Livorno, alta adesione allo sciopero dei dipendenti comunali

Lo sciopero proclamato dalla principali sigle per chiedere una maggiore politica di assunzioni per scongiurare crisi dei servizi

Alta adesione allo sciopero dei dipendenti comunali oggi a Livorno , proclamato da Cgil Cisl Uil e Usb, che hanno manifestato per chiedere occupazione: cento per cento delle adesioni in scuole dell’infanzia, nidi e polizia municipale, secondo i sindacati i quali hanno spiegato che negli ultimi 5 anni il Comune di Livorno ha perso 300 posti di lavoro, per personale andato in pensione e non sostituito. Nei prossimi tre anni sono previsti altri 200 pensionamenti che se non sostituiti provocheranno una paralisi dei servizi.

“Alla fine della manifestazione abbiamo incontrato il prefetto – ha detto Paolo Camelli, segretario provinciale Uil Fpl – spiegando le ragioni dello sciopero e spiegando che se non ci sarà da parte dell’amministrazione comunale una politica di assunzioni vera e sostanziosa, arriveremo alla crisi di importantissimi servizi come tra gli altri asili, scuole materne, polizia municipale, anagrafe e lavori pubblici. Fino ad ora il Comune di Livorno non ha provveduto nemmeno a mantenere gli impegni assunti un anno fa dallo stesso sindaco Nogarin – continua il sindacalista – che prevedevano un piano assunzioni di 65 persone ad oggi totalmente disatteso, mentre si continua a mantenere una fetta rilevante di lavoro precario a cui si aggiunge, notizia di questi giorni, un ulteriore precariato nel servizio di protezione civile”.

“Le richieste dei sindacati di Cgil, Cisl Uil e Usb – conclude Camelli – non sottraggono risorse finanziarie ai servizi, in un quanto si tratta di sostituzione di personale in uscita, e quindi si rimane nell’ambito della spesa attuale senza dunque alcun aggravio dei costi”.

Furlan: sostegno raccolta firme per legge contro sfruttamento prostituzione

La segretaria generale della Cisl intervenendo a Firenze: “Firenze città simbolo contro tratta schiavitù per ordinanza che punisce clienti”

“Aiutiamo don Aldo Bonaiuto e la sua associazione Papa Giovanni XXIII a raccogliere migliaia di firme perchè ci sia una legge contro la schiavitù della tratta e della prostituzione”. Lo ha detto oggi a Firenze in Palazzo Vecchio, prendendo parte ad una iniziativa dedicata al tema organizzata dalla Cisl, la segretaria generale del sindacato Annamaria Furlan.

“Il fenomeno della prostituzione ha dimensioni incredibili – ha aggiunto – e Firenze è città simbolo, perchè per primo il sindaco di Firenze Dario Nardella ha emanato un’ordinanza che penalizza, ma responsabilizza anche, i cosiddetti clienti di queste donne. Donne che spesso, poco più che bambine, vengono strappate al loro paese e alla loro famiglia e si ritrovano prima violentate dagli aguzzini e poi buttate sulla strada. Prendiamo come esempio Firenze – ha aggiunto ancora Furlan – e questa iniziativa molto importante”.

L’ ordinanza anti prostituzione emanata dal Comune di Firenze per colpirne i clienti “ha durata semestrale, e ora siamo a due mesi di applicazione, quindi andremo avanti con sempre maggior determinazione. Anche perchè i risultati ci incoraggiano: in molte zone della città abbiamo praticamente dimezzato la presenza di prostitute in strada”. Lo ha detto  il sindaco Dario Nardella.

“Combattendo tratta e prostituzione sulle strade rendiamo la vita più difficile alle mafie internazionali che ne sono i gestori- ha aggiunto Nardella – ma è chiaro che questa non è soluzione definitiva Sarà necessario un provvedimento normativo nazionale, come in tutti i paesi europei che possa colpire ancora di più di quanto non stiamo facendo. C’è poi l’attività della magistratura: la Procura di Firenze sta facendo un lavoro straordinario nel contrasto alle criminalità organizzate che prosperano sulla tratta delle donne e della prostituzione. Su questo fronte dobbiamo andare avanti tutti insieme, istituzioni, società civile, volontariato, associazionismo”, ha concluso il sindaco.

Sanità: Cisl, carenza personale in ospedale Careggi

Sindacato, “personale stremato”.

“Il nuovo personale assunto nell’ultimo anno a Careggi non basta neppure a garantire le
aperture di servizi appena inaugurati, come il deas e le nuove sale operatorie”. È quanto denunciato in una nota dalla Cisl funzione pubblica.

“Dopo la facile pubblicità i dipartimenti adesso vanno avanti a fatica – prosegue la nota – con continui rientri di personale interinale, che scade a fine dicembre 2017”.

Attualmente, denuncia sempre il sindacato, “il personale di servizio è già stremato da continui rientri che abbassano l’attenzione e la qualità assistenziale, inoltre l’azienda prova
a recuperare personale togliendolo obbligatoriamente da altre realtà”.

“Vorrebbero aprire reparti con un infermiere per 10/15 degenti e con un operatore socio sanitario per tutto il reparto – spiega il sindacato -, quando le linee guida nazionali prevedono un infermiere per ogni 5/6 degenti (nella medio-alta intensità) e un oss per ogni infermiere presente”.

“Teniamo alla sicurezza dei degenti – si conclude nella nota – che si raggiunge e si mantiene con un corretto numero di personale che non deve essere in continuo affaticamento”.

Scuola: Toscana; altri 97 posti personale Ata, stop agitazione

Soddisfazione dei sindacati per il risultato raggiunto.

Nelle scuole toscane sono in arrivo altri 97 posti per personale Ata, motivo per cui i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil e Snals hanno revocato lo stato di agitazione.

“Con la nota 1817 del 20 novembre dell’Ufficio scolastico regionale – spiegano i sindacati – si distribuiscono alle scuole della Toscana ulteriori 97 posti in deroga, per il personale Ata, come adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto. La nota di cui sopra si aggiunge alle precedenti dei mesi di ottobre, settembre e agosto che portano a 536 il totale dei
posti Ata. Riservandoci di verificare l’effettiva corrispondenza dei posti concessi con le richieste avanzate dalle singole scuole, abbiamo, intanto, ritenuto di revocare lo stato di
agitazione”. Per i sindacati il risultato raggiunto è “un effetto della strategia di contrasto messa in campo”.

Soddisfazione viene espressa, “anche per l’esito scaturito dell’incontro, a livello nazionale, tra sigle sindacali ed il Miur sull’art.59 del Contratto nazionale scuola, che ha di fatto sbloccato i contratti a tempo determinato per il personale Ata facendo sì che essi non vengano più assegnati ‘fino all’avente titolo’ bensì fino al 30 giugno/31 agosto”.

Firenze, sindacati: rioccupare operai cantieri tramvia

Nel corso del presidio in vista dello sciopero del 18 dicembre, i sindacati hanno chiesto con forza la rioccupazione di 200 maestranze, chiamate a concludere in tempo l’opera ‘d’importanza strategica’

I lavoratori dei cantieri delle nuove linee tramviarie di Firenze “sono attesi da uno sforzo importante nei prossimi mesi per consegnare in tempo l’opera”, e “chiediamo che gli operai, terminati i lavori, vengano rioccupati: sono circa 200 maestranze”. Lo affermano Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil, che oggi a Firenze hanno dato vita a un presidio in vista dello sciopero del 18 dicembre per il rinnovo del contratto nazionale degli edili. “Sarebbe opportuno pensare anche a meccanismi di premialità per il raggiungimento degli obiettivi vista l’importanza strategica dell’opera”, sostengono i sindacati, che nell’iniziativa di oggi hanno richiamato l’attenzione su questioni quali i 3mila lavoratori delle concessionarie autostradali a rischio dopo lo stop all’affidamento alle società controllate dei lavori di manutenzioni e progettazione; la situazione dei lavoratori fiorentini degli appalti della manutenzione della rete idrica ed elettrica, dove manca la clausola sociale nei cambi d’appalto; lo stallo sul cantiere fiorentino della Tav.

Le questioni citate da Cgil, Cisl e Uil di categoria, per quanto riguarda il livello locale, “hanno una esigenza comune – dichiarano i confederali – un protocollo di appalti a livello di Città metropolitana con clausole sociali che garantiscano occupazione, sicurezza sul lavoro, regolarità”. Su un piano generale il messaggio dei sindacati, a fronte di uno stallo in corso da mesi nelle trattative per il rinnovo del Ccnl degli edili, è “basta coi posti di lavoro a rischio e la precarietà; servono aumenti salariali, più sicurezza sul lavoro e lotta al lavoro nero”.

Filca, Fillea e Feneal chiedono aumenti salariali in linea con gli altri settori e finalizzati anche ad aiutare una ripresa dei consumi al servizio del Paese; difesa e riforma delle Casse edili a tutela di tutti i lavoratori, contro il lavoro nero e per sostenere le imprese più serie contro la concorrenza sleale e il dumping; più sicurezza sui posti di lavoro, contro gli infortuni e gli incidenti mortali che, drammaticamente, crescono ogni giorno di più; potenziamento del fondo integrativo per il pensionamento anticipato, dando la possibilità a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima.

Lunedì presidio unitario edili a cantiere tramvia

Firenze, i sindacati Cgil, Cisl e Uil annunciano un presidio unitario dei lavoratori dell’edilizia domani lunedì 20 novembre a Firenze, alle ore 12, in piazza Bambine e Bambini di Beslan, davanti al cantiere della tramvia.

“Basta coi posti di lavoro a rischio e la precarietà; servono aumenti salariali, più sicurezza sul lavoro e lotta al lavoro nero”: così “Si tratta di una agitazione – spiega un comunicato delle tre sigle che annuncia il presidio unitario – in vista dello sciopero Filca Cisl-Fillea Cgil-Feneal Uil del 18 dicembre per il rinnovo del contratto collettivo nazionale.

Nell’occasione, oltre a parlare dei temi contrattuali, sarà illustrato un focus su Firenze: posti a rischio nel cantiere Tav e negli appalti di manutenzione, esigenze di ricollocazione degli operai nel post tramvia, proposta di un protocollo per garantire occupazione e regolarità a livello metropolitano”.

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