Evade domiciliari per litigare con amico, arrestato

I carabinieri del nucleo radiomobile di Firenze hanno arrestato un 44enne che, ieri sera, è evaso dalla detenzione domiciliare per recarsi da un amico in albergo con cui ha poi avuto un grave litigio.

Verso le 21.15 di ieri sera, a seguito di una richiesta pervenuta sul numero di emergenza 112, un equipaggio dell’Arma è stato inviato presso un hotel di via Santa Reparata, dove era stata segnalata una violenta lite.

Il richiedente, l’addetto alla reception dell’albergo, ha riferito che poco prima aveva consentito ad un loro cliente di poter ricevere, per poche ore, un conoscente in camera, che appena giunto aveva lasciato la carta di identità per permettere le operazioni di registrazione.

Dopo alcuni minuti, il portiere ha udito una forte discussione provenire dalla camera, da dove, pochi istanti più tardi, è uscito il cliente, con una vistosa ferita sulla testa: ha lanciato le chiavi sul bancone della reception e, inseguito dal suo ospite ha lasciato in albergo il documento d’identità.

I militari hanno eseguito gli accertamenti nella banca dati mediante i dati registrati e quelli riportati sulle carte d’identità, verificando che il presunto aggressore in realtà doveva trovarsi presso la sua abitazione, poichè sottoposto alla detenzione domiciliare in esecuzione di una pena di due anni per reati in materia di sostanze stupefacenti.

Un altro equipaggio, che si era recato presso il domicilio del 44enne, lo ha trovato regolarmente in casa: è stato tuttavia riconosciuto come l’uomo che poco prima aveva avuto il violento alterco con il cliente dell’albergo.

L’uomo è stato dichiarato in stato di arresto per il reato di evasione e sarà giudicato con rito direttissimo nella mattinata di oggi.

Metrocittà: Alberti, già arrivati 67 carabinieri

“Finalmente possiamo dirlo: sono già arrivati 67 carabinieri in più per Firenze e la Città Metropolitana ed è solo la prima trance dei rinforzi. Me lo ha confermato il prefetto di Firenze Laura Lega, che ringrazio per l’incontro che abbiamo avuto nei giorni scorsi proprio su temi scottanti, come sicurezza e immigrati”. Lo ha detto, in una nota, il consigliere regionale Iacopo Alberti, portavoce dell’opposizione.

“I rapporti con le istituzioni, come il prefetto, vanno mantenuti e coltivati, non si può pensare di ricorrere a certe autorità solo quando ci fa comodo”, ha continuato. “Come aveva promesso il ministro dell’Interno Matteo Salvini, e aveva ribadito anche questa settimana, i rinforzi arrivano – ha concluso Alberti -. E nonostante Nardella e Gianassi si spertichino nel tentativo di negare anche le parole del ministero, i fatti li smentiscono. Adesso attendiamo l’arrivo a giorni anche dei poliziotti. E dei fondi del ministero degli Interni, 1,5 milioni in tre anni, che saranno erogati al Comune di Firenze su progetti condivisi per la sicurezza. Anche se per vedere gli effetti dei rinforzi ci vorrà del tempo, abbiamo la certezza che, grazie al Governo, Firenze sarà più sicura”.

Imprenditore accusato e picchiato per furto 30 kg droga, tre arresti

Sequestrano e picchiano un imprenditore accusandolo di avere sottratto loro 30 chili di hashish, lo liberano quando capiscono che non c’entra nulla ma lo obbligano a rimborsare loro il mancato guadagno. L’uomo però ha denunciato l’incubo facendo scattare le indagini.

E’ accaduto a Sarzana (La Spezia) dove stamani i carabinieri hanno arrestato tre persone, due marocchini di 37 e 23 anni e un rumeno 55enne, per sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina aggravata in esecuzione di ordine di custodia cautelare del gip di Lucca. La vittima è un imprenditore della Val di Magra che aveva affittato ai tre un rudere dove però gli ospiti avevano nascosto la droga.
Lo scorso luglio, secondo l’accusa, l’imprenditore, del tutto ignaro, è stato prelevato dalla propria abitazione in Val di Magra e portato in una baracca sulle sponde del fiume Serchio a Lucca dove è stato minacciato con fucile, legato e picchiato per ore dai 3, convinti che li avesse derubati della droga.
Quando hanno capito che non c’entrava gli hanno intimato di dare loro dei soldi come ‘rimborso’.

Incidenti sul lavoro: un morto e un ustionato grave nel Senese

Ieri nel Senese si sono verificati due incidenti sul lavoro: un operaio è morto cadendo dal tetto di un capannone industriale, mentre un altro ha riportato gravi ustioni al corpo dopo essere stato investito da un flusso geotermico.

Un operaio di 59 anni è morto ieri pomeriggio cadendo dal tetto di un capannone industriale sul quale stava effettuando un sopralluogo. È successo ad Abbadia San Salvatore (Siena).

Da quanto ricostruito l’uomo sarebbe precipitato da un’altezza di otto metri dopo il cedimento di una lastra di eternit della copertura dove era salito, con l’aiuto di un carrello elevatore, per fare alcune verifiche.

A ritrovare il 59enne a terra il proprietario del capannone: subito ha chiamato soccorsi che al loro arrivo hanno solo potuto constatare il decesso dell’operaio. Sul posto intervenuti anche i carabinieri: accertamenti in corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e le cause del cedimento della lastra. Il capannone e anche il mezzo elevatore sono stati posti sotto sequestro.

Un operaio di 48 anni, invece, si è ustionato mentre stava effettuando lavori di manutenzione ad una condotta geotermica, riportando gravi ferite alle mani e alle braccia.
E’ successo a Piancastagnaio (Siena) intorno alle 10 di ieri mattina dove l’uomo, residente in provincia di Grosseto e dipendente di una ditta di Piombino (Livorno), stava realizzando l’intervento. Durante le operazioni di manutenzione è stato investito da un flusso geotermico.
Soccorso dai sanitari del 118 è stato trasferito all’ospedale di Pisa al centro grandi ustionati di Cisanello.

Empoli: maltrattamenti verso la moglie, arrestato

I carabinieri della Stazione di Montelupo Fiorentino hanno arrestato un 38enne residente ad Empoli per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, furto e rapina nei confronti della ex moglie di 48 anni, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze (Dott. Pezzuti) su richiesta del Pubblico Ministero (Sost.Proc. Dott.ssa Giunti).

La relazione tra i due georgiani è iniziata nel 2011 e, mentre lei lavorava in Italia come badante, lui era rimasto in Georgia finché, nel 2017, si è trasferito in Italia dando inizio all’incubo della donna.

I maltrattamenti sono iniziati nel novembre 2017 quando l’uomo ha cominciato ad offendere quotidianamente la moglie, umiliandola e minacciandola anche con un coltello. In diverse occasioni la donna è stata anche picchiata e colpita con calci, schiaffi e pugni venendo trascinata spesso per i capelli.

L’uomo, possessivo e violento, più volte si è presentato presso l’abitazione dove la moglie lavorava minacciandola e offendendola: in un’occasione (dicembre 2018) mentre stava andando verso la stazione di Montelupo l’ha anche aggredita e, dopo averla colpita e strattonata per i capelli, le ha sottratto il telefono svuotandole poi addosso una bottiglia d’acqua. L’ha poi condotta presso l’abitazione dove lavorava e lì le ha sottratto anche il tablet, prima di allontanarsi. In quell’occasione è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri che ha convinto la donna a denunciare la sua situazione.

Lo stesso giorno la donna è stata accompagnata presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Empoli e il marito, venuto a conoscenza della situazione, si è recato là con un coltello, poi rinvenuto dalla pattuglia dei Carabinieri allertati proprio dalla donna.
Nei giorni successivi alla denuncia l’uomo ha continuato a tormentare e minacciare in ogni modo la donna.

Il Pubblico Ministero, sulla base di quanto ricostruito dai militari, ha quindi richiesto al GIP un’idonea misura cautelare per fermare l’uomo e, ieri sera, il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Montelupo Fiorentino: è stato portato presso il carcere di Sollicciano dopo essere stato rintracciato ed arrestato ad Empoli, nei pressi della Stazione Ferroviaria.

Maltrattamenti bimbi nido domiciliare, arrestata 52enne

Maltrattamenti a familiari e conviventi: queste le accuse che hanno portato in carcere una 52enne residente a Siena che aveva organizzato nella sua abitazione un ‘nido domiciliare’ per bambini fra i 6 mesi e i 3 anni.

I carabinieri, dopo la denuncia di due mamme e di una ex collaboratrice della donna, hanno ricostruito numerosi episodi di maltrattamento: da strattonamenti a percosse, con piccole lesioni procurate ai bimbi, ma anche alimentazione forzata o occlusione del naso per imporre l’apertura della bocca.
Due giorni fa, dopo la denuncia delle due mamme, che avevano osservato grande agitazione e problemi del sonno nei propri figli, i carabinieri coordinati dalla pm Silvia Benetti, sono intervenuti quando la 52enne ha messo una bimba sul passeggino nel terrazzo.
I pianti della piccola, e le urla della donna che sembra fossero abituali, hanno richiamato l’attenzione dei passanti.
Le accuse sarebbero state confermate da intercettazioni ambientali e dalle immagini di telecamere sistemate dai militari.
La donna è stata prima portata nel carcere di Sollicciano a Firenze, poi, dopo la convalida del fermo da parte del gip Alessandro Buccino Grimaldi, messa agli arresti domiciliari. Durante una perquisizione è stata trovata dai militari una fascia elastica in materiale sintetico, realizzata artigianalmente, che sembra venisse usata per immobilizzare i bambini. Indagini sono in corso anche per verificare le autorizzazioni amministrative della struttura.
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