Odeon Firenze: omaggio a tre donne che hanno segnato il cinema, il teatro e la musica del Novecento

Domenica 8 Marzo giornata  speciale al Cinema Odeon di Firenze che per la Festa della Donna ha in programma un triplo appuntamento dedicato a tre donne che hanno segnato  il cinema, il teatro e la musica del Novecento

Ore 16 lo spettacolo teatrale FRIDA KAHLO: AMOR Y REVOLUCION. Frida la pittrice, Frida la poetessa, Frida la comunista, Frida l’amante. Tante definizioni per un’unica, eccezionale artista impossibile da ingabbiare in una categoria. “Amor y Revolución” è un testo originale basato sugli scritti di Frida: attraverso lettere, poesie, pagine del diario e canzoni, lo spettacolo ripercorre la turbolenta, dolorosa ed appassionata vita dell’artista messicana. Della sua complessità Frida era perfettamente ed orgogliosamente consapevole, tanto da usare spesso il tema del doppio per parlare di sé, della distinzione fra due sue anime, opposte e complementari. Ad accompagnare le due Frida la musica, per raccontare anche ciò che le parole non riescono. Quattro musicisti, i Puerto Sureño, sottolineano ed esaltano i momenti più intensi dello spettacolo.

Alle ore 18.30 l’omaggio alla grande regista francese Agnès Varda, scomparsa un anno fa con CLEO DE 5 A 7 in una nuova versione restaurata 4K. Una giovane cantante aspetta un referto medico, sicura di essere molto malata. D’un tratto, nella sua vita di ragazza egoista e viziata, s’insinua una nuova emozione che le apre gli occhi: la paura della morte. Il film è un ritratto di Clèo colta nell’ansia dell’attesa. Clèo cammina per le strade del suo quartiere, Montparnasse, e si fa notare. Il film sarà preceduto dal cortometraggio (8′), sempre diretto da Agnès Varda, REPONSE DES FEMMES: Antenne 2 chiede a sette registe di rispondere in sette minuti alla domanda: “Che cos’è una donna?”. Agnès Varda risponde con un ciné-tract: alcune donne discutono di sesso, desiderio, pubblicità e bambini (averne o non averne). Una donna nuda e incinta che danza e ride a squarciagola suscitò allora proteste scritte di alcuni telespettatori.

Alle ore 20.30 la replica straordinaria del film-evento sul gigante della musica d’autore LEONARD COHEN e la sua musa ispiratrice, MARIANNE IHLEN. La magia della Grecia e la storia di un amore intenso capace di ispirare alcune delle più belle canzoni del poeta della musica. Inserito da Rotten Tomatoes tra i migliori film del 2019.  A Hydra, il poeta canadese cercava la pace che gli occorreva per scrivere. È proprio per narrare questa esperienza che nasce l’ultimo documentario di Nick Broomfield, composto da filmati d’archivio, testimonianze, immagini di repertorio. Un amore breve e intenso il loro, iniziato nel 1960 proprio sull’idilliaca isola.

Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze

Tel. 055-214068

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They shall not grow old di Peter Jackson arriva al cinema Odeon

Al Cinema Odeon il film-evento diretto dal grande Peter Jackson ( de “Il Signore degli Anelli”)  They shall not grow old (Per sempre giovani), uno dei più rivoluzionari documentari mai realizzati sulla Prima Guerra Mondiale. Giovedì 5 marzo ore 21.15

Impiegando tecnologie all’avanguardia nel rimettere mano a filmati e audio d’archivio vecchi più di un secolo, Peter Jackson rende omaggio agli uomini che hanno vissuto in prima persona la Grande Guerra. Immergendosi negli archivi della BBC e dell’Imperial War Museum di Londra, il regista esplora la realtà della guerra mettendo in evidenza l’atteggiamento dei giovani soldati nei confronti del conflitto: come mangiavano, come riposavano, come costruivano legami e come speravano in un futuro roseo.

Ma Jackson non si limita al lavoro del reporter, dell’abile montatore di materiale pre-esistente. Dopo aver osservato la fase della preparazione al conflitto, dell’addestramento e della partenza in formato quattro terzi e in bianco e nero, allarga l’immagine fino a farla diventare panoramica e la colora attraverso l’intervento del 3D e della computer grafica. Ricrea effetti sonori ad hoc che rendono impressionanti le esplosioni, il frastuono, il fragore dei movimenti sul campo.

Il documentario evocativo si ibrida con un vero e proprio war movie, con tanto di doppiaggio di alcuni soldati inquadrati dalle riprese reali. Osservandone il labiale e i movimenti, Peter Jackson prova a reinterpretare le loro parole, le loro espressioni, persino i loro sentimenti. “They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani” ricorda un esercito di giovanissimi che non sarebbero mai riusciti ad invecchiare, partiti per la guerra con entusiasmo patriottico e uno zaino contenente un solo cambio di calzini, convinti che l’Inghilterra non poteva che vincere e pronti a fare tutto ciò che sarebbe stato loro ordinato.

Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze

Biglietto: euro 10

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Al cinema Odeon l’omaggio a Agnès Varda

Lunedì 2  e Domenica 8 Marzo un doppio evento  al Cinema Odeon di Firenze, che presenta l’omaggio ad Agnès Varda, la grande regista francese scomparsa un anno fa a 90 anni, autrice simbolo della Nouvelle Vague

Lunedì 2 Marzo (ore 21) il suo ultimo film, VARDA PAR AGNÈS (versione originale francese con sottotitoli in italiano), che racconta la sua vita e la sua opera. Una voce unica nel coro Nouvelle vague, prima regista donna a ricevere un Oscar alla carriera, nata fotografa, Varda per oltre settant’anni ha girato film con lo stesso contagioso piacere, senza distinzioni tra generi, formati, durate, fiction o verité. Un cinema in prima persona, singolare, fatto di di luoghi, di strade, di attese, lo sguardo che si fa all’occorrenza femminista e sociale, senza perdere in libertà poetica. Una grande signora del cinema che negli anni ha portato sullo schermo i volti, le vite, i pensieri di tante altre donne, sempre ascoltando la loro ‘voce’ e la propria volontà di autrice, senza cedimenti a nessun vincolo esterno. «Nel 1994, in coincidenza con una retrospettiva alla Cinémathèque Française, ho pubblicato un libro intitolato Varda par Agnès – ha dichiarato la regista – Venticinque anni dopo, lo stesso titolo viene dato al mio film fatto di immagini in movimento e di parole. Il progetto è lo stesso: fornire le chiavi della mia opera. Il film si divide in due parti, una per secolo. Il Ventesimo secolo va dal mio primo lungometraggio “La Pointe courte” nel 1954 all’ultimo del 1996, “Cento e una notte”. Nel mezzo ho girato documentari, film, sia lunghi che brevi. La seconda parte inizia nel Ventunesimo secolo, quando le piccole cineprese digitali hanno cambiato il mio approccio al documentario, da “Les Glaneurs” et la glaneuse nel 2000 a “Visages, Villages” diretto con JR nel 2017. Ma in quel periodo ho creato soprattutto installazioni d’arte, i “Triptyques atypiques”, “Le Cabanes de Cinéma”, e ho continuato a fare documentari, come “Les Plages d’Agnès”. Tra le due parti c’è un piccolo promemoria della mia prima vita di fotografa. […] Potremmo chiamarla “lezione magistrale”, ma non mi sento una maestra e non ho mai insegnato. Non mi piace l’idea. Non volevo farne una cosa noiosa. Così si svolge in un teatro pieno di gente, o in un giardino, e cerco di essere me stessa e di trasmettere l’energia o l’intenzione o il sentimento che voglio condividere. È quello che chiamo “cinescrittura”, in cui le scelte partecipano a qualcosa che si chiama stile».

Per la Festa della Donna, Domenica 8 Marzo ore 18.30 (con replica Lunedì 9 Marzo ore 21), un grande capolavoro della regista , CLÉO DE 5 À 7, in versione restaurata (in originale francese con sottotitoli in italiano). Protagonista del film è una giovane cantante che aspetta un referto medico, sicura di essere molto malata. D’un tratto, nella sua vita di ragazza egoista e viziata, s’insinua una nuova emozione che le apre gli occhi: la paura della morte. Il film è un ritratto di Cléo colta nell’ansia dell’attesa. Cléo cammina per le strade del suo quartiere, Montparnasse, e si fa notare. Ma quel giorno nota anche lei parecchie cose, alle quali non aveva badato prima. Si ferma un momento al caffè del Dôme, poi va a trovare, in uno studio di pittura, la sua amica Dorotea, una modella, e insieme fanno delle commissioni. Per caso assistono alla fine di un film e per disgrazia ad un incidente stradale. Le due ragazze si separano; Clèo, di nuovo sola, attraversa il parco di Montsouris. Per la prima volta si lascia avvicinare da un ragazzo: un soldato in licenza. Insieme vanno fino all’ospedale per conoscere l’esito dell’esame radiologico. Due ore di tempo (quasi) reale per conoscere Cléo, graziosa, capricciosa, narcisista chanteuse parigina, una convinta che “essere brutte è come essere morte”. Alla vera mortalità la confronta l’attesa di un responso radiologico, mentre una Parigi-verité le scorre intorno. Risposta matura, e femminile, ai tanti ritratti di donna godardiana.

Il film sarà preceduto dal cortometraggio (8′, 1975), sempre diretto da Agnès Varda, REPONSE DES FEMMES: Antenne 2 chiede a sette registe di rispondere in sette minuti alla domanda: “Che cos’è una donna?”. Agnès Varda risponde con un ciné-tract: alcune donne discutono di sesso, desiderio, pubblicità e bambini (averne o non averne). Una donna nuda e incinta che danza e ride a squarciagola suscitò allora proteste scritte di alcuni telespettatori.

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Al cinema Odeon l’omaggio ad Agnès Varda, icona della Nouvelle Vague

Lunedì 2 e Domenica 8 Marzo un doppio evento speciale al Cinema Odeon di Firenze, che presenta l’omaggio ad Agnès Varda, la grande regista francese scomparsa un anno fa a 90 anni, autrice simbolo della Nouvelle Vague e icona del femminismo.

Lunedì 2 Marzo (ore 21) il suo ultimo film, “Varda par Agnès”, (versione originale francese con sottotitoli in italiano), che racconta la sua vita e la sua opera. Una voce unica nel coro Nouvelle vague, prima regista donna a ricevere un Oscar alla carriera, nata fotografa, Varda, per oltre settant’anni, ha girato film con lo stesso contagioso piacere, senza distinzioni tra generi, formati, durate, fiction o verité. Un cinema in prima persona, singolare, fatto di di luoghi, di strade, di attese, lo sguardo che si fa all’occorrenza femminista e sociale, senza perdere in libertà poetica.

Una grande signora del cinema, che negli anni ha portato sullo schermo i volti, le vite, i pensieri di tante altre donne, sempre ascoltando la loro ‘voce’ e la propria volontà di autrice, senza cedimenti a nessun vincolo esterno.

(230727) Film director Agnes Varda. (Photo by Micheline PELLETIER/Gamma-Rapho via Getty Images)

“Nel 1994, in coincidenza con una retrospettiva alla Cinémathèque Française, ho pubblicato un libro intitolato “Varda par Agnès” – ha dichiarato la regista. – Venticinque anni dopo, lo stesso titolo viene dato al mio film, fatto di immagini in movimento e di parole. Il progetto è lo stesso: fornire le chiavi della mia opera. Il film si divide in due parti, una per secolo. Il Ventesimo secolo va dal mio primo lungometraggio “La Pointe courte” nel 1954 all’ultimo del 1996, “Cento e una notte”. Nel mezzo ho girato documentari, film, sia lunghi che brevi.

La seconda parte inizia nel Ventunesimo secolo, quando le piccole cineprese digitali hanno cambiato il mio approccio al documentario, da “Les Glaneurs” et la glaneuse nel 2000 a “Visages, Villages” diretto con JR nel 2017. Ma in quel periodo – prosegue la regista- ho creato soprattutto installazioni d’arte, i “Triptyques atypiques”, “Le Cabanes de Cinéma”, e ho continuato a fare documentari, come “Les Plages d’Agnès”. Tra le due parti c’è un piccolo promemoria della mia prima vita di fotografa. […] Potremmo chiamarla “lezione magistrale”, ma non mi sento una maestra e non ho mai insegnato. Non mi piace l’idea. Non volevo farne una cosa noiosa. Così, si svolge in un teatro pieno di gente, o in un giardino, e cerco di essere me stessa e di trasmettere l’energia o l’intenzione o il sentimento che voglio condividere. È quello che chiamo “cinescrittura”, in cui le scelte partecipano a qualcosa che si chiama stile”.

Per la Festa della Donna, Domenica 8 Marzo alle ore 18.30 (con replica Lunedì 9 Marzo ore 21), un grande capolavoro della regista , “Cléo de 5 à 7”, in versione restaurata (in originale francese con sottotitoli in italiano).

Protagonista del film è una giovane cantante, che aspetta un referto medico, sicura di essere molto malata. D’un tratto, nella sua vita di ragazza egoista e viziata, s’insinua una nuova emozione che le apre gli occhi: la paura della morte. Il film è un ritratto di Cléo, colta nell’ansia dell’attesa. Cléo cammina per le strade del suo quartiere, Montparnasse, e si fa notare. Ma quel giorno, nota anche lei parecchie cose, alle quali non aveva badato prima. Si ferma un momento al caffè del Dôme, poi va a trovare, in uno studio di pittura, la sua amica Dorotea, una modella, e insieme fanno delle commissioni. Per caso, assistono alla fine di un film e per disgrazia, ad un incidente stradale. Le due ragazze si separano; Clèo, di nuovo sola, attraversa il parco di Montsouris. Per la prima volta, si lascia avvicinare da un ragazzo: un soldato in licenza. Insieme, vanno fino all’ospedale per conoscere l’esito dell’esame radiologico.

Due ore di tempo (quasi) reale per conoscere Cléo, graziosa, capricciosa, narcisista chanteuse parigina, una convinta che “essere brutte è come essere morte”. Alla vera mortalità, la confronta l’attesa di un responso radiologico, mentre una Parigi-verité le scorre intorno. Risposta matura, e femminile, ai tanti ritratti di donna godardiana.

Il film sarà preceduto dal cortometraggio (8′, 1975), sempre diretto da Agnès Varda, “Reponse des femmes”: Antenne 2 chiede a sette registe di rispondere in sette minuti alla domanda: “Che cos’è una donna?”. Agnès Varda risponde con un ciné-tract: alcune donne discutono di sesso, desiderio, pubblicità e bambini (averne o non averne). Una donna nuda e incinta che danza e ride a squarciagola suscitò allora proteste scritte di alcuni telespettatori.

Montalbano. Per la prima volta al cinema il personaggio creato da Camilleri

Al cinema odeon di Firenze in anteprima il nuovo episodio del Commissario Montalbano. Lunedì 24 (ore 16), Martedì 25 (ore 21) e Mercoledì 26 (ore 16.15 e 18.30) febbraio.

Il commissario Montalbano è uno di famiglia: molti di noi ormai si sentono a casa tra le pareti del commissariato di Vigata, come tra i muretti a secco, sulla terra arsa e gli ulivi, nelle tonnare abbandonate, nei ristoranti sul mare e sulle terrazze con vista sul tramonto. Dopo aver raccolto oltre un miliardo e duecento milioni gli spettatori in vent’anni su Rai1, il commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri – che con le sue opere ha venduto oltre 20 milioni di copie nel mondo – e interpretato da Luca Zingaretti arriva per la prima volta al cinema per un evento straordinario in anteprima assoluta. Il nuovo attesissimo episodio della serie evento si intitola “SALVO AMATO, LIVIA MIA”.

In questo nuovo episodio, il brutale omicidio di Agata Cosentino, il cui cadavere viene ritrovato in un corridoio dell’archivio comunale, non può lasciare indifferente Montalbano. Perché la vittima era una cara amica di Livia, una ragazza timida e riservata, che concedeva la sua amicizia e il suo amore a poche persone. E su quelle si concentra l’indagine di Montalbano, perché gli è presto chiaro che a uccidere Agata è stato qualcuno che le era molto vicino. Si tratta forse una violenza sessuale degenerata in omicidio, ma da subito questa ipotesi non convince Montalbano, che inizia la sua indagine partendo proprio dalle conoscenze della vittima.

Cinema Odeon | Piazza Strozzi | Firenze

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Biglietto: euro 10

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Fabrizio De André + Pfm: il concerto ritrovato

Per l’ottantesimo anniversario dalla nascita di De André diverse generazioni di appassionati avranno l’opportunità unica di ritrovarsi per assistere allo storico concerto filmato a Genova nel 1979. Al cinema Odeon Firenze, da lunedì 17 a mercoledì 19 Febbraio.

Diverse generazioni di appassionati avranno l’opportunità unica di ritrovarsi al Cinema Odeon per assistere a FABRIZIO DE ANDRE’ + PFM: IL CONCERTO RITROVATO, lo storico concerto filmato a Genova nel 1979, recentemente ritrovato dopo essere stato custodito per oltre 40 anni dal regista Piero Frattari, che partecipò alla realizzazione delle riprese. Dopo un lungo periodo di ricerca con il supporto di Franz Di Cioccio, il nastro che si credeva perduto per sempre è stato rintracciato e grazie al regista Piero Frattari, che lo ha salvato e conservato nel corso dei decenni, è stato recentemente possibile restaurarlo.

l film, per la regia di Walter Veltroni, ricostruisce quell’epoca indimenticabile che ha segnato un momento storico – l’irripetibile sodalizio artistico tra uno dei più grandi cantautori italiani di sempre e la rock band italiana più conosciuta al mondo– partendo soprattutto dalla ritrovata registrazione video completa del concerto di Genova del 3 gennaio 1979, un documento veramente straordinario visto che si tratta delle uniche immagini di quell’incredibile tournée. “Strana la vita, non finisce mai di riservarti sorprese – commenta Dori Ghezzi – Per fortuna, come in questo caso, si tratta di una sorpresa davvero bella. Sono anch’io molto curiosa ed emozionata di rivedere quello storico concerto. Se ci penso mi sento già riproiettata in quei momenti travolgentemente belli, di 40 anni fa”. E Franz Di Cioccio della PFM aggiunge “Che bello ritrovare Fabrizio sul palco con noi… vedere il film del concerto sarà come riabbracciarlo. Un grande amico che ha sempre raccontato gli uomini e le donne senza dare ‘buoni consigli’.” Il filmato restaurato del concerto è il fulcro del docufilm; le immagini sono raccontate dai protagonisti di quell’avventura straordinaria – Dori Ghezzi, Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Franco Mussida, Flavio Premoli, David Riondino, Piero Frattari, Guido Harari – che rievocheranno l’atmosfera di quel giorno, le emozioni provate, il dietro le quinte e la magia di un’esperienza mai più replicata.

Solo nel 1975 Fabrizio De André decise di esibirsi in pubblico, in locali e palasport, eseguendo il suo repertorio quasi ed esclusivamente nella versione originale. Nel 1978 la PFM lo convinse a fare un tour insieme lungo tutto lo stivale e ad arrangiare i suoi brani in chiave rock. Un’unione artistica unica nella storia, un legame nato ai tempi della registrazione in studio dell’album “La buona novella”, un’amicizia che porta Fabrizio e PFM a rincontrarsi nel tempo, come in occasione di un concerto estivo della band a Nuoro proprio nell’agosto del 1978. Fu così che De André tornò nella sua città per quel concerto rimasto nel cuore di tutti e che cambiò per sempre la storia della musica italiana. “Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato” sarà un viaggio nella memoria ma anche un viaggio emozionale nel quale si ricercano le suggestioni di un’epoca unica della storia del nostro paese, segnata da eventi drammatici, un’epoca di grandi trasformazioni sociali e fermenti ideologici, e di tantissima energia creativa che proprio nella musica trovò l’espressione più dirompente e innovativa.

Da Lunedì 17 a Mercoledì 19 Febbraio (ore 16.30 – 18.30 – 21) Cinema Odeon INFO

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