8 marzo 2021: la pandemia non ferma le voci delle donne. Speciale Controradio

8 marzo 2021 – Due ore in diretta su Controradio con videocollegamenti su EDO. Interviste, confronti, dialoghi e testimonianze dalle 8 alle 10 di lunedì mattina a cura della redazione. Ascolta le interviste andate in onda.

Dall’appello di Non una Di Meno per lo sciopero globale ed essenziale alla mobilitazione Stop Tampon Tax, il volto della migrazione sulla rotta balcanica come fuoriuscita dalla violenza e l’uso della tecnologia per come strumento di  ricostruzione, fino agli effetti della pandemia sul gap economico di genere e le storie di leadership al femminile.
Dal 6 al 13 marzo tutti gli assorbenti igienici femminili saranno venduti nei punti vendita di Unicoop Firenze ad un’Iva ridotta dal 22 al 4 percento. E’ un’iniziativa sostenuta anche dalle donne della Giunta regionale  che aderiscono alla petizione IL CICLO NON E’ UN LUSSO,  promossa dall’associazione Onde Rosa, che chiede l’abbattimento dell’Iva sugli assorbenti, in quanto bene di prima necessità.  In questa direzione va anche l’iniziativa lanciata dal Comune di Pontassieve, dove a partire  dal 1 marzo, alla farmacia Comunale, tutti gli assorbendi sono venduti senza IVA. Sentiamo le interviste realizzate da Rossana Mamberto.
La puntata di PQE GROUP. L’era dell’inclusione condotta da Chiara Brilli, è stata dedicata al tema dell’imprenditoria e della leadership al femminile con Gilda D’Incerti, Amministratrice Delegata di PQE Group e Giuliana Gavioli, Senior Vice President della divisione B. Braun Avitum e membro del B. Braun Avitum executive commitee.
Alle 9.35 BREAD AND ROSES. DIALOGO Daniela Morozzi e Marina Capponi
Storie di donne, vittima di discriminazione o molestie sul lavoro, andate a lieto fine: a poco più di tre mesi dall’uscita  del libro “Bread & roses” (Porto Seguro Editore), scritto e curato dall’attrice Daniela Morozzi e dall’avvocata Marina Capponi torniamo a parlarne  su Controradio, in occasione dell’8 marzo per confrontarci con le autrici sulle testimonianze al centro del libro e del percorso radiofonico anticipatore fatto sulle nostre frequenze e ma anche della loro quotidianità di donne, lavoratrici, madri e divulgatrici di diritti e voci al femminile.
La storia di Fatima e di suo figlio, a cura di Elena Ledda e Monica Pelliccia è stata realizzata grazie a un grant di IJ4EU ed è parte di una ricerca giornalistica attualmente in corso.
Fatima, 49 anni, vive con suo figlio in un centro di accoglienza temporanea in Bosnia. Originaria di Teheran, ha lasciato l’Iran per scappare dalla violenza che suo marito esercitava su di lei e suo figlio e ha intrapreso un viaggio, che non vuole neppure ricordare che l’ha portata prima in Turchia e in Bulgaria, poi in Serbia e infine in Bosnia.

E’ stato  affrontato con Chayn Italia anche il tema della  tecnologia al servizio dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza domestica. Gli strumenti per riconoscere questo problema sistemico e culturale ma soprattutto incoraggiare la possibilità di scelta e di azione delle donne che subiscono violenza e l’apporto delle reti di vicinato e amicizia.

Chayn Italia, piattaforma femminista che coniuga l’uso di tecnologie open source offre soluzioni concrete grazie un lavoro portato avanti anche attraverso un nuovo sito  che hanno appena lanciato: strumenticontrolaviolenza.org Sentiamo Isotta Iannello, volontaria di Chayn Italia
Infine, con Vera Gheno, sociolinguista e docente dell’università di Firenze è stato affrontato il tema del cambiamento del linguaggio in corso partendo dal dizionario tedesco Duden che ha deciso di eliminare il maschile generico e affiancare 12mila coniugazioni femminili, come sta avvenendo anche in altri paesi europei come la Spagna. Intervista a cura di Carlo Lascialfari.

Offese sessiste a Meloni: dichiarazione delle giornaliste di Controradio a difesa del loro lavoro e dell’emittente

“Le denigrazioni ci colpiscono tutte. Lesa la nostra professionalità e il nostro impegno quotidiano per una corretta e rispettosa narrazione di genere”, dichiarano le giornaliste di Controradio in una nota sottoscritta e diffusa.

“Ci siamo sentite colpite nella nostra dignità umana e professionale. Ognuna di noi cerca di praticare nell’informazione quotidiana, dalla cronaca all’approfondimento, dalle interviste alle trasmissioni speciali, fino alla formazione della categoria e del pubblico, un corretto uso del linguaggio come strumento primario per cambiare stereotipi e percezioni distorte, offensive e violente nei confronti delle donne ,in ogni ambito e in ogni sede”, dichiarano le giornaliste che lavorano a Controradio, l’emittente toscana dove il prof. Giovanni Gozzini, ospite di una trasmissione,  ha pronunciato offese sessiste e denigratorie nei confronti dell’onorevole Giorgia Meloni.

“Prendiamo le distanze da questo linguaggio discriminatorio e sessista che non ci rappresenta in alcun modo e che combattiamo ogni giorno. E’ dunque doppia l’amarezza e la rabbia per quanto avvenuto ai ‘nostri’ microfoni. Lo avvertiamo come un abuso degli spazi di libertà e come uno svilimento dell’impegno quotidiano della radio e della sua redazione. Riteniamo di avere subito una mancanza di rispetto anche nei confronti del lavoro di sensibilizzazione che insieme ai colleghi portiamo avanti ogni giorno.

Non c’è ironia sessista, scivolone, offesa verbale, attacco alla persona che tenga. Ma solo e sempre un uso delle parole che deve essere corretto, consapevole e rispettoso anche nella dialettica, anche nel confronto e nell’esposizione di opinioni personali.

Rivendichiamo inoltre l’importanza dell’uso degli strumenti professionali che garantiscono alla nostra categoria il rispetto e la parità di genere nell’informazione, come il Manifesto di Venezia e  l’articolo 5bis del testo unico deontologico.

Anni di percorsi di sensibilizzazione nelle scuole, di progetti europei contro la violenza verbale, psicologica e fisica,  di reportage,  testimonianze, interviste,  dirette che, dalle frequenze di Controradio, hanno sempre promosso la cultura della parità non possono essere calpestati da dichiarazioni sessiste e da una violenza delle parole che deve trovare argine certo e incondizionato a tutela di ogni donna e di ogni persona”.

Concludono ringraziando i numerosi colleghi e le colleghe che in queste ore hanno dimostrato solidarietà e riconoscimento per l’impegno di Controradio e della sua redazione per una corretta narrazione di genere.

Di seguito le giornaliste che hanno sottoscritto la dichiarazione:

Chiara Brilli

Sara Patrizia Maggi

Rossana Mamberto

Monica Pelliccia

Giustina Terenzi

I Pirati della Plastica di Livorno tornano in azione domenica 21 febbraio

Sono un gruppo di volontari che su Facebook conta 1300 membri e  che opera prettamente sul litorale livornese alla caccia della plastica che finisce o che viene buttata a mare.

Numerosi gli eventi messi in atto in questi anni coinvolgendo grandi e bambini. Il prossimo appuntamento domenica 21 al moletto s.jacopo con pulizia a terra e dei fondali.

Chiara Brilli ha intervistato Simone Guerrieri, fondatore del gruppo e pescatore subacqueo

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/02/PIRATI-DELLA-PLASTICA-WN.mp3?_=5

 

“Partii due anni fa appena tornato da Barcellona dove lì mi avvicinai a questa bellissima iniziativa di volontariato raccattando la plastica sulla Barceloneta beach. Tornato a Livorno durante una battuta di pesca subacquea, vidi un pesce,  che al posto dei piccoli pesci mangiò una cannuccia di plastica e da lì ho iniziato a ripulire il nostro litorale con la mia bretoncina Lady… pian piano ho visto che le persone di svariate età mi volevano venire ad aiutare… E così fu… Iniziammo a diventare sempre di più” racconta Simone. 

“Fino a farci conoscere da associazioni che operavano sul territorio fornendoci oltre all’incoraggiamento anche degli strumenti per farci fare le pulizie in maniera più sicura. Per ritrovarsi in maniera più semplice creai la pagina facebook dei PIRATI DELLA PLASTICA  e da lì iniziai a creare eventi e sondaggi per le pulizie future…  Per tutte  abbiamo avuto il sostegno da parte del Comune di Livorno e di Aamps per lo smaltimento di rifiuti. Bisogna lasciare un futuro migliore il mare e la terra ha bisogno di noi e di più rispetto da parte di noi suoi ospiti”.

I “Pirati della plastica”, dopo lo stop imposto dal Coronavirus, sono tornati in azione nel maggio scorso con le loro consuete pulizie lungo la costa livornese alla Terrazza Mascagni e  si sono dedicati a ripulire le numerose aree verdi presenti. Dopo sono scesi in acqua per rimuovere da quel tratto di mare numerosi rifiuti tra cui bottiglie, mozziconi di sigarette e tante, tantissime mascherine.

Violenza: un kit dell’accoglienza da Nosotras con Donne Capovolte

Kit di accoglienza per le donne che vengono accolte dalla onlus fiorentina e che provengono da percorsi di fuoriuscita dalla violenza di genere. E’ stato possibile provvedere all’acquisto del kit di accoglienza grazie ai proventi dei diritti d’autore devolutI a Nosotras dalla vendita del libro “Donne capovolte, piccole storie di grandi rivoluzioni quotidiane” (Ed. Le Lettere), a cura della giornalista Chiara Brilli. L’Associazione ha partecipato con uno dei 15 racconti raccolti nel libro.

Ascolta la Presidente di Nosotras Isabella Mancini e  Hafida Bouchida, responsabile dei progetti di empowerment dell’Associazione.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/01/SPECIALE-NOSOTRAS-DC.mp3?_=6

 

Il 2021 si apre con una buona notizia per l’Associazione Nosotras Onlus: i kit di accoglienza per le donne che vengono accolte e che provengono da percorsi di fuoriuscita dalla violenza di genere. Prodotti per il benessere e la cura, biancheria da notte e asciugamani, incensi e bevande con i profumi delle proprie origini, incensi ma anche assorbenti e fazzoletti per asciugarsi gli occhi.

Il contenuto di uno dei kit di accoglienza


“Dal 2016 la nostra associazione è impegnata a dare il proprio contributo all’elaborazione del Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne e da allora il nostro impegno sul campo è stato sempre più impegnativo – dichiara Isabella Mancini, Presidente di Nosotras Onlus. Nel 2020 le segnalazioni che ci sono arrivate dal territorio si sono fatte sempre più numerose, spesso complesse anche per la situazione pandemica. Avere a disposizione dei prodotti per la cura e l’accoglienza di donne che stanno attraversando un momento estremamente difficile della propria vita ci aiuta a costruire attorno a loro uno schermo di dignità e sorellanza.”

“Spesso e volentieri, le donne che accogliamo, si trovano sprovviste anche della biancheria necessaria a passare qualche giorno fuori casa – aggiunge Hafida Bouchida, responsabile dei progetti di empowerment dell’Associazione – così loro come i figli, che possono essere di qualunque età e quindi con esigenze diverse: dal pupazzo per la notte al quaderno per lo studio. E poi fa parte del primo approccio di accoglienza quello di restituire alle donne il comfort di potersi immaginare di nuovo loro stesse”.

E’ stato possibile provvedere all’acquisto del kit di accoglienza grazie alla devoluzione all’associazione dei proventi dei diritti d’autore della vendita del libro “Donne capovolte, piccole storie di grandi rivoluzioni quotidiane”, Ed. le Lettere a cura di Chiara Brilli.

“L’Associazione ha partecipato con uno dei 15 racconti raccolti nel libro ed è stata una collaborazione nata nell’ambito del  #ilfashionbelloebuono idea promossa dalla psicologa e imprenditrice Vivilla Zampini – prosegue Mancini, che conclude – Siamo state travolte dall’energia di questo progetto che vuole mettere a disposizione del sociale la forza dell’imprenditoria del fashion nel 2014 e da allora abbiamo avuto l’opportunità di dare voce ai nostri progetti e alle nostre idee.”

Le autrici e Donne Capovolte sono: Giovanna Daddi, Francesca Fiorentino, Sara Dei, Claudia Bianchi, Cristina Scaletti, Chiara Brilli, Gaia Nanni, Luana Esposito, Danila Pescina, Diana Winter, Alessandra Gasperini, Angela Maria Motta, Silvia Cortelloni, Isabella Mancini, Susanna Bonfanti.

“Accantonati. Ancora una volta”

‘Accantonati’. Così definiva Arturo, liceale fiorentino, la sua generazione per la percentuale del 50% di ritorno in presenza. Come dovrà sentirsi oggi nel vivere questa ennesima ritrattazione? Questa ennesima mediazione al ribasso sulla pelle della sua generazione?

Una beffa che si aggiunge al danno proprio nel giorno in cui l’indagine Ipsos per Save thSave the e Children parla degli effetti della DAD sulla dispersione scolastica contando una popolazione di 34 mila giovani a rischio perché demotivati, deconcentrati, sfibrati da connessioni lente, spezzatini digitali di lezioni, auricolari e video per una scuola somministrata come un medicinale e non vissuta nella sua reale valenza formativa fatta anche di socialità, scambio e presenza.

“Se il rapporto dell’ISS attesta che le scuole, dove le mascherine vengono indossate e tutte le regole di distanziamento vengono rispettate, non sono focolaio di contagio, dobbiamo avere il coraggio politico di far tornare gli studenti in presenza. E se il problema è quello del trasporto pubblico, allora lo si deve riorganizzare o potenziare di conseguenza e senza indugi. Siamo tutti stanchi di polemiche politiche che a volte sembrano pretestuose”. Lo dice il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.

Ma quando le Istituzioni, già distanti in quanto Autorità, non si dimostrano all’altezza delle promesse e degli impegni non solo si allontanano ancora di più da quella ‘generazione Covid’ che con i lasciti psicologici e cognitivi dovrà fare i conti, ma deludono, tradiscono, spingono ancora di più in quelle stanze fisiche e virtuali in cui le mura saranno sempre più alte.

Inutile parlare di mediazione trovata, accordo raggiunto, punto di caduta. Le trattative politiche, le resistenze regionali e sindacali, le inadeguatezze istituzionali non hanno giustificazioni di fronte agli occhi e alle coscienze di coloro ai quali deve essere garantito un futuro non solo di sicurezza sanitaria ma di esercizio del proprio diritto all’istruzione. Eppure sulla scuola ricadono tutte le inadeguatezze di un sistema che ha lasciato la formazione educativa, cognitiva e psicologica ai margini della gestione pandemica.

Chi parla di scelta dolorosa ma necessaria,  non ha realmente compreso dove sia il problema o il problema non lo sa risolvere. Intanto per quasi un adolescente su due è stato ‘un anno sprecato’ e non ci sarà  ristoro che tenga che possa farglielo recuperare.

Chiara Brilli

25 novembre: dalle 8.00 su Controradio voci e strumenti contro le violenze di genere

Donne, giovani, precarie e madri. Le più colpite dalla gestione della pandemia. Le loro voci, i loro vissuti e i loro volti il 25 novembre su Controradio.

Mattinata speciale contro tutte le forme di violenza contro le donne: dalla femminilizzazione della povertà, al revenge porn, dalle conseguenze del lock down, alla sindrome da alienazione parentale fino al linguaggio tossico.
Insieme a Raffaele Palumbo, Monica Pelliccia e Chiara Brilli in onda dalle 8 alle 10 su Controradio e sui nostri canali social tramite la piattaforma digitale Edo con interviste, reportage, collegamenti e strumenti per riconoscere e affrontare le discriminazioni di genere.
Per lo speciale radiofonico di Controradio il collettivo di street artists Lediesis, che ringraziamo enormemente, ci hanno ‘dedicato’ la loro opera con Anna Magnani con il seguente commento:
La Magnani è un’icona nazionale e rappresenta tutte le donne forti che si rialzano e in questa opera (che tra l’altro è già volata in Polonia) è raffigurata con la mascherina che usano le donne polacche per manifestare contro il divieto di aborto, ma che è già il simbolo di tutte le lotte che tutte noi stiamo portando avanti per i nostri diritti.
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