Coronavirus: Consiglio Comunale sostiene mozione Sinistra Progetto Comune

“Siamo davvero soddisfati per l’approvazione della mozione «Anticorpi sociali ed economici per l’emergenza del “nuovo Coronavirus”». Ringraziamo tutti i gruppi consiliari per aver colto la necessità di una risposta del Salone dei Duecento” dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune.

“Viviamo in un Paese dove si sceglie di mandare un film come Virus Letale in prima serata perché si dichiara lo stato di emergenza sanitaria, quindi è necessario dare una risposto puntuale, politica e istituzionale. È inoltre necessario guardare alle preoccupazioni di chi pagherà le conseguenze del calo dei flussi turistici e del comparto moda” proseguono Palagi e Bundu.

Il comunicato stampa di Città di Firenze riporta anche “l’atto approvato a larghissima maggioranza, con una sola astensione:

  • esprime solidarietà verso le comunità cinesi, colpite da sentimenti di paura e pregiudizio;
  • riconosce il ruolo fondamentale della ricerca e del sistema sanitario pubblico come risposta all’attuale situazione;
  • evidenzia la preoccupazione per il tessuto economico e lavorativo fiorentino, dove turismo e moda hanno un ruolo fondamentale;
  • ricorda come le lavoratrici e i lavoratori del turismo abbiano inadeguate tutele in termini di ammortizzatori sociali;
  • chiede a Sindaco e Giunta di attivarsi in un percorso con associazioni di categoria, parti sindacali e sociali, anche attraverso l’Osservatorio Turistico di Destinazione, venendo in tempi brevi a riferire in Consiglio per coinvolgere tutte le forze politiche”

Le parole di Dmitrij Palagi su Coronavirus:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/02/200203_03_PALAGI-SU-CORONAVIRUS.mp3?_=1

Firenze: consiglio approva variante per nuovo stadio Mercafir

20 i voti favorevoli e sei quelli contrari: di Lega, M5s e Sinistra Progetto Comune. Non ha partecipato alla votazione Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) che aveva proposto di interrompere la votazione per partecipare alle celebrazioni per la Giornata della Memoria

Approvazione definitiva da parte del consiglio comunale di Firenze alla variante per la realizzazione del nuovo stadio e del nuovo mercato ortofrutticolo nell’area Mercafir. La variante specifica quattro punti: l’aspetto patrimoniale dello stadio, la modalità attuativa dello spostamento dell’area attualmente adibita a mercato (comparto nord), che sarà occupata dall’impianto sportivo, l’attribuzione della capacità edificatoria e delle relative destinazioni d’uso a ciascun comparto, e le condizioni di accessibilità dell’area.
La variante è stata presentata dall’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re. Sono stati 20 i voti favorevoli e sei quelli contrari: di Lega, M5s e Sinistra Progetto Comune. Non ha partecipato alla votazione Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) che aveva proposto di interrompere la votazione per partecipare alle celebrazioni per la Giornata della Memoria, proposta respinta dopo gli accordi presi nei giorni scorsi, con il Consiglio che dedicherà, come tutti gli anni, spazio al ricordo a partire dalle ore 16.

“Il bando è pronto: sarà pubblicato alla fine di questa settimana o agli inizi della prossima”.  ha detto l’assessore all’urbanistica Del Re dopo l’approvazione definitiva della variante.
“Stiamo rispettando quel cronoprogramma – ha spiegato Del Re – che avevamo indicato con la delibera di indirizzo del sindaco Nardella che è stata approvata in giunta a settembre 2019. A quattro mesi di distanza, oltre ad aver approvato la variante con alcune modifiche che non riguardano la destinazione del terreno, abbiamo anche dato mandato per inserire questo terreno nel piano delle alienazione, e abbiamo dato mandato alla direzione patrimonio per indire l’asta pubblica”. Del Re ha sottolineato che “la variante ha anche distinto le sorti del centro alimentare polivalente da quelle del nuovo impianto sportivo: questo perché per il nuovo centro alimentare polivalente vogliamo andare avanti, a prescindere ad quella che sarà la proposta di Fiorentina per la collocazione del nuovo stadio o del restyling del Franchi”. Il centro alimentare “è un luogo dove sono coinvolti 1500 lavoratori con 500 milioni di euro di indotto”.

Multe a operai, centinaia in corteo a Prato per annullarle 

Diverse centinaia di persone stanno manifestando a Prato in solidarietà con 21 operai della Tintoria Superlativa multati a dicembre con sanzioni da circa 4.000 euro ciascuno perché avevano protestato per le condizioni di sfruttamento. Furono accusati di ‘blocco’ stradale’.

“Siamo un migliaio”, ha detto il sindacalista Luca Toscano, esponente di SìCobas. L’iniziativa è stata promossa dalla sigla SìCobas per chiedere alla prefettura di Prato l’annullamento delle multe e si è svolta in una fase iniziale tra piazza della Stazione centrale e piazza San Marco con un corteo aperto dallo striscione con le scritte ‘Liberi dai decreti Salvini’, ‘Prato sta con gli operai’, ‘Cancelliamo le multe’.
Le stesse scritte sono riportate su volantini con colorazione rosso e blu. Il corteo avrebbe dovuto fermarsi nei pressi di piazza San Marco ma i manifestanti hanno proseguito verso il centro evitando lo sbarramento delle forze dell’ordine. Oltre a SiCobas sono presenti anche le sigle di Rifondazione e Potere al Popolo. Visibili anche bandiere di Anpi e Arci.
“Siamo a Prato, per chiedere la cancellazione dei decreti sicurezza, per manifestare al fianco dei lavoratori e delle due studentesse multate per aver scelto di difendere la dignità e diritti garantiti anche dalla Costituzione. Siamo dispiaciuti che non si sia voluto concedere il percorso che era stato richiesto e avremmo sperato di vedere anche le forze del centrosinistra in piazza, che dichiarano spesso di voler perseguire l’abrogazione di queste leggi. Oggi è una giornata di lotta bella e importante, dove si costruisce solidarietà e si contrasta il senso di rassegnazione. Dentro e fuori le istituzioni sappiamo che parte sostenere, a breve arriverà anche l’atto per il nostro Consiglio comunale collegato a queste richieste”, scrivono su facebook i consiglieri comunali fiorentini Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SPC).
I manifestanti hanno raggiunto in corteo piazza del Comune, molto oltre il limite dato nel preavviso concordato con la questura, e qui si sono trattenuti finché sono stati esplosi alcuni botti. Allora le forze dell’ordine sono intervenute con una carica di alleggerimento per far ritornare il corteo verso piazza della Stazione, luogo dove era stato autorizzato e dove è terminata l’iniziativa. La manifestazione di SìCobas, che non è rimasta contenuta al tragitto concordato, ha provocato la reazione del sindaco Matteo Biffoni per il quale “quanto accaduto è inaccettabile”. “Prefetto e questore – ha detto – diano spiegazioni alla città”. Per Biffoni, c’è stata “una gestione imbarazzante dell’ordine e la sicurezza” mentre “i SìCobas confermano il disprezzo delle regole”. “E’ inaccettabile che chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico abbia consentito ad un corteo di mettere a rischio la città in un sabato pomeriggio in cui le famiglie vanno in centro con i bambini a fare acquisti. L’autorizzazione della questura era fino a piazza San Marco. Non so cosa sia successo ma i manifestanti hanno percorso tutto il centro fino a piazza del Comune”. “E’ stata lasciata sola la polizia municipale, che ricordo – ha detto Biffoni – non è responsabile dell’ordine pubblico e che ringrazio per la professionalità e l’impegno con cui si è dovuta assumere oneri per l’incapacità di altri. In piazza del Comune gli agenti sono rimasti senza alcun supporto da parte di chi aveva il dovere di controllare il corteo, ovvero la Polizia di Stato. Ed è per questa capacità di gestione che sono stati caricati i manifestanti sotto il palazzo comunale”. Quanto ai SìCobas, per Biffoni “continuano a mostrarsi incapaci di rispetto, in cerca di notorietà sulla pelle degli altri, siano gli operai sfruttati o i cittadini. L’avevo detto e lo ripeto, noi vogliamo tutelare per davvero i diritti di chi lavora, lo facciamo e lo faremo sempre con tutti gli strumenti legittimi a disposizione e con tutte le forze sane della città, ma con queste persone che disprezzano la legalità non potrà mai esserci un dialogo”.

 

“Le dimissioni del prefetto e del questore di Prato, un confronto pubblico col sindaco sui fatti accaduti  (in assenza del quale farebbe bene a dare il buon esempio e dimettersi lui per primo) e un tavolo di confronto permanente fra tutte le forze – sindacali, associative, politiche – che hanno condiviso la manifestazione  per dare continuità non solo al sostegno alla singola vertenza bensì a squarciare il velo di ipocrisia sulle vere illegalità del distretto pratese”. Questo quanto chiede in una nota la segreteria regionale di Rifondazione Comunista. “Ci rivolgiamo direttamente al sindaco di Prato: aver condiviso e contribuito al tentativo di marginalizzare la manifestazione (in pieno accordo con prefetto e questore), aver condannato l’atteggiamento degli organizzatori senza aver detto e fatto per giunta mai nulla per sanare le palesi ingiustizie che hanno portato tanti e tanti in piazza, non le sembra – signor sindaco – che la renda funzionale ad un disegno più ampio, ad una sorta di criminalizzazione di ogni conflitto sociale? Non le sembra – si legge ancora nella nota diffusa –  che Prato sia balzata alle cronache nel modo peggiore a causa di tutto questo, e che lei ne abbia una grave responsabilità? Ma non solo, aver concesso prima l’autorizzazione a manifestare fino in centro ed averla revocata all’ultimo non le sembra che possa far adombrare il sospetto – per la tempistica – che si volesse creare volontariamente una sorta di “strategia della tensione”? Sospetto che poi si è rafforzato con le cariche del tutto ingiustificate delle forze dell’ordine al termine della manifestazione. Insomma non le sembra, signor sindaco, che sia un po’ troppo comodo lamentarsi dei soli prefetto e questore (che dopo aver autorizzato cortei dell’estrema destra, “segnalato” alla magistratura cittadini rei di averli contestati il 25 aprile, tentato di marginalizzare la manifestazione di ieri e, solo per ultimo, caricato i manifestanti già in smobilitazione, non possono che dimettersi) senza assumersi la responsabilità dell’essersi voltato dall’altra parte nel merito delle questioni ed aver invocato legalità e sicurezza (in nome dello shopping, alla faccia dei diritti dei lavoratori e sciopero) e quindi di fatto pienamente rivendicato quei decreti Salvini che non a caso il suo partito al governo (su questo l’onorevole Giacomelli nulla ha da dire?) non ha nessuna intenzione di abrogare. Ieri (18 gennaio ndr.) era il momento di dare sostanza alla sua partecipazione alla manifestazione anti fascista del marzo scorso, ci pare che abbia perso un occasione e dato un pessimo spettacolo. Accetti questo confronto pubblico (anche con gli organizzatori di ieri) o si dimetta, non si nasconda dietro censura ai meri “bracci operativi” di ieri, cioè prefetto e questore”.

Stanzina Bambini, Quartiere 1 “dobbiamo rispettare legge ma volontà comune è riapertura”

Pochi giorni dopo la partecipata Epifania Popolare promossa dal Laboratorio Diladdarno che si è tenuta presso la  Stanzina dei bambini nell’Oltrarno fiorentino, l’amministrazione comunale ha chiuso di nuovo la struttura cambiando la serratura. Lo spazio con annessa area esterna è inutilizzata da tre anni per lavori di adeguamento e  conseguenti certificazioni tecniche di idoneità.

Il Laboratorio cittadino in un comunicato stampa critica l’azione dell’amministrazione comunale e rivendica la fruizione pubblica di uno luogo storico per l’infanzia in Oltrarno. ‘Se ciò che manca è solo un foglio d’autorizzazione perché non viene firmato?” si domanda. “Sfondare lucchetti, ricambiare le serrature, richiudere la stanzina. Le motivazioni per questo gesto sono state contraddittorie, come contraddittorie sono le dichiarazioni da anni nei confronti di quella stanza. Da tre anni questo spazio è chiuso per dei lavori di messa a norma in cui sono già stati spesi quasi 30000 euro e ancora mancano le autorizzazioni necessarie. Se il Pd ci tiene tanto ad aprirla, perchè la richiude?”

In merito sono intervenuti anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune, Antonella Bundu, Dmitrij Palagi, “Aveva chiesto di sostenere l’associazionismo e la cittadinanza. Un cancello chiuso è la risposta. Complimenti e vergogna. Quasi la partecipazione con bambine e bambini alla socialità del territorio fosse un crimine. Adesso chiederemo non solo cosa è successo in questi anni ma perché Comune e Quartiere hanno scelto di chiudere tutto, coinvolgendo anche la Municipale in questo sgombero.”

Sulla vicenda risponde ai microfoni di Chiara Brilli il presidente del Q1 Maurizio Sguanci.

“Il quartiere sarà il primo a gioire nel momento in cui sarà riaperta. Se fosse bastata la volontà politica noi avremmo riaperto nell’ottobre 2018 quando finirono i lavori ma servono gli avvalli tecnici. Le regole valgono per tutti, dobbiamo seguire l’iter consentito anche se la finalità della riapertura ci accomuna a chi l’ha occupata. Deve tornare alla comunità però non con atti impropri”.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/01/200110_01_sguaci-stanzina-bambini.mp3?_=2

Overtourism, la Sinistra in Consiglio ‘sostegno Giunta nel chiedere modifica normativa a Regione”

Presidi a Firenze e Pisa in solidarietà di Nicoletta Dosio

Presidi oggi a Firenze e Pisa per protestare contro l’arresto di Nicoletta Dosio, la 73enne ‘pasionaria’ No Tav da ieri in carcere in seguito a una condanna a un anno di reclusione. A Firenze il presidio è stato organizzato per le 15.30 davanti alla prefettura. Tra i partecipanti i consiglieri comunali di Sinistra progetto comune, Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, che danno “appuntamento a tutte le persone che hanno a cuore la democrazia e la Costituzione di fronte”.

Un comunicato stampa sulla rete civica, riporta le dichiarazioni di Bundu e Palagi: “Una donna, insegnante di greco e latino, di 73 anni, che ha avuto il coraggio di non chiedere misure alternative al carcere, di fronte al “reato” di avere delle opinioni. Una posizione politica, la sua contrarietà alla TAV in Val di Susa, condivisa da un intero territorio. Tra Natale e Capodanno si consuma un episodio di indecenza politica. Una manifestazione pacifica viene criminalizzata e in nome del profitto (presunto) legato a una “grande opera” si cerca di svilire una persona per le sue convinzioni, che guardano alla tutela dell’ambiente e alla solidarietà dal basso. Nonostante il periodo di festività, il Paese non rimarrà in silenzio. La manifestazione di Firenze è solo uno degli appuntamenti sparsi in tutta Italia. Se il Sindaco di Napoli esprime la sua vicinanza alla compagna Dosio, il gruppo consiliare della Sinistra di Palazzo Vecchio dà appuntamento a tutte le persone che hanno a cuore la democrazia e la Costituzione di fronte alla Prefettura di Firenze. Ci dichiariamo complici di Nicoletta, come di tutte le compagne e i compagni chiamati a pagare per il loro coraggio”.

A Pisa inoltre la manifestazione è stata promossa da Usb per le 12 in piazza XX Settembre, per chiedere l’immediata liberazione di Dosio a cui esprime piena solidarietà così come al movimento No Tav.

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