Art City a Bologna: arte ovunque

 

Art City porta arte ovunque a Bologna.

Come abbiamo già visto, Art City riempie Bologna di arte. Con una miriade di mostre, eventi e iniziative speciali. Che per fortuna non si esauriscono in pochi giorni ma continuano fino a primavera inoltrata.

Il programma è coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea , Istituzione Bologna Musei, guidata da Lorenzo Balbi, che è il direttore artistico del MAMbo.

Il MAMbo (acronimo per Museo d’Arte Moderna di Bologna) è il bel museo che vale sempre e comunque la visita. E proprio al MAMbo si può vedere uno dei 22 “main projects”  del programma.

AGAINandAGAINandAGAINand raccoglie opere di sette artisti. Sono Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos Gheorgiu, Ragnar Kjartansson, Susan Phillipsz, Cally Spooner, e Apichatpong Weerasethakul. Tutti lavorano sul tema del “loop”, cioè della ripetizione ad infinitum. Così tipica dei nostri tempi condizionati dai meme.

Tra i lavori più interessanti in mostra svettano la proiezione di Ed Atlinks, e Bonjour,  l’istallazione/performance di Ragnar Kjartansson. (Che tra l’altro fa anche impazzire di gioia i bambini).

Il tema della ripetitività, del “loop”, e della rappresentazione del tempo è al centro della ricerca teorica contemporanea. Non solo dell’arte ma anche di matematici, fisici e filosofi. AGAINandAGAINandAGAINand immerge i visitatori nel cuore della questione. Anzi, in sette cuori diversi, perchè ogni artista inquadra la questione in maniera originale.

La mostra, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, rimane aperta al pubblico fino al 3 maggio 2020.  Tutte le info pratiche per la visita qui.

Un altro pezzo forte da non perdere di Art City è 3 Body Configurations Clude Cahun VALIE EXPORT Ottonella Mocellin

Questa mostra a cura di Fabiola Naldi e Maura Pozzati raccoglie in maniera davvero intelligente ed elegante i lavori di tre artiste che hanno lavorato in tre periodi storici differenti, e che pure sembrano vicine nella loro ricerca.

La prima è la grande Claude Cahun, nome d’arte di Lucy Schwob, che scelse di chiamarsi così perchè Claude è uno dei pochi nomi francesi non gender-specific, cioè in uso sia per femmine che per maschi.

Da poco riscoperta, Claude Cahun è stata di 100 avanti a tutt*. Artista, fotografa, costumista, scrittrice, attrice, lesbica, ebrea, partigiana, condannata a morte, salvata per il rotto della cuffia…come per il rotto della cuffia si sono salvati i suoi lavori, finiti in scatole da un rigattiere. E poi fortunosamente recuperati.

Sulla liquidità di genere, o sull’idea di una identità in continua trasformazione, Claude Cahun ha lavorato dai primi del Novecento. Questa mostra è la prima in Italia a raccogliere tante sue fotografie.

VALIE EXPORT è una delle più interessanti artiste degli anni Sessanta e Settanta. Vista anche di recente a Firenze e Prato, in mostra ha alcune delle sue fotografie più famose. Fanno parte della serie Korperkonfigurationem, realizzate tra il 1972 e il 1982, nelle quali usa il proprio corpo per interagire con l’architettura cittadina.

Ottonella Mocellin invece è artista contemporanea. Qui ha una serie di fotografie tratte dalla serie Corpi Orizzontali nel paesaggio. Sono grandi immagini a colori di corpi femminili caduti o comunque distesi a terra. Il corpo è sempre quello dell’artista, che lo usa per raccontare le dinamiche delle relazioni umane. In modo coinvolgente e insieme poetico, ideale continuazione della ricerca delle due artiste che l’hanno preceduta.

Margherita Abbozzo (2,continua). Tutte le fotografie sono state fatte da me visitando Art City durante la Art Week.

3 Body Configurations Clude Cahun VALIE EXPORT Ottonella Mocellin continua fino al 18 aprile 2020 presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Info pratiche per la visita qui.

Bologna e l’arte

Arte Fiera e Art Week a Bologna: un binomio che funziona.

A Gennaio Bologna diventa l’ombelico del mondo dell’arte. Arte Fiera da una parte e Art Week dall’altra scatenano grandi energie.

Arte Fiera è una fiera è una fiera è una fiera. In due padiglioni di quella sterminata e impressionante città nella città.

Quest’anno Arte Fiera è a cura di Simone Menegoi e Gloria Bartoli. Che hanno selezionato 155 gallerie.

Da una parte, l’arte moderna – con alcune gallerie che presentano anche lavori bellissimi, di qualità museale.

Dall’altra l’arte contemporanea. Che in questa edizione sembra voler dire soprattutto pittura.

E anche anche tantissima fotografia, con una sezione di 20 gallerie.

Per chi ha stamina da vendere poi ci sono anche vari incontri con artisti e curatori, nonchè performances. Nonchè, all’esterno dei padiglioni, sacrosanti volantinaggi pacifici a cura degli studenti dell’Accademia di Belle Arti.  Tutto in questo fine settimana. Tutte le informazioni pratiche per la visita qui.

Aperte invece e per fortuna più a lungo del fine settimana sono le mostre proposte da Art City. Alla sua ottava edizione, raccoglie mostre, eventi e iniziative speciali promosse dal Comune di Bologna in collaborazione con Bologna Fiere.

Il programma è curato da Lorenzo Balbi, direttore artistico del MAMbo, il bel Museo d’arte moderna di Bologna. Balbi ha messo insieme un programma composto da un progetto speciale – la prima nazionale di “La vita nuova”, mega rappresentazione teatrale di Romeo Castellucci –  e 22 altri progetti, o “main projects”, disseminati per la città.

Oltre a questi ci sono poi valanghe di mostre “off”. Un centinaio, visitabili in gallerie, spazi d’artista autogestiti, spazi no-profit, e luoghi non convenzionali. Da perderci la testa. Ma tutto è organizzato molto bene e il programma aggiornato degli eventi si trova qui.

Insomma ci sono mostre ovunque a Bologna. E i trekking necessari a raggiungere le varie sedi valgono lo sforzo. Dicevo che è tutto organizzato bene? C’è anche un’app gratuita con mappa e informazioni! Scaricabile qui.

Tra le tante mostre ne segnalo tre in particolare. Nella prossima puntata.


Margherita Abbozzo (1, continua).

Tutte le fotografie sono state fatte da me. Dopo le prime degli ambienti della Fiera, la quarta è dello stand di Galleria Arte Maggiore, un Giorgio Morandi 1928 + Sissi 2019; la quinta è l’istallazione di Jorge Queiroz da PinkSummer; la sesta è una fotografia del grande Mimmo Jodice.

 

 

 

Petizione: “Salviamo Radio Città del Capo”

“Vogliamo impedire che Radio Città del Capo si trasformi in una delle tante frequenze radiofoniche fantasma che nessuno ascolta e nessuno ricorda” si legge in una petizione su change.org, che fa seguito ad un articolo pubblicato sul sito dell’emittente di cui ci siamo occupati qualche giorno fa nel nostro articolo “Vogliono zittire Radio Città del Capo del Popolare Network”:

“Vogliono zittire” ‘Radio Città del Capo’ del ‘Popolare Network’

“Da 32 anni Radio Città del Capo racconta Bologna e il mondo. Lo fa in maniera libera, all’interno del Network di Radio Popolare, senza bandiere o schieramenti ma sempre dalla parte dei diritti e dei più deboli. Politica, cultura, musica. Radio Città del Capo è diventata nel tempo un punto di riferimento per la città di Bologna, e non solo – si legge sempre sul testo della Petizione – Faremo tutto quel che serve per fare in modo che Radio Città del Capo continui a vivere, e resti punto di riferimento per la città di Bologna”.

La petizione ai conclude lanciando un appello: “Chiediamo a voi, ascoltatrici e ascoltatori, un segno di vicinanza e di sostegno. L’adesione a questa petizione è un primo passo. Tutti gli altri contiamo di farli assieme”.

Morì dopo intervento al seno, assolti 5 medici

Ornella Paraschi, una fiorentina di 63 anni, è deceduta il 19 giugno 2013 dopo interventi chirurgici per la sostituzione di protesi al seno, nella clinica privata Villalba, a Bologna. Per i cinque medici, che erano accusati della morte della paziente, è arrivata l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato.

La Procura aveva chiesto per loro una condanna a sei mesi, con sospensione condizionale della pena, ma il giudice del Tribunale di Bologna, Silvia Monari, ha assolto i cinque professionisti (due chirurghi, due anestesisti e un medico del reparto), come chiesto dai loro difensori.

La donna soffriva di fibrillazione atriale, perciò si era sottoposta a molti esami ed analisi prima dell’intervento proprio per essere sicura che l’operazione si potesse eseguire senza rischi. I medici alla famiglia avevano dato ampie rassicurazioni. Le protesi, sostituite a Villalba, erano state impiantate vent’anni prima. La paziente era stata sottoposta a due interventi, uno il 28 maggio, l’altro il 18 giugno. Poi, il 19, le sue condizioni sono peggiorate e in serata è morta a causa di una tromboembolia polmonare massiva. Le indagini scattarono dopo la denuncia della figlia ai carabinieri. Tre familiari, che si erano costituiti parte civile, sono usciti dal processo dopo aver ottenuto un risarcimento.

Per le motivazioni della sentenza bisognerà attendere 90 giorni.

To Good To Go: A Firenze arriva l’applicazione contro lo spreco di cibo

A Firenze sbarca l’applicazione contro gli sprechi di cibo. “To Good To Go”: troppo buono per buttarlo via. Questa è l’idea nata in Danimarca cinque anni fa che permette di comprare quel che forni e ristoranti non hanno venduto e da qualche mese attiva anche in Italia.

Una rete contro lo sperpero di cibo che a Milano, Torino e Bologna a soli 3 mesi dal  lancio di “To Good To Go” ha già raggiunto 120mila utenti e adesso anche a Firenze.

Come riporta il “Corriere Fiorentino”, basterà un click sul proprio smartphone per ordinare quello che si vuole a prezzi bassissimi: tra i 2 e i 6 euro. I ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati e hotel iscritti all’applicazione potranno mettere in vendita le loro “Magic Box”, scatole a sopresa, con una selezione di prodotti e piatti freschi rimasti invenduti.

Come funziona per gli utenti. Una volta scaricata l’app, sara necessario geolocalizzarsi, cercare i locali aderenti, ordinare la propria scatola magica, pagare con il cellulare e andare a ritirarla. Tra le attività fiorentine che hanno già aderito all’iniziativa troviamo, Eataly, Forno Pintucci di Via delle Caldaie, Pasticceria Dolci Pensieri di via del Ponte alle Riffe e lo street food hawaiano Pokeria by Nima di Novoli e Ponte alla Carraia.

Per limitare l’uso di imballaggi i negozi aderenti a “To Good To Go” incoraggeranno i clienti stessi a portare da casa i contenitori e sacchetti propri.

“Ogni anno in Italia si sprecano oltre 10 milioni di tonnellate di cibo – fa sapere Eugenio Sapora, country manager per l-Italia, che aggiunge – l’obiettivo dell-applicazione è quello di creare una città dopo l’altra una rete anti spreco forte e consapevole che copra tutto il territorio nazionale.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Viabilità, A/1: 8 km di coda tra Firenze e Bologna

Coda di 8 chilometri in A1 nel tratto compreso tra Calenzano (Firenze) e il bivio con la Direttissima in direzione di Bologna, in seguito a un incidente stradale che ha coinvolto 5 auto: due le persone rimaste ferite.

Sull’A/1, oltre ai soccorsi sanitari e meccanici sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale della Direzione 4/o Tronco di Firenze e la polizia stradale.

Lo rende noto Autostrade spiegando che “attualmente sul luogo dell’evento si circola su due corsie2 e che la coda di 8 km verso Bologna e “in diminuzione”.

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