì a rafforzare la clausola sociale, anche attraverso intervento governativo”.

Oggi le rappresentanze sindacali di Opera, insieme alla Filcams Cgil e alla Uiltucs, hanno incontrato il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt.
Un incontro arrivato sette giorni dopo il volantinaggio di lavoratori e sindacati nel piazzale degli Uffizi, in cui si denunciava il fatto che le gare d’appalto per diversi servizi museali di Firenze (Uffizi, Palazzo Pitti, Accademia e Museo di San Marco), già bandite da Consip (per conto del Mibact) o in via di definizione, peggiorano le condizioni dei circa 300 lavoratori di Opera attualmente impiegati (a rischio il 30% dei posti di lavoro e il 30% delle retribuzioni).

Filcams Cgil e alla UilTucs, durante l’incontro di oggi, hanno detto: “al direttore abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni rispetto al mantenimento dei livelli occupazionali e salariali impegnati nei servizi aggiuntivi dei musei statali di Firenze in previsione dei bandi di gara di concessione. Il direttore ha condiviso, personalmente, le nostre ragioni e si è detto favorevole al rafforzamento della clausola sociale, anche attraverso un intervento di natura governativa. Infine, nel proprio ruolo di manager, il direttore ha illustrato gli interventi in corso che favoriranno l’incremento dell’occupazione e la valorizzazione del personale impiegato”.

“Nei prossimi giorni – concludono i due sindacati -, di concerto con i livelli nazionali, i lavoratori e le loro rappresentanze porteranno avanti tutte le iniziative utili a tutelarli anche attraverso azioni rivolte direttamente al Governo e al Ministero competente”.

Toninelli a Renzi: mi vuole querelare? Vuol dire che lavoro bene

“Se Renzi mi vuole querelare è una buona notizia perché vuol dire che sto facendo bene il mio mestiere. Io ho semplicemente detto che i soldi” per gli aeroporti di Firenze e Pisa, “devono rimanere in Toscana, devono essere utilizzati bene, e che ci sono delle stranezze nello stanziamento dei soldi”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli a margine di una visita al viadotto Puleto sulla E45, nella zona di Valsavignone.

“Nonostante le stranezze – spiega il ministro – quelle risorse le voglio tenere lì ma nel rispetto della legge che dice che Pisa e Firenze sono un popolo unico aeroportuale strategico. Non vedo il perché dalla sera alla mattina Renzi abbia fatto un altro contratto di programma, in attesa che il giorno dopo venisse pubblicata, in Gazzetta ufficiale la legge che diceva che Pisa e Firenze sono un polo unico, per destinare solo a Firenze i soldi. Io li voglio destinare a tutta la Toscana, come peraltro prevede la stessa legge voluta da Renzi.”

Sul Tav Toninelli ha aggiunto che “c’è un dibattito all’interno del governo che si potrà finalmente aprire perché sappiamo finalmente che cos’è il Tav. Oggi una commissione indipendente ha fatto un’analisi costi benefici che ci dice che il Tav costa tra i 7 e gli 8 miliardi in più rispetto ai benefici che produce, e da lì partiamo. Sto facendo molti sopralluoghi in giro per l’Italia e vedo tanti ponti, viadotti, gallerie e strade ammalorate che isolano comunità. In tutta sincerità dico che quegli 8,1 miliardi di soldi italiani, e nessuno mi può contestare questa cifra, io li spenderei meglio in migliaia di piccole e capillari opere di manutenzione diffuse su tutto il territorio nazionale. E’ meglio usare questi 8 miliardi per fare un buco in una montagna di cui vedremo probabilmente la fine tra 20 anni e i benefici tra 50, o metterli immediatamente per opere” di manutenzione?”.

“Il governo può decidere di fare dei cambi nelle voci di bilancio – ha osservato ancora il ministro -. Sono soldi già stanziati dai contribuenti italiani che possono essere destinati ad altro. Questo Governo appena arrivato ha visto una tragedia come quella di Genova, che vede le procure chiudere i ponti, e Province che non hanno un centesimo in cassa per la manutenzione delle strade, io penso che si debba pensare due volte a come utilizzare questi soldi”.

“Chi dice che siamo contro le infrastrutture dice una falsità totale – ha detto Toninelli -. Ieri ho incontrato i vertici di Ance, l’associazione dei costruttori edili, che sono ben felici di aver sentito da me che nelle prossime settimane faremo un decreto sblocca cantieri che semplifica le norme del codice degli appalti fatte dal precedente governo, un disastro che ha bloccato i cantieri. Anche semplificare le procedure degli appalti è una grande opera. Il decreto anticiperà la legge delega che riformerà l’intero codice degli appalti perché vogliamo rilanciare l’economia. Questo è un governo che è a favore delle grandi opere necessarie e utili”.

“Con la Lega c’è un’interlocuzione costantemente coerente ed efficace. Abbiamo sempre trovato la sintesi e la troveremo anche in questo. Probabilmente dal dossier da cui partiamo, partiamo da punti di vista molto distanti ma siccome non abbiamo pregiudizi, e sono convinto non li abbia neanche la Lega, quando parleremo gli dirò di impiegare questi 8 miliardi per permettere alla gente di spostarsi e evitare che intere comunità vengano isolate e conseguentemente si spopolino. Per me questa è la scelta migliore dell’utilizzo dei fondi pubblici”.

Farmaceutica: Menarini, allo studio 4 ricerche per malattie oncologiche

“Nella nostra ricerca e sviluppo, il percorso della ricerca farmaceutica non è rapido, ci vuole tempo, ci vuole costanza e molti investimenti per riuscire a portare alla luce un farmaco”.

Lo ha detto, parlando dei progetti 2019 della Menarini, Lucia Aleotti, azionista unica e membro del cda del gruppo farmaceutico fiorentino, a margine di un incontro oggi a Firenze sui rapporti Usa-Toscana.
Rispondendo poi a domande sul rallentamento dell’economia italiana, Aleotti ha detto che “non può non preoccupare, è logico, perché la crescita significa più occupazione, più esportazione e più benessere, un momento di stagnazione è preoccupante soprattutto se si arriva da una lunga recessione che aveva visto solo un piccolo segno positivo negli ultimi anni. È chiaro che siamo preoccupati, vorremmo che l’Italia potesse fare molto di più perché ne ha la possibilità”.
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