🎧 Sgombero di una palazzina occupata in Viale Gramsci

Blitz delle forze dell’ordine questa mattina all’alba in una palazzina in Viale Gramsci occupata, in gran parte, dai membri del Collettivo sgomberati i primi di ottobre dall’ex circolo del Romito, a Rifredi. Un attivista si è rifugiato sul tetto ed è stato messo in sicurezza dai vigili del fuoco. Tra i dieci occupanti individuati anche quattro persone migranti con regolare permesso di soggiorno e ora raggiunte dal foglio di via. 

Blitz all’alba da parte delle forze dell’ordine nella palazzina di Viale Gramsci, un’ex banca occupata, in gran parte, dalle stesse persone che erano state sgomberate i primi di ottobre dall’ex circolo del Romito, a Rifredi. Al momento del blitz polizia e carabinieri hanno trovato all’interno e individuato una decina di persone, di cui una – un ragazzo – si è rifugiata subito sul tetto. Nel corso della mattinata è stata messa in sicurezza con una corda e i vigili del fuoco hanno approntato un telo da salto. Tra gli occupanti, con cui sono in corso le trattative, erano presenti quattro persone migranti con regolare permesso di soggiorno, ora denunciate per occupazione abusiva e verso le quali è stato emesso un foglio di via. Gli attivisti rivendicano spazi sociali e di aggregazione per giovani e meno giovani, il rilancio dell’edilizia popolare, un tetto al prezzo degli affitti, la chiusura dei molti B&B che sono prolificati in città e più in generale la valorizzazione di un tessuto sociale che i manifestanti, una decina tra studenti, lavoratori e privati cittadini, lamentano non essere più in grado di vedere soddisfatte le richieste e le esigenze di molti. Gli stessi spiegano che in questa settimana di occupazione sono state tante le iniziative condivise con i cittadini, come il cineforum, dibattiti politici, in primis sulla questione israelo-palestinese, e diversi eventi culturali. Il presidio si sta svolgendo senza particolari disordini. In questo punto del Viale Gramsci, dove spesso il traffico è congesto, nonostante la situazione e le molte camioniette di polizia, carabinieri e dei vigili del fuoco, la municipale sta facilitando la viabilità e non si creano particolari disagi per la cittadinanza.

Attivista fermato in Turchia: resta in attesa espulsione

Gianfranco Castellotti, il 53enne attivista italiano fermato giovedì scorso dalla polizia turca in un blitz nel centro culturale Idil di Istanbul, resta in attesa di essere trasferito in un centro di identificazione per immigrati, da cui poi dovrebbe essere espulso verso l’Italia con divieto di rientro in Turchia.

Al momento, l’uomo è ancora trattenuto nella caserma del quartiere di Ferikoy. Lo si apprende da fonti locali.
L’attivista, militante dell’Anti-imperialist Front Italia, era giunto a Istanbul per seguire il processo con accuse di “terrorismo” a carico della band di sinistra “Grup Yorum”. L’uomo, originario di Massa, si trovava nel centro culturale Idil, frequentato da musicisti, artisti e attivisti, quando gli agenti hanno fatto una retata portando via una decina di persone.

Catellotti ha intrapreso lo sciopero della fame e interrotto l’assunzione di farmaci: “Siamo preoccupati per lui – interveniva nei giorni scorsi la compagna Maria Grazia Vanelli – anche se la Farnesina sostiene che l’espulsione sia la cosa migliore che gli possa accadere in questo momento perché se dovessero trattenerlo in Turchia significherebbe che hanno formulato delle accuse e potrebbero arrestarlo.”

Sabato nella sua città si è tenuta una manifestazione di solidarietà, organizzata dalla compagna e dai compagni massesi di Castellotti. Martina Nardi, esponente del Pd è intervenuta sulla vicenda sostenendo: “Chiederemo che sia ridata la libertà a Castellotti, attraverso una interrogazione parlamentare di cui mi faccio promotrice, ma di cui chiederò l’adesione di tutti i colleghi del Pd”.

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