Usura: tassi fino 300%, arresti domiciliari dipendente pubblico

Indagini Guardia di Finanza durante il lockdown

Avrebbe chiesto un prestito modesto per sostenere alcune spese correnti, trovandosi poi vittima di un usurario che sarebbe arrivato a chiederle un tasso fino al 300% annuo, oltre a fare minacce e intimidazioni. E’ quanto ricostruito dalla guardia di finanza di Firenze con un’indagine avviata durante il lockdown e che ha portato agli arresti domiciliari il presunto usurario, un dipendente pubblico che lavora nel Fiorentino, e al divieto di avvicinamento della vittima per la sorella dell’uomo, indicata come sua presunta complice e collega della donna che aveva richiesto il prestito. Eseguito anche il sequestro degli interessi usurai corrisposti.

Le misure cautelari, per le accuse di usura e tentata estorsione, sono state disposte dalla gip di Firenze Angela Fantechi su richiesta del pm Giuseppe Ledda. Da quanto spiegato in una nota dalle fiamme gialle, la vittima si era avvicinata all’arrestato attraverso la collega di lavoro

Firenze, uccise 21enne in moto, condannata a 2 anni

Superò la linea continua per parcheggiare, per pm guidava col cellulare.

Condannata a 2 anni per omicidio stradale colposo, in processo con rito abbreviato, la conducente 45enne che l’11 maggio 2017 a Lastra a Signa (Firenze) superò con la propria auto la linea continua di mezzeria per cercare posteggio e che, così facendo, travolse, uccidendolo, uno scooterista di 21 anni, Leonardo Ghali, mentre stava andando al lavoro. La sentenza è stata letta dal giudice Angela Fantechi.

Il processo ha ricostruito che quel giorno, nella fascia oraria dell’incidente – la mattina intorno alle 9.30 – dal cellulare della donna erano passate quattro chiamate; l’accusa, col pm Ester Nocera, ha sottolineato che sono state motivo di distrazione. Le telefonate avrebbero privato della necessaria attenzione alla guida la conducente che, peraltro, non risultò essere sotto effetto né di droga né di alcol. L’impatto sarebbe avvenuto quando l’auto, impegnando la corsia opposta per avvicinarsi a uno slargo, procedeva a bassa velocità, circa 20 km orari. Il pm aveva chiesto 4 anni di pena ridotti per il rito a 2 anni e 8 mesi e, diversamente da una prima impostazione del procedimento, non ha contestato l’omissione di soccorso. Nella sentenza il giudice ha anche stabilito il risarcimento dei danni da stabilire in sede civile nonché la revoca della patente alla conducente. Motivazioni fra 40 giorni.

Gip Firenze conferma domiciliari genitori Renzi

Già fissata l’udienza al tribunale del riesame di Firenze mercoledì 6 marzo per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i cui difensori hanno fatto ricorso in questi giorni contro la misura agli arresti domiciliari del gip riguardo all’inchiesta per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni che li vede indagati in un totale di una quindicina di persone.

La giudice per le indagini preliminari di Firenze, Angela Fantechi ha confermato, intanto, la misura cautelare degli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli. Il gip così non ha accolto la richiesta di revoca presentata lunedì scorso dall’avvocato Federico Bagattini, difensore della coppia, durante l’interrogatorio di garanzia.

Sulla richiesta di revoca degli arresti domiciliari, la Procura già martedì scorso aveva espresso il suo parere contrario, ritenendo ancora necessaria la misura cautelare. La revoca degli arresti domiciliari “per la totale insussistenza delle esigenze cautelari” era stata chiesta invece dall’avvocato Bagattini, legale dei genitori dell’ex premier Matteo Renzi.

Nel provvedimento del gip ha disposto gli arresti domiciliari per Renzi senior e Laura Bovoli, eseguito lunedì 18 febbraio, si motivano gli arresti domiciliari con “il pericolo di reiterazione del reato” ipotizzando il rischio che la società Eventi6 “si possa avvalere di altre cooperative” per continuare a commettere i reati di bancarotta fraudolenta e di emissione di fatture false. Inoltre il gip Angela Fantechi scrive, “dalle intere indagini è emerso in modo pacifico che gli indagati abbiano svolto ruoli di fatto” nelle società “tanto che non è possibile ritenere che le loro dimissioni da cariche formali possa ritenersi misura sufficiente a garantire le esigenze cautelari.”

In nuove indagini della procura di Firenze nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta e false fatture gli inquirenti ipotizzano che ci sia una fattura falsa portata allo sconto, in banca, per l’anticipo da parte degli attuali amministratori della cooperativa Marmodiv, società per cui è in corso al tribunale di Firenze una procedura fallimentare. Marmodiv era stata ceduta dai Renzi ai nuovi amministratori.

Il tribunale fallimentare, che il 20 marzo deve decidere sul fallimento, ha fatto eseguire una perizia integrativa proprio in relazione alla voce “fatture da emettere” che il perito aveva messo in dubbio. La perizia supplementare deve anche esplorare l’eventuale ipotesi di reato di falso in bilancio.

Al momento, come rileva il gip Angela Fantechi, c’è l’ipotesi di una fattura falsa portata allo sconto per cui è pervenuta una querela da parte di Banca di Cambiano. La querela, osserva il giudice, “conferma quanto accertato dalla Gdf circa la presentazione allo sconto di fatture false anche in altre ipotesi per opera delle persone a cui Renzi ha ceduto la cooperativa”.
Marmodiv, ceduta a Dmp Italia, è una società con “un buco di 300.000 euro” e, rileva il gip, “paiono in corso attività volte ad evitare il fallimento mediante l’accollo di debiti della stessa da parte di terzi ma anche operazioni che ne stanno aggravando il dissesto” finanziario.

“Ci difendiamo in tribunale, certo. Ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui”. Lo scrive in un post su facebook Tiziano Renzi dopo aver ricordato che “gli avvocati che ci seguono”, i difensori suoi e della moglie Laura Bovoli, “e che ringrazio, ci chiedono di aspettare il processo per difenderci in aula”. “È un linea seria, che rispettiamo – conclude il padre dell’ex premier -. Ma è anche vero che nei fatti i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola. Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto. Non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà. Lotteremo con tutte le forze per difendere la dignità e l’onore di due persone che in 35 anni di carriera non hanno mai avuto fallimenti, bancarotte e lavori in nero. Non entro nel merito del procedimento. Né della enormità della misura degli arresti domiciliari – si legge anche nello stesso post di Tiziano Renzi su Fb -. Non vi dico come stiamo a saperci trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultato sui social. Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d’Italia. Mi sembra un incubo allucinante”. “Non importa tuttavia come stiamo noi – ancora Tiziano Renzi -. Per me l’unica cosa che importa è la verità. E fosse anche l’ultima cosa che faccio combatterò fino all’ultimo giorno per vederla affermata.”

“Sto per arrivare a 70 anni: non pensavo di passare in tribunale la mia vecchiaia ma lo farò a testa alta perché io conosco la verità”, conclude nel post.

Coniugi Renzi: in corso interrogatorio di garanzia

I genitori dell’ex premier Matteo Renzi, attualmente ai domiciliari, sono accusati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.

L’interrogatorio si sta tenendo al nono piano del palazzo di giustizia di Firenze. I coniugi Renzi sono arrivati con la propria auto a Novoli e sono stati accompagnati nell’aula dove si tiene l’udienza, e dove li ha raggiunti successivamente il loro difensore, l’avvocato Federico Bagattini.

La madre dell’ex premier, Laura Bovoli, è stata la prima ad essere sentita dal gip Angela Fantechi nell’interrogatorio di garanzia di oggi pomeriggio, mentre il marito Tiziano Renzi verrà sentito dopo. Secondo quanto si apprende, Laura Bovoli sta rispondendo alle domande del giudice. L’interrogatorio è in corso da oltre due ore e mezzo.

I difensori hanno preparato per lei e anche per Tiziano Renzi, che aspetta il suo turno in una stanza vicina, memorie integrative da consegnare al giudice più altra documentazione. Anche oggi i legali dei Renzi hanno ribadito la massima disponibilità dei loro assistiti a fornire ogni chiarimento in merito alle accuse di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni, in relazione ad alcune cooperative, per cui sono da lunedì 18 febbraio agli arresti domiciliari.

Oltre al gip Fantechi all’interrogatorio è presente il procuratore aggiunto Luca Turco e, da qualche minuto, è entrato anche il procuratore capo Giuseppe Creazzo.

Bimbo ucciso a Scarperia: arresto convalidato al padre

“Non ricordo nulla”, avrebbe detto rispondendo alle domande del gip il 34enne arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso a coltellate il figlio di un anno e ferito la convivente, la sera del 14 settembre scorso nella loro abitazione di Sant’Agata, nel comune di Scarperia (Firenze).

Nel corso dell’interrogatorio, questa mattina nel carcere fiorentino di Sollicciano, avrebbe dichiarato di non ricordare niente della serata in cui avrebbe ucciso il figlio di appena un anno. Il Gip Angela Fantechi ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere. Il 34enne, difeso dall’avvocato Caterina Manni, avrebbe affermato di aver un vuoto su quanto accaduto dal momento del suo ritorno a casa dopo il lavoro, fino all’arrivo dei carabinieri.

I reati che gli vengono contestati sono omicidio e lesioni personali aggravate. Secondo quanto appreso, il pm Fabio Di Vizio, titolare dell’inchiesta, dovrebbe conferire mercoledì prossimo l’incarico per l’esecuzione dell’autopsia sul corpo del bambino.

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