Toscana, Vino: export DOP giù del 13%, cala anche la produzione, -26%

Le Dop toscane hanno avuto una flessione del  13% nell’export, accompagnato da un -5% dei valori. E’ la stima sull’andamento del 2023 emersa a PrimAnteprima, evento a Firenze che apre la Settimana delle Anteprime in Toscana, con la presentazione delle nuove annate pronte ad andare in commercio. Cala a causa del tempo soprattutto anche il volume complessivo della produzione di vino.

Il calo nell’export sarebbe dovuto in particolare  alla forte concentrazione delle esportazioni verso gli Stati Uniti, mercato oggi in profonda trasformazione. La perdita più consistente dei volumi di vino  esportati, infatti, è stata verso i Paesi extra Ue (-15%) a fronte del -7% maturato all’interno dei confini comunitari. È proprio la riduzione della domanda Usa (-20% in volume e -3% in valore) a incidere profondamente sul risultato finale dei prodotti toscani. Male anche Germania, Canada e Svizzera, mentre nel Regno Unito alla riduzione del 9% dei volumi si affianca una timida ripresa dei valori (+1%).

A sostegno della promozione dei vini toscani Dop nel mondo, la Regione ha messo a punto un pacchetto di misure attraverso le risorse 2023-2027 del Piano strategico della Pac: 6 milioni di euro nel 2024 per la promozione nei paesi Ue (Italia compresa) e circa 15 milioni tra 2023 e 2024 verso i Paesi extra Ue. Secondo un’analisi presentata da Carlo Flamini, responsabile Osservatorio del vino – Unione italiana vini in occasione di PrimAnteprima, il mercato americano è entrato in una fase di profondo cambiamento: i consumi di vino, in particolare rosso fermo, sono in calo da almeno cinque anni, mentre altre tipologie di alcolici sembrano adattarsi meglio alle esigenze delle nuove generazioni, in termini sia di salute/benessere/lifestyle, ma anche di aderenza a una dimensione di “consumo a seconda dell’occasione”.

Sul mercato interno, in un contesto generalizzato di riduzione degli acquisti delle famiglie, il vino toscano Dop ha realizzato performance inferiori rispetto al comparto delle Dop italiane. La domanda interna di vini toscani Dop, limitatamente agli acquisti nei format della Grande distribuzione, ha segnato -5,8% in volumi contro un -3,4% delle Dop totali e un -3,6% dei vini fermi nel complesso. In termini di spesa, i vini Doc/Docg toscani hanno segnato una sostanziale stabilità, garantita dall’aumento dei prezzi medi, che ha compensato la flessione dei volumi.

Nel 2023 c’è stato anche un calo della produzione di vino pari a circa il  26% circa, a causa principalmente delle fitopatie sofferte in vigna, in un contesto di sensibile riduzione a livello nazionale a causa del cambiamento climatico in atto. E’ la fotografia che emerge da PrimAnteprima, evento a Firenze che apre la Settimana delle Anteprime in Toscana, con la presentazione delle nuove annate pronte ad andare in commercio.

A livello nazionale la Toscana è settima per vino prodotto. La sua unicità emerge nel poter vantare sul suo territorio ben 58 indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 Dop (11 Docg e 41 Doc) e 6 Igt. Due le denominazioni che dominano per estensione: Chianti e Chianti Classico, rispettivamente occupando il 41% e il 21% della superficie rivendicata. Una predominanza che si traduce nella netta prevalenza del Sangiovese (59%) tra i vitigni allevati sul territorio, seguito a distanza da Merlot (8%) e Cabernet Sauvignon (6%). Percentuali inferiori per i vitigni a bacca bianca: il Trebbiano toscano copre il 4% della superficie a vite e il Vermentino il 3%.

Diversi i fattori cha hanno contribuito alla riduzione della produzione regionale, dalle temperature troppo basse durante il germogliamento all’eccessiva pioggia primaverile che ha innescato malattie fungine, come la grave insorgenza della Peronospora. Secondo le prime elaborazioni, ancora provvisorie, curate da Ismea per il report annuale per PrimAnteprima, nel 2023 sono stati imbottigliati 1,2 milioni di ettolitri di vino Dop toscano, -7,6% rispetto all’anno precedente, mentre l’Igp con 690mila ettolitri ha registrato un -6%.

Tra le sfide dei prossimi anni, è stato sottolineato, si pone dunque anche quella determinata dal cambiamento climatico, che impone un ripensamento delle coltivazioni e della gestione in vigna e in cantina. Secondo Bernardo Gozzini, amministratore unico Consorzio Lamma, intervenuto a PrimAnteprima, l’agricoltura italiana sta già mostrando segnali di adattamento alle mutate condizioni: negli ultimi cinque anni le coltivazioni di frutti tropicali in Italia sono triplicate (banana, avocado, mango, a cui si aggiungono colture sperimentali di caffè). Assistiamo anche alle “migrazioni interne” di particolari varietà: la produzione industriale di pomodori cresce nel Nord (+27%) e scende al Sud (-17%), i vigneti si ‘arrampicano’ oltre i 1200 metri di altezza, mentre in Valtellina crescono oggi 10mila olivi.

Il Consorzio LaMMA ha una nuova sala meteo

Firenze, inaugurata una nuova sala meteo per il LaMMa, ma anche un nuovo approccio nei confronti del mondo dell’informazione, per fornire un servizio sempre più affidabile per raccontare meteo, cambiamenti climatici e ambiente della Toscana.

All’inaugurazione della nuova sala del LaMMa anche il presidente della Regione Toscana, Giani e l’assessora all’ambiente Monia Monni, che accompagnati dal direttore Bernardo Gozzini, presso il Polo Scientifico di Sesto Fiorentino dove il Consorzio LaMMA ha la sede, hanno potuto vedere il quartier generale dove vengono elaborate le previsioni del tempo per la Toscana.

“Il Consorzio LaMMA – ha detto Giani – è un punto di riferimento per tutti i toscani quando si tratta di avere informazioni sul meteo, sul tempo che farà. Adesso, per questo strumento nato dalla sinergia tra Regione e CNR per offrire tutta una serie di servizi fondamentali per determinate attività e politiche, si apre una nuova fase con una sala meteo ammodernata ed in grado di fornire un’informazione sempre più puntuale grazie anche alla riorganizzazione delle piattaforme social. Ma anche per avere una conoscenza sempre più approfondita sui cambiamenti climatici. Col passare degli anni sono aumentate le competenze ed il raggio d’azione, anche a livello nazionale, in materia di tutela dell’ambiente marino e di osservazione e modellistica dello stato del mare e delle dinamiche costiere. Uno sforzo ed un investimento importanti per mettere a disposizione di tutti non solo un’informazione meteo sempre più ricercata ed affidabile, ma anche tanti nuovi strumenti finalizzati a valutare l’impatto legato ai cambiamenti climatici, che ormai caratterizzano la nostra vita quotidiana”.

“Il LaMMA – ha aggiunto Monia Monni – è una presenza familiare nelle case toscane. Al di là delle competenze e dell’eccellenza che rappresenta, e che tutti conoscono, per il meteo ma anche riguardo agli studi sulla sostenibilità ambientale e sui cambiamenti climatici, credo sia importante puntare sull’accessibilità all’informazione. Questa nuova sala è una finestra sul cielo e sul mare della Toscana, ma anche un luogo creato per rendere l’informazione ancora più accessibile, scientificamente corretta, ma soprattutto semplice e comprensibile a tutti, aspetto non secondario in un mare di fake news e di notizie che di scientifico hanno ben poco. Un’opportunità per le cittadine ed i cittadini toscani per conoscere più da vicino il proprio territorio. Un lavoro importante anche negli ambiti della ricerca e della prevenzione, a supporto del piano Toscana Carbon Neutral e di quello legato alla conversione ecologica”. Punto di riferimento anche per quanto riguarda il settore legato alla difesa del suolo e all’emergenza. “Un contributo importante e decisivo – ha concluso l’assessora – con la partecipazione di suoi tecnici nelle unità di crisi per la gestione delle criticità legate ai cambiamenti climatici, come accaduto ad esempio lo scorso inverno con l’emergenza neve”.

A Firenze Vandana Shiva con “L’agricoltura che fa bene al clima”

Sabato 9 novembre a Firenze appuntamento con il convegno “L’agricoltura che fa bene al clima” di Vandana Shiva. Presentato anche il suo ultimo libro “Agroecologia e crisi climatica” (Tera Nuova Edizioni). L’evento si svolgerà alla Biblioteca delle Oblate, ingresso libero e gratuito.

Sempre più piccoli agricoltori e orticoltori stanno attuando un’agricoltura sempre più diversificata. Rigenerazione del suolo, conservazione e selezionane dei sementi, sono solo alcune delle tecniche utilizzate per rendere l’agricoltura sempre più basata sulla biodiversità. Le comunità che scelgono di mettere i beni comuni al centro di sistemi economici locali, solidali e basati sulla cooperazione, continuano a offrire soluzioni creative e innovative, riappropriandosi così dei sistemi alimentari e riuscendo spesso a rendere le grandi multinazionali dell’agrochimica irrilevanti.

Durante il convegno verrà anche presentato il nuovo rapporto di Navdanya “Il Futuro del cibo – Biodiversità e agroecologia per un’alimentazione sana e sostenibile”. ll rapporto riunisce esperti internazionali, raccoglie testimonianze di resistenza globale contro il sistema agroalimentare industriale, annovera esempi di buone pratiche tra agricoltori, comunità locali e organizzazioni della società civile, come parte della campagna di Navdanya International ‘Per un cibo e un’agricoltura liberi da veleni’.

Il valore globale della produzione alimentare industriale è di 2.800 miliardi di dollari mentre i costi ambientali sono di crica 3.000 miliardi di dollari. Vanno aggiunti ad essi altri 2.800 per costi legati alla perdita di benessere sociale e a conflitti causati dalla perdita di risorse naturali come suolo e acqua. Le vendite mondiali di prodotti biologici sono triplicate in un decennio, passando da 18 miliardi di dollari nel 2000 a 59 miliardi di dollari nel 2010. Nonostante la crescita esponenziale delle vendite, l’offerta non sta al passo con la domanda, poiché nello stesso periodo i terreni agricoli biologici sono aumentati da 14,9 a soli 35,7 milioni di ettari.

Il mondo si sta sempre più prendendo cura della salute e dell’ambiente. Ne sono un esempio l’Italia con i suoi 70 comuni che hanno bandito o limitato lìutilizzo di pesticidi. La Francia con i suoi 56 comuni che stanno pressando il governo ad attuare normative in merito. A settembre, anche le aree metropolitane di Parigi, Lille, Nantes, Grenoble e Clermont-Ferrand hanno annunciato il divieto di utilizzo di pesticidi nel loro territorio.

Nel 2017, nelle Filippine, 200 comuni membri della League of Organic Municipalities and Cities (Lega dei comuni e delle città Biologiche nelle Filippine – LOAMCP), hanno firmato un accordo comune per promuovere nuove politiche basate sulla preservazione dell’equilibrio dei suoli vietando l’utilizzo di prodotti agrochimici tossici e di organismi geneticamente modificati (OGM), oltre a prevedere un sistema di sanzioni e ricompense per gli agricoltori.

L’evento è organizzato da Terra Nuova e Navdanya International. Presenti anche Salvatore Ceccarelli, esperto internazionale in agronomia, specialista di genetica agraria e membro del consiglio direttivo di Navdanya International; Nadia El-Hage Scialabba, esperta internazionale di ecologia alimentare con 30 anni di esperienza alla Fao; Bernardo Gozzini, climatologo e direttore del Consorzio Lamma e Maria Grazia Mammuccini presidente di Federbio. Conclusioni a cura di Alberto Bencistà, presidente di Firenze Bio.

Consorzio Lamma-Cnr: “Lo scorso agosto, in Europa, è stato il secondo più caldo degli ultimi 40 anni”

Il Consorzio Lamma-Cnr fa sapere che lo scorso agosto è stato il secondo più caldo degli ultimi 40 anni, preceduto solamente dall’agosto 2010.  Si sono registrati 0,53 gradi in più sopra la media del trentennio 1981-2010. Da domani nuovo aumento delle temperature, con picchi di 33 gradi.

Copernicus, il programma europeo per l’osservazione satellitare della Terra che si avvale del Centro europeo per le previsioni meteorologiche di medio termine ECMWF, fa sapere che inoltre che l’estate che si sta per chiudere è la quarta più calda in Europa degli ultimi 40 anni. Infatti la temperatura media rilevata nei mesi da giugno ad agosto è stata superiore di 1,1 gradi rispetto alla media.
Bernardo Gozzini, meteorologo del Consorzio Lamma-Cnr, spiega: “Quest’anno l’estate ha fatto registrare 1,1 gradi di media in più rispetto alla media”. Appare dunque urgente muoversi per rispettare gli accordi di Parigi che indicano un limite massimo di riscaldamento globale di 1,5 gradi. Il metereologo ricorda che “al primo posto tra le estati più calde in Europa c’è il 2010 con 1,32 gradi in più, seguita dal 2018 con 1,31 gradi, dal 2003 con 1,16”.
Da domani inoltre torna il caldo, con picchi superiori alla media specie tra venerdì e il weekend. A Terni 33 gradi; a Firenze, Pisa, Grosseto, Roma, Caserta, Sassari e Nuoro 32; a Prato, Pistoia e Latina 31. Secondo Andrea Vuolo, metereologo di 3bmeteo.com :”Farà comunque fresco nelle ore notturne e al primo mattino, grazie anche alle maggiori ore di buio rispetto ai mesi di piena estate”.

Maltempo in Toscana, emergenza regionale e richiesta di quella nazionale

Domattina il presidente Enrico Rossi firmerà l’emergenza regionale per i danni causati dal maltempo di ieri pomeriggio e di questa notte in Toscana, soprattutto nell’Aretino e sull’Amiata. E verrà fatta la richiesta di emergenza nazionale e anche di calamità nazionale (per i danni all’agricoltura).

Lo hanno annunciato oggi pomeriggio gli assessori regionali all’ambiente Federica Fratoni e alla presidenza Vittorio Bugli, incontrando i giornalisti alla fine della riunione che si è tenuta nella sede della Soup in via Val di Pesa, per fare il punto sui danni causati dai forti temporali di ieri e di stanotte. Oltre ai due assessori, alla riunione hanno partecipato Giovanni Massini, direttore della direzione Difesa del suolo e protezione civile, Bernardo Mazzanti, dirigente del settore Protezione civile, e Bernardo Gozzini, direttore del Lamma. I rappresentanti di Prefetture, Province e Comuni erano collegati in videoconferenza: le Prefetture di Siena, Pisa, Arezzo e Grosseto; le Province di Firenze, Pistoia, Arezzo, Lucca, Grosseto, Livorno; i Comuni di Montelupo, Abbadia San Salvatore, Marciano, Certaldo, Gambassi, Firenze.

“Adesso la situazione è sotto controllo – ha detto l’assessore Fratoni – La criticità registrata è dovuta ai temporali intensi che si sono verificati in poco tempo. C’è stato un ottimo presidio del territorio, un grande coordinamento con i sindaci e i vigili del fuoco. Sono ancora 157 gli interventi dei vigli del fuoco attivi (di cui 129 solo ad Arezzo), per recuperare il disagio che questo fenomeno ha arrecato alle famiglie. Questo evento è stato gestito in ogni sua sfaccettatura, la macchina ha marciato fluidamente. Rinnoviamo l’invito, in caso di eventi come questi, a comportamenti cautelativi: evitare quindi scantinati, garage, sottopassi”.

“Dalle prime ore di ieri pomeriggio su tutto il territorio regionale si sono abbattuti temporali violenti e persistenti – ha detto il dirigente della Protezione civile Bernardo Mazzanti – Gli eventi più significativi sono stati nella zona di Arezzo, dove c’è stato anche un morto, con cumulati rilevanti. Criticità anche nel Grossetano e nella zona dell’Amiata. I temporali hanno proseguito anche nelle ore notturne, con fenomeni anche sulla costa, allagamenti di scantinati e sottopassi. C’è stata un’ottima collaborazione tra Regione, Comuni, Vigili del Fuoco e volontariato”.

Domani l’assessore Federica Fratoni andrà ad Arezzo assieme all’assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, e l’assessore Vittorio Bugli si recherà a Certaldo e a Gambassi, per verificare di persona i danni e i disagi. Nei prossimi giorni i tecnici regionali si recheranno sui luoghi colpiti dal maltempo, per fare assieme ai Comuni un censimento dei danni e verificare le situazioni idrogeologiche più critiche.

Si è trattato – hanno spiegato gli esperti del Lamma – di precipitazioni temporalesche forti e persistenti. In buona parte del territorio regionale i cumulati sono stati superiori ai 50-70 millimetri, ma in alcune zone (Arezzo, Chianti, Monte Amiata) hanno raggiunto valori intorno ai 200 mm., con picchi sopra gli 80 mm. l’ora.

Sempre dal Lamma, fanno sapere che sulla Toscana resta un’area di instabilità, con precipitazioni sparse e di intensità minore. Per i prossimi giorni sono previste condizioni di tempo prevalentemente stabile, con qualche possibile rovescio sugli Appennini e sul Monte Amiata. Ulteriore miglioramento nei giorni successivi.

Si fa di sabato: con Covatta, Hendel e la “fake rassegna stampa” di Lercio

Sabato 9 marzo alle 11.15 al Cinema La Compagnia, ingresso libero. Con il sostegno di Publiacqua e Città Metropolitana di Firenze. Nuovo appuntamento con Controradio per Si fa di sabato. L’inedito duo Hendel-Covatta in un’intervista telefonica tutta da ridere, le “perle” di Lercio, gli algoritmi del CNR per il debunking su TripAdvisor con il patron di Mercato Centrale, le bufale “archeologiche” smascherate dal Professor Marco Valenti dell’Università di Siena, il fact checking sul cambiamento climatico con LaMMA.

Giobbe Covatta intervistato da Paolo Hendel, la “fake rassegna stampa” targata Lercio, gli algoritmi del CNR per il debunking su TripAdvisor sono alcuni degli argomenti che sabato 9 marzo a partire dalle 11.15 al Cinema La Compagnia di Firenze saranno al centro del nuovo appuntamento con Si fa di sabato. Protagoniste della terza giornata del ciclo di incontri a cura di Controradio, con il sostegno di Publiacqua e della Città Metropolitana di Firenze, saranno le fake news.

Big dello spettacolo, esperti dalla ricerca scientifica e personalità dall’universo food, dalla rete o dal giornalismo per riflettere, con il sorriso, sull’attualità: questo è il filo rosso dei nove appuntamenti organizzati dall’emittente fiorentina, veri e propri show diretti e improvvisati live da Paolo Hendel, Daniela Morozzi e Gaia Nanni, coordinati da Raffaele Palumbo, scritti da Marco Vicari e Matteo Marsan, che ogni sabato, fino al 27 aprile, toccheranno i maggiori teatri e cinema del capoluogo toscano.

Tanti gli ospiti di sabato a La Compagnia (via Cavour 50/r, ingresso libero): dall’inedita coppia Hendel-Covatta, in un’intervista telefonica tutta da ridere, alle notizie più dissacranti della settimana selezionate da Andrea Bonechi di Lercio; le “fake – archeologiche” smascherate dal professor Marco Valenti, docente di Archeologia Medievale all’Università di Siena, al botta e risposta tra Marinella Petrocchi, ricercatrice del CNR che ha inventato un algoritmo per riconoscere le recensioni false su TripAdvisor, e Umberto Montano, patron del Mercato Centrale di Firenze e Roma, per finire con Bernardo Gozzini del consorzio LaMMA per parlare di informazione scientifica e cambiamento climatico, smentendo le notizie false.

L’appuntamento sarà trasmesso in diretta radiofonica sulle frequenze di Controradio (FM 93.6 – 98.9), e in video sulla pagina Facebook Controradio Firenze. In ogni appuntamento si terrà un focus sulle attività e sugli eventi del territorio fiorentino, in cui saranno raccontati i progetti in corso d’opera e futuri.

Si fa di sabato proseguirà il 16 marzo al Cinema Stensen, il 23 marzo allo Spazio Alfieri, il 30 marzo al Teatro di Rifredi, il 6 aprile al Cinema Stensen, il 13 aprile allo Spazio Alfieri e infine il 27 aprile al Cinema La Compagnia. Ingresso libero agli incontri. Per ulteriori informazioni www.controradio.it

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