Bekaert: Giani, 176 licenziamenti è decisione gravissima

Il Governatore della Toscana:  ‘Serve proroga ammortizzatori per non condannare le famiglie’

L’avvio della procedura di licenziamento collettivo annunciato da Bekaert per i 176
lavoratori della fabbrica di Figline Valdarno (Firenze) è “una decisione inopportuna, gravissima e intempestiva”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, all’indomani dell’annuncio da parte della multinazionale belga.

“Capiamo la logica procedurale dei 75 giorni dal termine degli ammortizzatori sociali – spiega – ma serve anche un clima giusto per trovare la soluzione finale a cui stiamo già lavorando”. Giani ricorda che “da anni si attendono decisioni per la reindustrializzazione del sito”, mentre “la proroga degli ammortizzatori resta essenziale per evitare una decisione che condanna il presente e il futuro di così tante famiglie”.

“La decisione della multinazionale belga segna una ferita profonda nel mondo del lavoro valdarnese e non solo. Ancora una volta la scelta di licenziare arriva senza preavviso, come due anni fa. La proprietà compie un gesto grave nei confronti dei 176 lavoratori e delle loro famiglie, che in questi anni hanno portato avanti una battaglia di dignità importante a difesa della produttività del Valdarno. A tutti i lavoratori coinvolti voglio esprimere piena vicinanza e solidarietà. Due anni fa un territorio intero si mobilitò a sostegno dei lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno: oggi come allora c’è bisogno dell’impegno delle istituzioni, a tutti i livelli, affinché si trovi una soluzione che faccia ripartire il processo di reindustrializzazione del sito, la proprietà ritiri i licenziamenti e si possa dare seguito agli ammortizzatori sociali. Mi unisco all’appello dei Sindaci del nostro territorio: Governo e Regione si attivino, ancora una volta, fin da subito per salvaguardare lo stabilimento valdarnese e i suoi lavoratori che in questi anni, con impegno e sacrifici, hanno portato avanti una dura battaglia per difendere la capacità produttività di un intero territorio”.

E’ quanto dichiara invece  il Sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi, a seguito dell’annuncio della Bekaert dell’avvio del procedimento collettivo di licenziamenti nei confronti dei 176 lavoratori.

Lavoro, Bekaert: presto tavolo nazionale su futuro lavoratori e lavoratrici

Ad annunciarlo è il consigliere per il lavoro Valerio Fabiani che, per conto del presidente della Regione Eugenio Giani, segue il caso dei lavoratori e lavoratrici della multinazionale belga che rischiano il licenziamento.

“Ho sentito il sottosegretario allo sviluppo economico Alessia Morani ieri ed ha assicurato la rapida convocazione di un tavolo nazionale”, conferma Fabiani.

“Siamo impegnati a favorire risposte concrete, e per questo seguiamo giorno giorno l’evolversi della vicenda, i contatti con il Mise hanno esattamente questo scopo”, continua il consigliere per il lavoro, che aggiunge: “Siamo accanto ai lavoratori, alle lavoratrici e alle loro famiglie e non li lasceremo soli”.

Bekaert: istituzioni chiedono incontro urgente a ministero

L’urgenza della richiesta, spiega una nota, deriva dall’avvicinarsi della scadenza della vertenza: gli ammortizzatori sociali termineranno infatti alla fine di ottobre e, se non verra’ trovata una soluzione, ai primi di novembre i lavoratori si troveranno definitivamente fuori dallo stabilimento.

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il sindaco della citta’ metropolitana di Firenze, Dario Nardella, e la sindaca di Figline Incisa Valdarno, Giulia Mugnai, scrivono al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano
Patuanelli, e alla sottosegretaria, Alessia Morani, sulla vertenza Bekaert. Chiedono entro la prossima settimana la convocazione del tavolo ministeriale. L’urgenza della richiesta, spiega una nota, deriva dall’avvicinarsi della scadenza della vertenza: gli ammortizzatori sociali termineranno infatti alla fine di ottobre e, se non verra’ trovata una soluzione, ai primi di novembre i lavoratori si troveranno definitivamente fuori dallo stabilimento.
“Chiediamo pertanto- scrivono i tre firmatari al ministro- di garantire come sempre il massimo impegno, per giungere ad una positiva conclusione di tutta la vicenda” e in questo senso, sottolineano, e’ necessario concretizzare “le opportunita’ su cui ha lavorato l’advisor Sernet”, sia per la salvaguardia delle 180
persone ancora coinvolte nella vertenza, sia perche’ l’azienda ha garantito nel tempo lo sviluppo economico della citta’ e del territorio circostante. “Lo stabilimento- affermano ancora Rossi, Nardella e Mugnai- necessita di investimenti seri e di un progetto di reindustrializzazione che possa anche contemplare piu’ soggetti, ma che garantisca i massimi livelli occupazionali
possibili e dia una risposta ad ogni singolo lavoratore coinvolto”. E di fronte alle preoccupazioni della comunita’ e di tutto il territorio “abbiamo bisogno di conoscere- concludono- quale sara’ il futuro dello stabilimento da cui dipende anche il futuro del territorio circostante ed una presenza industriale irrinunciabile in Toscana”.

Due anni fa chiudeva la Bekaert. “Un vertenza storica, che ha lasciato il segno”

Intervista con DANIELE CALOSI, segretario della Fiom di Firenze. Dopo due anni, la lotta dei lavoratori ha permesso loro di essere ancora formalmente dipendenti dalla multinazionale belga che voleva licenziarli in tronco.

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Bekaert, Fiom e Cgil Firenze al Ministero: “Chiediamo trasparenza e rapidità”. Le manifestazioni d’interesse sul tavolo

Calosi e Masini, “Occorrono trasparenza, rapidità e l’assunzione di un ruolo centrale, ad oggi non esercitato, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, cui chiediamo di convocare ad un tavolo tutti i soggetti interessati alla reindustrializzazione”.

Si è svolto oggi in videoconferenza l’incontro per la vertenza Bekaert, convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Sernet, l’advisor incaricato da Bekaert di lavorare per la reindustrializzazione del sito e la salvaguardia occupazionale, ha informato istituzioni e sindacati che ad oggi sono ancora in cassa integrazione 180 lavoratori, di cui 141 operai, 20 operai specializzati e 19 impiegati e quadri.

Tra le manifestazioni di interesse è ancora presente quella di Trafilerie Meridionali, con un piano industriale da rivedere dopo la crisi dovuta al Covid-19.
Vi è inoltre la manifestazione da parte di un grande soggetto industriale italiano, attivo nella produzione di acciaio di cui non sono note le ragioni sociali per vincolo di riservatezza, ed una seconda partnership tra soggetti italiani operanti nella produzione di acciaio e nella trafilatura che stanno elaborando una proposta. Un ulteriore soggetto industriale indiano, non noto, operante nel settore, aveva manifestato un interesse attualmente ritenuto da Sernet congelato ma non ritirato, e resta il progetto della Steelcoop Valdarno di rilevare lo stabilimento per la produzione di hose wire e servizi di manutenzione, affiancata da un partner industriale.

Per Fiom e Cgil di Firenze, Daniele Calosi ed Enzo Masini, durante l’incontro, hanno dichiarato: “Occorrono trasparenza, rapidità e l’assunzione di un ruolo centrale, ad oggi non esercitato, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, cui chiediamo di convocare ad un tavolo tutti i soggetti interessati alla reindustrializzazione.
Ad oggi restano solo pochi mesi alla scadenza dell’ammortizzatore, pertanto occorre prevedere momenti di aggiornamento più frequenti (il precedente incontro risale al 16 dicembre 2019) più approfonditi e improntati alla concretezza.
Chiediamo inoltre al Ministero, in collaborazione con le istituzioni locali, di verificare l’attenzione riposta alla salvaguardia occupazionale dai parte di tutti i soggetti interessati, senza nessuna esclusione a priori, piuttosto cercando sinergie che garantiscano il riassorbimento dell’occupazione. Come Cgil non accetteremo soluzioni parziali.”

Bekaert, coop lavoratori: “MISE snobba nostro progetto”

Giovedì a Roma la steelcoop che riunisce i lavoraTori Bekaert intEnzionati a rIlevare lo stabilimento presenterà il piano industriale al ministero. “Finora non ci hanno considerAti” denuncia il presidente DANIELE RIGHI

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