Anghiari: furto in azienda orafa da oltre 500 mila euro

Anghiari, un altro furto nel comune aretino, questa volta i ladri sono scappati con metallo prezioso per svariate migliaia di euro.

Ad essere prese di mira l’azienda orafa Forval, sita nel comune di Anghiari, appartenente a Giovanni Fornacini, imprenditore e dirigente calcistico locale. Secondo una prima e parziale ricostruzione, i ladri hanno eluso il sistema di sorveglianza e si sarebbero introdotti all’interno della ditta nella notte tra mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre. Poi avrebbero fatto scattare l’allarme è si sarebbero nascosti in attesa del sopralluogo della proprietà avendo poi il tempo di mettere a segno il furto.

Ad accorgersi del furto ormai avvenuto è stato il proprietario prima delle 8 di mattina, quando, una volta arrivato in azienda, ha trovato le porte spalancate e la cassaforte aperta. Sul posto sono subito arrivati i carabinieri della compagnia di Sansepolcro che hanno effettuato tutte le operazioni utili per cercare le tracce dei malviventi. Secondo una prima stima il bottino ammonterebbe a circa 500 mila euro.

Non è il primo furto nella zona, infatti il giorno prima era stato messo a segno il gran colpo nella dimora del presidente di Arezzo Fiere, Ferrer Vannetti, che ha fruttato ai ladri un bottino da 100.000 euro. Su tutti gli episodi indagano i carabinieri.

Tribunale di Arezzo nel caso delle due madri per i gemelli, respinge ricorso per riconoscere genitorialità per entrambe

Arezzo, la sezione civile del tribunale di Arezzo ha respinto il ricorso di Luisa e Federica, coppia arcobaleno di Anghiari legata in unione civile, che chiedevano allo Stato il riconoscimento della genitorialità di madre per entrambe, riguardo a due gemellini nati a giugno.

La causa era stata promossa per estendere anche a Luisa lo status di madre, non solo per Federica, quella che ha partorito i due gemellini. Luisa è la donna della coppia che ha fatto la fecondazione eterologa in Spagna per poi trasferire l’ovocita, per una maggiore adattabilità, all’utero di Federica. Il tribunale di Arezzo ha seguito l’articolo 4 comma 3 della legge 40 2004.

Il collegio guidato dal giudice Lucia Faltoni ha infatti respinto un ricorso della coppia ad accogliere l’opposizione del ministero dell’Interno e del Comune di Anghiari che ha iscritto come madre all’anagrafe solo Federica.

I giudici hanno specificato nella loro decisione anche che “pur nella comprensione umana del caso e del concreto rapporto genitoriale, non solo intenzionale ed affettivo, ma anche biologico, tra i minori ed entrambe le ricorrenti, tutte donne, l’esigenza di tutela dell’interesse dei minori, allo stato della legislazione vigente, non può legittimare il tribunale a sostituire le proprie valutazioni con quelle spettanti esclusivamente al legislatore”.

L’avvocato che ha assistito le due donne, Ramona Borri, interpreta così il pronunciamento del collegio: “Il tribunale si è reso conto che c’è uno spazio vuoto da colmare a livello normativo che orienti le decisioni dei tribunali italiani rispetto a quanto di nuovo avviene nella società sul delicato tema della genitorialità ma è ovvio che non spetta al tribunale farlo. Ora dovremo attivarci per raccontare la storia delle due mamme e capire se ci sono davvero spazi per ribaltare questa situazione”.

Arezzo: coppia donne chiede riconoscimento maternità, il 3/11 l’udienza

E’ stata fissata per il 3 novembre l’udienza in tribunale ad Arezzo riguardante il caso delle due donne di Anghiari che hanno avuto due gemelli ma solo quella che li ha partoriti è riconosciuta come genitore, non invece l’altra che li ha concepiti con fecondazione eterologa con successivo trasferimento embrionale dell’ovocita.

Le due donne (di 38 e 36 anni) vivono ad Anghiari e si sono unite civilmente nel giugno 2021. A ottobre hanno cominciato la procreazione assistita a Barcellona. La coppia chiede che entrambe siano riconosciute come legittime madri dei due piccoli, dopo che l’anagrafe aveva rifiutato la loro richiesta. Entrambe hanno partecipato attivamente alla gravidanza, dato che una ha donato l’ovocita (e quindi è la madre biologica), mentre l’altra, dopo l’impianto dell’ovulo fecondato, ha portato a termine la gestazione. L’anagrafe del comune di residenza ha accolto solo la richiesta della donna che ha dato alla luce i due bambini e non anche quella della madre biologica.

“Il tribunale di Arezzo, dopo il ricorso ha fissato velocemente l’udienza – spiega l’avvocato della coppia, Ramona Borri – la battaglia è finalizzata ad aprire la strada a tutti coloro che si trovano in una situazione come questa”.

Travolto da terre di scavo, grave operaio

Anghiari, in provincia di Arezzo, un operaio di 56 anni è stato trasportato in codice rosso in ospedale dopo essere stato travolto dalle terre di scavo in un cantiere lungo la strada provinciale 47.

Da ricostruire la dinamica di quanto accaduto: non escluso anche che il terreno possa aver ceduto a causa della pioggia e travolto l’uomo. Il 56enne è rimasto sepolto sotto un grosso quantitativo di terra: subito soccorso, dopo essere stato liberato e stabilizzato è stato trasferito con l’elisoccorso Pegaso all’ospedale fiorentino di Careggi.

L’infortunio è accaduto alle 10.20, mentre erano in corso lavori di sistemazione e scavi di movimento terra. Sul posto vigili del fuoco, 118 e carabinieri. In corso indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Tenerife: giovane aretino muore travolto da onda anomala

Dramma nell’ultimo giorno del 2020 per un imprenditore aretino di 33 anni che muore  travolto da un’onda anomala a Tenerife in Spagna, nell’arcipelago delle Canarie.

Il Giovane imprenditore originario di Anghiari (cittadina in provincia di Arezzo) è morto travolto da un’onda anomala mentre si trovava sull’isola di Tenerife in Spagna, al largo della costa occidentale dell’Africa. L’annuncio è stato dato dal padre del giovane sul suo profilo Facebook. A quel punto la notizia è stata riportata dal quotidiano La Nazione.

Diego Nicchi aveva 33 anni e secondo quanto riferito dal padre, stava tranquillamente passeggiando lungo un pontile a Tenerife quando un’onda anomala lo ha travolto insieme ad altre persone in quel momento al suo fianco. L’unica vittima è stato proprio lui. Il suo corpo è stato ritrovato dopo alcune ore vicino agli scogli, ormai privo di vita. I tentativi di rianimarlo sono risultati vani. Un amico di 47 anni, che faceva parte del gruppo, è riuscito a salvarsi, riportando però la frattura di una gamba.

Il giovane, 33enne, da dieci anni lavorava nell’azienda del padre dedita alla gestione e alla distribuzione di funghi e tartufi, in Romania, nella città di Miercurea Ciuc. In questi giorni a cavallo tra il 2020 e il 2021, sempre secondo quanto riportato dal padre, Diego Nicchi era andato a Tenerife, dove possiede una seconda casa, per trascorrere un breve periodo di vacanza. Un tragico episodio che ha sconvolto tutta la vallata dove vivono parenti e amici.

Lorenzo Braccini

‘Uffizi Diffusi’, Schmidt indica cinque luoghi

Firenze, sono Careggi, Montelupo, Anghiari, Pescia e il Casentino i cinque luoghi da cui partirà ‘Uffizi Diffusi’, l’esposizione di alcuni dei capolavori degli Uffizi attualmente nei depositi.

È quanto svelato dal direttore del museo Eike Schmidt in un’intervista a ‘la Repubblica’ e riportata oggi sul quotidiano. Il nome “sarà l’ultimo dei problemi, prima pensiamo al contenuto”, per adesso l’espressione utilizzata per inquadrare il piano del direttore è ‘Uffizi diffusi’.

“Subito dopo il lockdown sono tornato a visitare luoghi della Toscana dove ero già stato da studente: allora furono escursioni per conoscere le opere d’arte, oggi invece sto facendo una ricognizione del panorama museologico nei piccoli borghi. Incontro i direttori, i sindaci, gli assessori alla cultura per concertare insieme questo progetto. Fino ad oggi sono una ventina le realtà che ho potuto toccare con mano, con cinque siamo a buon punto di progettazione. Ma credo che si potrebbe arrivare, con tutta tranquillità, a una cinquantina di spazi diffusi in regione che così saranno valorizzati”.

Il primo nucleo dal quale il direttore vorrebbe far partire il progetto, sempre secondo quanto riportato, è costituito dalla villa Medicea di Careggi, il Museo della Battaglia e di Anghiari, il museo civico che aprirà entro poche settimane a Pescia, il Centro visite del Parco nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna a Castegno d’Andrea. “Ma soprattutto – riprende – la Villa Medicea di Montelupo, il cui recupero rappresenterà un’acquisizione importantissima per l’intero paesaggio museologico nazionale”

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