Emergenza coronavirus non ferma la violenza sulle donne

Pisa, dal 5 marzo scorso la Casa della Donna di Pisa ha sospeso le attività a causa dell’emergenza coronavirus ma non i servizi essenziali del centro antiviolenza, come la Casa rifugio, che al momento ospita due donne e tre minori, e il Telefono Donna, il servizio di ascolto del centro antiviolenza.

Anzi, in questi giorni di emergenza e isolamento forzato in casa, la linea di ascolto è più che mai essenziale, come mostrano anche i primi dati relativi alle chiamate. Nelle ultime due settimane il Telefono Donna ha registrato un consistente numero di telefonate: dal 5 marzo ad oggi il servizio di ascolto ha ricevuto 61 telefonate, 35 le donne che lo hanno contattato, 15 delle quali era la prima volta che chiamavano il centro antiviolenza.

A chiamare soprattutto donne tra 30-40 anni, ma non mancano i casi di over 60. In gran parte si tratta di donne che subiscono violenze di tipo psicologico, fisico ed economico che, anche a causa delle misure di isolamento domestico imposte dall’emergenza, vivono giorni molto difficili.

Come spiega Francesca Pidone, coordinatrice del Telefono Donna, “dalle telefonate che riceviamo in questi giorni emerge un dato molto significativo: stanno cambiando le richieste di aiuto che le donne ci rivolgono. C’è chi vuole essere supportata nel trovare strategie per gestire la convivenza coatta e definire dei piani di sicurezza in caso di escalation della violenza. Altre, invece, approfittando dei momenti in cui il convivente esce a fare la spesa, ci chiamano e ci raccontano le loro storie di abusi denunciando situazioni di conflittualità, maltrattamenti e controllo da parte del partner esasperate dalla vita forzata tra le quattro mura domestiche. Molte si rivolgono al nostro servizio telefonico per non scoppiare e trovare la forza di rimanere lucide per gestire una quotidianità difficile, ancor più, se possibile, di quella che sono abituate a sopportare. In tante – sottolinea Pidone – hanno bisogno di un supporto immediato perché non sanno se possono, ad esempio, rivolgersi ad una assistente sociale o andare in Questura a sporgere denuncia, dato che bisogna ridurre al minimo gli spostamenti”.

Ad oggi, infatti, spiegano le responsabili del centro antiviolenza della Casa della donna, le misure anti-contagio rendono i servizi territoriali di emergenza per chi è vittima di violenza molto più faticosi. L’attivazione del Codice Rosa, ad esempio, presenta criticità su cui la Casa della donna invita a riflettere. “Nella Società della salute della zona pisana – spiega Giovanna Zitiello, coordinatrice del centro antiviolenza – quando una donna non può tornare a casa dopo un episodio violento perché è in pericolo, è possibile attivare da parte delle Forze dell’Ordine o del Pronto Soccorso, attraverso il Codice Rosa, la ospitalità in una struttura d’emergenza. La grave situazione sanitaria che viviamo in questi giorni – continua Zitiello – rende questo percorso molto più difficile. Inoltre le misure contro il coronavirus hanno come effetto quello di disincentivare le donne ad andare al Pronto Soccorso sia per i casi di emergenza sia per farsi refertare eventuali ferite conseguenti alle aggressioni. Questa rappresenta una grande difficoltà a cui dobbiamo cercare in qualche modo di far fronte”.

“Stiamo imparando molto dalla capacità di resilienza delle donne in questa fase di ‘attesa’ e sospensione”, sottolinea Francesca Pidone. “Impariamo dalla loro capacità di affrontare i momenti di vuoto, l’ansia e la frustrazione di non poter uscire, il dover limitare ogni contatto e relazione. Le storie di queste donne, la loro forza ci ispirano e ci motivano oggi più che mai. Il coronavirus non ferma gli uomini che agiscono violenza ma non ferma nemmeno le donne che continuano ad operare nei centri antiviolenza di tutta Italia”.

Come sottolineano le responsabili della Casa della donna di Pisa, in questa fase emergenziale è importante più che mai il lavoro di ascolto e supporto dei centri antiviolenza “per mantenere il contatto e creare un legame con quelle donne costrette a vivere in casa, il luogo più familiare e al tempo stesso più pericoloso. Per ottemperare alle nuove normative, abbiamo rimodulato i servizi – precisa Pidone – ma al nostro Telefono Donna 050 561628 rispondiamo con il consueto orario, da lunedì alla domenica 10-13 e 16-18 e il martedì 10-18. La segreteria telefonica è attiva 24h. Rivolgiamo un appello alle donne che in questi giorni vivono situazioni di maltrattamento e abusi: non siete sole, chiamateci e vi aiuteremo”.

“Festa delle Lettrici”, domani a Pisa la terza edizione

Domani, sabato 18 maggio, nella sede dell’associazione Casa della donna di Pisa, si svolgerà la terza edizione della “Festa delle Lettrici”. L’iniziativa, promossa dalla Biblioteca “Anna Cucchi”, prevede una maratona no stop di letture, incontri e presentazioni dalle 10 alle 20.

Quest’anno il programma della “Festa delle Lettrici”, che rientra nella campagna nazionale “Il Maggio dei Libri”, è all’insegna del femminismo e dell’intercultura. Tra gli appuntamenti, quello con la casa editrice Carmignani che alle 12 presenterà “1969-2019 mezzo secolo di femminismo”, raccolta di testi selezionati nel concorso “Otto marzo” e poi alle 15.30 si parlerà di editoria e femminismo al tempo del web con Costanza Fanelli, responsabile dell’archivio della storica rivista “Noi donne”.

Alle 16.30 Liviana Gazzetta, insegnante e studiosa di storia delle donne, presenterà il suo libro “Oltre l’orizzonte” sulle origini del femminismo italiano tra Otto e Novecento. Seguirà la presentazione del romanzo “Samia non torna a scuola”: l’autrice Sara Ficocelli, giornalista di Repubblica, ne discuterà con il gruppo di lettura “Parole di donna” della Casa della donna e con le associazioni Donne in Movimento e Amiche dal mondo Insieme. Infine alle 18.30 l’incontro “Femministe in tv” con Federica Fabbiani, autrice del libro “Zapping di una femminista seriale” dedicato a donne e serie televisive.

Nel corso della Festa sarà possibile barattare libri o prenderli in prestito dalla Biblioteca “Anna Cucchi” e in due diversi momenti della giornata chi vorrà potrà leggere ad alta voce l’incipit del proprio libro preferito.

“La Festa della Lettrici – dichiara Carla Pochini, presidente della Casa della donna – è ormai diventata un piacevole appuntamento per la nostra Casa e per tutta la città. L’abbiamo pensata come una bella giornata dedicata alle donne di tutte le età con il gusto della lettura. Del resto è soprattutto grazie alle donne se in Italia, e non solo, si continua a leggere. Gli ultimi dati Istat ci dicono, infatti, che oltre il 47% delle donne, contro il 34,5% degli uomini, ha letto almeno un libro nel corso dell’anno. Ecco, sabato 18 maggio – continua Pochini – sarà l’occasione per festeggiare questo bel primato delle donne: insieme incontreremo scrittrici, giornaliste, editrici, studiose, leggeremo gli incipit dei nostri libri preferiti, ci scambieremo libri e scopriremo nuove letture”.

Pisa: Casa della Donna, “Cassazione conferma sentenza Buscemi per stalking”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci dalla Casa della Donna di Pisa in relazione alla sentenza della Cassazione riguardo all’assessore comunale Andrea Buscemi.

“Ieri la Corte di Cassazione si è pronunciata sul ricorso presentato da Andrea Buscemi rispetto alla sentenza di appello emessa nel maggio 2017 dal Tribunale di Firenze che aveva ritenuto Buscemi colpevole di stalking e lo aveva condannato al risarcimento della sua ex compagna, mentre in sede penale il reato era caduto in prescrizione. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso confermando la sentenza del tribunale fiorentino e quindi la colpevolezza di Andrea Buscemi. Quello della Cassazione è un pronunciamento importante perchè ribadisce quanto stabilito dal tribunale di Firenze e, secondo le attiviste della Casa della donna che da mesi chiedono le dimissioni di Buscemi, evidenzia con forza e in modo inequivocabile l’incompatibilità politica di Buscemi ad assessore del Comune di Pisa.
Come ha dichiarato Teresa Manente, avvocata di Patrizia Pagliarone, ex compagna di Andrea Buscemi, “ieri la Cassazione ha definitivamente accertata la colpevolezza di Andrea Buscemi, assessore alla cultura di Pisa, per il reato di stalking compiuto nei confronti della sua ex compagna a partire dal marzo 2009 al novembre 2009. La Suprema Corte ha infatti rigettato il ricorso proposto dal Buscemi contro la sentenza di secondo grado e ha rinviato al giudice civile il giudizio riguardo al risarcimento del danno che il Buscemi dovrà riconoscere alla sua ex compagna”.
“La corte di Cassazione è stata chiarissima”, sottolinea Carla Pochini, presidente della Casa della donna. “Il ricorso di Buscemi è respinto e dunque la sentenza del tribunale di Firenze è confermata. Andrea Buscemi è responsabile di gravi atti di stalking e dovrà risarcire la sua ex compagna. Questa è l’unica verità che è emersa anche in Cassazione e il sindaco Michele Conti non può continuare a far finta di nulla. Uno stalker siede nella sua giunta e insieme a migliaia di cittadine e cittadini chiediamo che da quella giunta venga rimosso subito! E che quella della Cassazione sia una sentenza contro Buscemi lo dimostrano mistificazioni e falsità che egli sta diffondendo in queste siamo, anche grazie al sostegno di giornali come Il Tirreno.
Siamo esterrefatte di quanto ha pubblicato oggi il  Tirreno,  e chiediamo al direttore di intervenire e rettificare. Chiediamo anche l’intervento del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana con il quale abbiamo organizzato ben due corsi di formazione per giornalisti sui temi della violenza di genere. E’ tempo che anche il mondo dei media si assuma le proprie responsabilità rompendo una volta per tutte ambiguità e collusioni con una certa visione sessista e maschilista. La lotta contro la violenza sulle donne – conclude Pochini – ha bisogno di giornalisti e organi di stampa professionali e corretti che, oltre ad accertare i fatti e a verificare le notizie prima di pubblicarle, decostruiscano stereotipi e pregiudizi di genere e non contribuiscano a crearli”.
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