Elezioni: Marco Polo annulla confronto dopo polemiche su presenza Casapound

Il preside Ludovico Arte: “Non sta a me dare patenti di fascismo e antifascismo. Non era faccia a faccia, ma incontri singoli con i candidati”.

L’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Firenze aveva organizzato per giovedì 23 maggio 2019 un incontro dei candidati sindaco per il Comune di Firenze con i docenti e gli studenti della scuola. Oggi, in un comunicato della scuola, la decisione di annullare l’evento. Questo il comunicato.

“Lo scorso anno, quando avevamo proposto un’iniziativa simile, qualcuno aveva posto l’obiezione di non voler discutere con esponenti di CasaPound, ma quest’anno si erano già svolti due confronti tra tutti i candidati ed evidentemente quella pregiudiziale appariva superata.In ogni caso, per maggiore scrupolo e per evitare discussioni, si era pensato a incontri individuali con studenti e insegnanti che evitassero polemiche legate alla compresenza. I candidati, informati della formula e della presenza di tutti i candidati, avevano accettato l’invito. A quel punto, abbiamo proceduto con l’organizzazione dell’iniziativa. Nelle giornate di ieri e di oggi, i candidati Antonella Bundu e Dario Nardella hanno comunicato di non voler partecipare all’incontro per la presenza di rappresentanti di CasaPound. Spiace notare che però quella presenza è stata accettata altre volte con un confronto dei candidati fianco a fianco, in forma ben più impegnativa di quella da noi proposta. Se si decide di non parlare con coloro che si ispirano al fascismo, bisognerebbe non farlo mai. E colpisce che la Flc-Cgil produca un comunicato contro il Marco Polo, ma non lo faccia contro gli altri soggetti che organizzano confronti elettorali aperti a tutti. La Flc-Cgil sa benissimo l’enorme lavoro che la nostra scuola ha fatto in questi anni in nome di una scuola aperta a tutti e di una società più civile, ma si dimentica di ricordarlo.”

“Teniamo a precisare alcune cose – si legge sempre nel comunicato dell’Istituto -.”

  1. “E’ lo Stato italiano che consente a CasaPound di candidarsi e un dirigente scolastico, come rappresentante dello Stato, ha il dovere di onorare le norme vigenti e il pluralismo. Non spetta al dirigente scolastico decidere sulla legittimità o meno di chi si candida. Spetta alle istituzioni preposte, a cominciare dalla Magistratura. Se oggi un dirigente scolastico si arrogasse il diritto di escludere una forza politica di sua iniziativa, si creerebbe un precedente pericolosissimo che potrebbe essere utilizzato da chiunque contro qualunque forza politica.”
  2. “Si dice che la scuola deve rispettare la Costituzione. Il Marco Polo tutti i giorni rispetta la Costituzione. La Costituzione però non dice che il dirigente scolastico debba dare patenti di fascismo e antifascismo. Sono altri gli organi dello Stato che decidono se chi si candida rispetta la Costituzione. Anzi, il dirigente scolastico violerebbe le norme del proprio Stato e della Costituzione se andasse oltre le proprie competenze e si sostituisse ad altri organi dello Stato.”
  3. “Per quanto riguarda l’antifascismo, si segnala che il Marco Polo è l’unica scuola che ha deciso di mettere una frase di Gramsci ben in vista sulla facciata della scuola e quotidianamente, con le parole e con i fatti, promuove la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione. Abbiamo in giardino la Nave dei Sogni dei Migranti, attivato la prima Penny Wirton di Firenze, invitato Eraldo Affinati e Pietro Bartolo, svolto molti progetti con l’Istituto Storico della Resistenza e molte altre cose ancora. Il Marco Polo non ha paura di prendere posizione a favore di una società aperta e multiculturale. Non a caso nei mesi scorsi è stato vittima di attacchi da parte di chi propone visioni intolleranti della società. Ma l’antifascismo non può portare al mancato rispetto delle regole dello Stato democratico.”
  4. “Si comprendono le ragioni dei candidati che sono preoccupati delle parole e degli atti di questi giorni da parte di forze che si richiamano al fascismo. Ma come si combattono il fascismo e l’intolleranza? Noi siamo d’accordo con Eraldo Affinati, che ha scelto di andare al Salone del Libro di Torino perché “il fascismo si combatte con le idee e con la nostra vita. Per eventuali reati di apologia c’è la magistratura”.

“In conclusione, in occasione delle elezioni, il confronto tra tutti i candidati è la cosa più democratica e civile che possa fare una scuola per consentire a studenti e docenti di essere informati ed effettuare una scelta libera e consapevole. Prendiamo atto delle rinunce di Antonella Bundu e Dario Nardella. Ci troviamo costretti ad annullare l’iniziativa e l’invito a tutti gli altri candidati perché, mancando i rappresentanti di un’ampia area politica, vengono meno le condizioni di equa rappresentanza di tutte le forze politiche. Dispiace soprattutto per gli studenti, che hanno più volte chiesto un’iniziativa di informazione elettorale. Nei prossimi giorni valuteremo altre forme per realizzarla.”

Comunali, Cgil: “c’è Casapound, non andate al dibattito”

Protesta della Cgil per il dibattito coi candidati sindaco organizzato alla scuola Marco Polo di Firenze il 23 maggio: vista la presenza dell’esponente di Casapound, il sindacato chiede agli altri candidati di non partecipare, e al personale scolastico e al Dirigente dell’Istituto di non dare corso all’iniziativa. “Il fascismo non è un’opinione da ascoltare, ma un crimine da condannare”.

L’Istituto Superiore Marco Polo, che già l’anno scorso aveva organizzato un’iniziativa simile, ha invitato il 23 maggio tutti i candidati sindaco, compreso quello di Casapound, a un appuntamento con gli studenti diciottenni frequentanti l’istituto. Per questo la Flc Cgil di Firenze scrive una lettera aperta per esortare i candidati sindaco a non partecipare a quell’iniziativa e dare un segnale forte. La sollecitazione è rivolta anche ai docenti e al personale della scuola perché spieghino ai ragazzi l’inopportunità dell’iniziativa così organizzata.

Riportiamo per intero la lettera aperta ai candidati alla carica di sindaco di Firenze.

“In tempi terribili come questi, ancora più ardui e terribili risultano i compiti delle istituzioni scolastiche e dei soggetti preposti all’educazione dei più giovani. Come tutti, infatti, anche i docenti e gli educatori si trovano fra il passato e il futuro, fra il già dato e l’ignoto, tra il certo e l’incerto; ma, diversamente dal resto dei cittadini, essi sono gravati dalla responsabilità ulteriore di fornire ai propri ragazzi chiavi di lettura e strumenti per scelte consapevoli. Dove e come i docenti possono trovare il modo per non smarrire la rotta, per andare alla ricerca senza andare alla deriva? Una bussola esiste ed è la nostra Costituzione, che – oltre a rappresentare un riferimento – è anche un affresco, una tavola di valori, una promessa di futuro, un decalogo di principi e un’idea di società. Dentro questo orizzonte non c’è – e non deve esserci – posto per il fascismo. Eppure la scuola superiore Marco Polo di Firenze, per mezzo del suo Dirigente, invita tutti i candidati alla carica di Sindaco a incontrare gli studenti diciottenni dell’istituto e include nell’invito anche l’esponente di CasaPound. Questa organizzazione dichiaratamente fascista, omofoba, razzista e xenofoba, i cui militanti sono protagonisti di crimini, atti terroristici, intimidazioni e violenze, per la nostra Costituzione dovrebbe essere smantellata e invece una comunità educante seria, importante e impegnata, pensando di onorare il proprio ruolo, le fornisce un microfono, una platea di diciottenni e ben mezz’ora di tempo per parlare. Non sono solamente i trenta minuti senza contraddittorio a preoccuparci – anche se siamo fiduciosi che i ragazzi di quella scuola sarebbero certamente in grado di farsi un’idea – ma maggiormente ci preoccupa l’abdicazione alla funzione educante degli adulti di quella scuola: organizzando l’incontro, quegli educatori con il proprio agire fanno venir meno il principio costituzionale che impedisce al fascismo di riproporsi «sotto qualsiasi forma» (XII disposizione della Costituzione). Può proprio la scuola pubblica permettersi di smentire la Costituzione, in nome di un’idea di pluralismo secondo il quale pare opportuno far esprimere anche chi divulga valori contrari a quelli cui la scuola dovrebbe conformarsi? E’ ammissibile dare la possibilità di sedere in cattedra a chi si professa “fascista del terzo millennio” e nega i principi di solidarietà, uguaglianza, nonviolenza, giustizia sociale, accoglienza, libertà? E’ sufficiente affermare che, non essendo stata dichiarata illegale, CasaPound ha diritto alla tribuna elettorale come tutte le forze politiche? Può la scuola fermarsi così sulla soglia del legalitarismo?
Noi crediamo fermamente di NO! Noi crediamo che la scuola non debba dismettere il proprio ruolo profetico, che hanno incarnato – in modi diversi, ma sempre pagando di persona – due grandi educatori come Antonio Gramsci e Lorenzo Milani. Negli ultimi giorni il Paese è scosso da energie che stanno risvegliando le coscienze: dalla piazza antifascista di Prato del 23 marzo, alle parole del Presidente della Repubblica in occasione del 25 aprile; dal Segretario Generale della CGIL Landini, che ha chiesto a gran voce lo scioglimento per legge dei movimenti neofascisti, agli intellettuali che hanno dichiarato la non partecipazione al Salone di Torino, ottenendo così insieme a enti e istituzioni l’allontanamento della casa editrice neofascista; dall’adolescente di Torre Maura che ha sfidato i violenti di casa sua, per finire con settori della magistratura che indagano CasaPound per ricostituzione del partito fascista. E’ quindi il momento di prese di posizione nette e chiare, che segnino un cambio di passo rispetto al drammatico fenomeno del ritorno dei fascismi. Già l’anno scorso, in occasione delle elezioni politiche, analoga iniziativa programmata dallo stesso istituto era stata disertata dai candidati delle forze progressiste, le quali a più riprese dichiararono a mezzo stampa la loro indisponibilità a sedersi accanto a chi professava platealmente ideali contrari ai valori della Costituzione, nata grazie all’antifascismo e al sacrificio dei tanti che si opposero al Regime, anche a costo della propria vita. Ci auspichiamo pertanto che anche in questo frangente la classe dirigente di questa città dimostri una grande coerenza con i valori della Costituzione, lo spirito della XII disposizione e la storia di Firenze medaglia d’oro della Resistenza. Chiediamo a tutti i candidati alla carica di Sindaco di Firenze, che si dicono antifascisti, di non partecipare a quell’evento, né ad altre future iniziative in cui sarà presente CasaPound. Chiediamo ai docenti, al personale scolastico e al Dirigente dell’Istituto Marco Polo di non dare corso all’iniziativa così com’è stata programmata. Il più grande insegnamento ai giovani non può che essere: il fascismo non è un’opinione come le altre, ma un crimine, e come tale va perseguito e condannato!”

Firenze: bomba libreria CasaPound, nuova perizia su dna

Il tribunale di Firenze ha deciso di disporre una nuova perizia sul Dna estrapolato dai resti dell’ordigno artigianale usato per l’attentato dinamitardo alla libreria Il Bargello di CasaPound – in cui la notte del 1 gennaio 2017 rimase gravemente ferito l’artificiere della polizia di Stato Mario Vece -, che per l’accusa apparterrebbe a Salvatore Vespertino, finito sul banco degli imputati insieme ad altri 38 esponenti di area anarchica.

Secondo la consulenza della difesa, la perizia, eseguita dalla polizia scientifica, non sarebbe affidabile: “Si è trattato – spiega il legale di Vespertino, avvocato Sauro Poli – di un’operazione inaffidabile perché eseguita in assenza di in metodo accreditato”.
Il tribunale ha deciso di disporre una nuova perizia anche sulle ferite riportate dall’artificiere ferito. Il conferimento dell’incarico ai consulenti avverrà nel corso dell’udienza di domani.

Amato (Pap): “I banchini di Casapound a Firenze non ci devono essere”

“A Firenze CasaPound si dichiara antifascista, sottoscrive il modulo per la richiesta degli spazi pubblici del Comune ottenendo l’autorizzazione a fare banchini in città, lavorerò per il perfezionamento dei moduli autorizzativi, se necessario, ma una cosa è certa: i banchini di Casapound a Firenze non ci devono essere, per rispetto sia alla Costituzione che dello Statuto del Comune fiorentino”.

Lo afferma il consigliere comunale di Potere al popolo (Pap) Miriam Amato in merito all’autorizzazione del suolo pubblico ottenuta dal movimento di destra firmando una dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti della Costituzione.


“Il modulo nasce da un mio ordine del giorno – ricorda il consigliere di Pap Amato -, collegato alla delibera sulle modifiche dello Statuto comunale, ed è stato approvato dal consiglio: si richiede di predisporre un modulo apposito di sottoscrizione esplicita, di riconoscimento dei valori antifascisti, in fase di presentazione della richiesta di contributi pubblici o spazi comunali, atto necessario per rendere concreta la delibera stessa”.

L’esponente Pap annuncia di aver “depositato un question time per sapere come sia stato possibile accettare quella richiesta di Casapound, visto che il loro leader Simone Di Stefano in più occasioni ha dichiarato: ‘Rinnegare il fascismo? E’ la nostra storia, veniamo da lì’, e anche ‘Il fascismo è una dottrina politico-sociale, non necessariamente una dittatura o uno stato totalitario'”.

Passeggiate di Casapound: Arci-Cgil e Anpi preoccupati per deriva securitaria

Anpi Firenze “è con i cittadini di San Jacopino nel respingere le provocazioni dei neofascisti di CasaPound e chiede che le istituzioni impediscano questo pericoloso fai da te, riportando il tema della sicurezza nell’ambito di una gestione civile e degna di uno stato democratico”.

Questa la presa di posizione della segreteria fiorentina di Anpi dopo l’annuncio, due giorni fa, di CasaPound, di effettuare ”passeggiate” per la sicurezza a Firenze partendo dal quartiere di San Jacopino, con l’obiettivo di contribuire a prevenire i furti nelle abitazioni. “Di nuovo CasaPound – afferma l’Anpi in una nota – tenta a Firenze la carta delle ronde notturne, provando a sostituirsi alle forze dell’ordine, giocando ai paladini di una legalità che sono i primi a disprezzare. Non sono le ronde di partito a fare la sicurezza. La sicurezza la fanno le famiglie, i singoli cittadini, le associazioni di quartiere, i commercianti, le iniziative e gli spazi comuni vissuti tutti i giorni”, la “costruisce l’amministrazione del territorio e la professionalità delle forze dell’ordine, non le improvvisate di un gruppo di neofascisti”.

“CasaPound – conclude Anpi – è un corpo estraneo nel quartiere di San Jacopino, il loro misero sgomitare in vista delle prossime elezioni comunali e l’affannosa ricerca di un minuto di celebrità sono però fatti soffiando sul fuoco del senso di insicurezza, sono fatti giocando sulla paura e non fanno che peggiorare la vita quotidiana dei residenti”.

“Purtroppo se anche sul nostro territorio si assiste a questa deriva securitaria e a un crescente protagonismo di gruppi neofascisti, non possiamo non dire che le istituzioni hanno quantomeno sottovalutato il problema e anzi prestato il fianco alla destra”. E’ quanto esprimono anche Arci e Cgil di Firenze in merito all’iniziativa del movimento di destra. “La sicurezza, come sta scritto anche nella nostra Carta Costituzionale, è garantita dalle istituzioni deputate – sottolinea Cgil e Arci fiorentine in una nota -, ed è inaccettabile che gruppi di cittadini possano pensare di sostituirsi in maniera arbitraria alle forze dell’ordine”.

Cgil e Arci auspicano “una presa di posizione ferma delle istituzioni cittadine, nei confronti di questi ”giustizieri delle notti estive” di San Jacopino, perché, davvero, Firenze non può permettersi di cedere di fronte a certe derive”. “Le nostre città non hanno bisogno di questo – concludono – ma hanno bisogno di un maggior senso di comunità, di una maggior apertura verso l’altro, di un maggior rispetto per il bene comune e per le persone, tutte, senza distinzioni. Le istituzioni dovrebbero combattere il degrado aprendo le piazze, facendo vivere le strade, non imponendo divieti e tollerando iniziative agghiaccianti come le ronde di Casa Pound”.

Firenze: Casapound inizia le ‘passeggiate’ per la ‘sicurezza’

A Firenze Casapound ha iniziato le ‘passeggiate’ di notte per la sicurezza dei cittadini, come “deterrente contro i malintenzionati”. Il movimento per ora è ristrettro al quartiere di san Jacopino, nel quale il partito ha la sede.

Il movimento di destra Casapound inizia a Firenze le ‘passeggiate’ per la sicurezza partendo dal quartiere di San Jacopino. Obiettivo, contribuire a prevenire i furti nelle abitazioni.

“Con lo svuotamento della città per le vacanze e con il caldo che costringe molte persone a tenere le finestre aperte di notte”, dichiara Saverio Di Giulio, responsabile di CasaPound Firenze, “il numero di furti in casa è tornato a salire esponenzialmente, soprattutto in un quartiere popoloso e abitato da tantissimi anziani come quello di S. Jacopino. E proprio per questo, ma anche e soprattutto per il fatto che CasaPound si è profondamente radicata nel tessuto sociale della zona, diventando un punto di riferimento per i cittadini, che abbiamo deciso di iniziare con le passeggiate”.

Di Giulio ha voluto “precisare che tale iniziativa ha un solo scopo: quello di far sentire la presenza fisica di cittadini in strada e nelle piazze, presenza che è il miglior deterrente contro i malintenzionati. Sia chiaro, visto che in passato si è fin troppo speculato in modo pretestuoso su iniziative simili, che le passeggiate non sono ronde, non sono metodi di “giustizia fai da te” e tanto meno vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine, si tratta semplicemente di un modo per dare vita e sicurezza al rione in un momento particolare dell’anno, perché siamo convinti che la prevenzione più efficace contro la microcriminalità sia sempre il presidio degli abitanti e la vitalità del quartiere”.

San Jacopino è anche la zona di Firenze nella quale l’associazione ha la propria sede e qui c’è stata una serie di passeggiate la notte scorsa. “Le passeggiate proseguiranno sia di notte che nei fine settimana di tutto agosto”, conclude Di Giulio, “i nostri militanti si alterneranno in questo servizio a favore dei cittadini, soprattutto i più anziani, i quali sono già consapevoli che potranno sempre far riferimento a noi come già avviene con lo ‘Sportello al cittadino’ e la distribuzione dei pacchi alimentari, servizi che espletiamo nel corso di tutto l’anno”.

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