Astori: perizia, morte non poteva essere evitata

Lo si legge nella perizia disposta dal gup Angelo Antonio Pezzuti per fare luce sulle cause del decesso del calciatore, che sarà discussa il 4
febbraio prossimo al processo con rito abbreviato.

La morte del capitano della Fiorentina Davide Astori non avrebbe potuto essere evitata. E’ quanto emergerebbe da una delle conclusioni riportate nella perizia disposta dal gup Angelo Antonio Pezzuti per fare luce sulle cause del decesso del calciatore, che sarà discussa il 4
febbraio prossimo al processo con rito abbreviato che vede imputato con l’accusa di omicidio colposo il professor Giorgio Galanti.
Sempre secondo quanto appreso, Astori non fu sottoposto all’holter che era invece indicato dalle linee guida Cocis per l’idoneità sportiva, ma anche quest’esame probabilmente non
avrebbe permesso di salvargli la vita.

La perizia confermerebbe le cause della morte individuate dal medico legale: il capitano della Fiorentina morì nel sonno per una aritmia ventricolare maligna, provocata dalla grave patologia cardiaca della quale soffriva e che non gli fu mai diagnosticata. I periti nella loro relazione avrebbero sostenuto che la notte in cui si sentì male, mentre dormiva, solo in una camera d’albergo, l’unica possibilità di salvarlo sarebbe stata quella che gli fosse stato installato in precedenza un defibrillatore. Eventualità quest’ultima impensabile in assenza di una diagnosi.

Tuttavia, sosterrebbero sempre i periti, anche se Astori fosse stato sottoposto all’holter, sarebbe stata bassa la probabilità che questo esame potesse permettere di rilevare anomalie tali da imporre ulteriori approfondimenti.

Per la morte di Astori il professor Giorgio Galanti, difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes, è a processo in qualità di direttore sanitario della medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi. Secondo i consulenti tecnici nominati dal pm, se Astori fosse stato sottoposto a esami piu’ approfonditi, come avrebbero suggerito aritmie rilevate in controlli di routine, sarebbe stato possibile salvargli la vita.

Franchi: Commisso, non metterò più soldi in stadio Firenze

Franchi: così Rocco Commisso, patron della Fiorentina, intervenuto a Radio Anch’io lo sport (RadioRai) sulla vicenda stadio di Firenze. ‘A giorni la posa della prima pietra per un megacentro sportivo’.

“Dopo che il Comune di Firenze ha parlato di stadio per 15-20 anni, pensavo fosse preparato per lasciarmi fare qualcosa. Abbiamo cominciato con Campo di Marte ma, dopo tre mesi, la sovrintendenza mi ha detto che non potevo fare quello che volevo. Dopo siamo andati in una località vicino l’aeroporto e lì è stata un’altra buffonata: non erano pronti e volevano solo i soldi di Rocco per mandare avanti la zona.
Ora siamo al punto di prima, con Campo di Marte, col Franchi; la sovrintendenza mi ha detto che non potevo fare quello che volevo e io ho risposto: se è un monumento, portate i soldi voi, perché ai monumenti deve pensarci lo Stato. Rocco non metterà più soldi in questo stadio”. Così Rocco Commisso, patron della Fiorentina, intervenuto a Radio Anch’io lo sport (RadioRai) sulla vicenda stadio di Firenze.
“Voglio lasciare qualcosa – aggiunge -. La Fiorentina, dal 1926 a oggi, non ha mai avuto una proprietà. Fra pochi giorni metteremo la prima pietra per il centro sportivo, che sarà il più grande d’Italia, con i suoi 26 ettari, e costerà 85 milioni; consideriamo che la struttura non rientra nel financial fair-play. Lo dissi quando arrivai che volevo lasciare qualcosa per la Fiorentina. Ribery? Non so se è vero che voglia tornare in Germania, io non parlo oggi di futuro, perché non è giusto. A Rocco, però, non piace mandar via la gente. Per quanto riguarda i fondi nella media company, io in Lega non vado, delego Joe Barone: mesi fa a Dal Pino ho detto che bisogna mantenere l’unità fra i presidenti e che quando arrivano questi fondi di finanziamento è sempre un bene per il calcio”.
“Chiesa? E’ voluto andare via e se n’è andato, ora contribuisce ai successi della Juventus. I calciatori, con i loro procuratori, sono delle piccole imprese: è un calcio malato in un certo senso”.
“Quando sono arrivato a Firenze, la Fiorentina lottava per non retrocedere: abbiamo preso la squadra dal 16/o posto e l’abbiamo portata al 10/o posto. Nessuno in Italia ha migliorato sei posizioni. Otto partite fa eravano 17/imi, adesso siamo 11/imi. Finora siamo andati sempre avanti, spero di continuare così”, prosegue Commisso.
“Non sono qui per fare business, perché i miei affari vanno bene – aggiunge -. Quando sono arrivato c’era Montella in panchina, che aveva un contratto triennale, adesso abbiamo Prandelli, che ha voluto fare un contratto fino a giugno. Poi, si vedrà. Se qualcuno fa bene, bisogna riconoscerlo: per me la meritocrazia è importantissima. Kokorin? Ancora l’ho visto solo nei video, ma io credo in Pradè. su Vlahovic non è stato facile: c’era chi diceva che non è buono, ma Prandelli ha riconosciuto il valore del ragazzo. Vlahovic è rifiorito e tutti lo vogliono, ma io non lo cedo”.
“Riprenderei la Fiorentina oggi? Forse i tempi sono stati sbagliati: ho speso un sacco di soldi e poi è arrivato il Covid. I ricavi si sono ridotti tantissimo, ma nessuno come me vuole vincere. Se c’è lo scudetto nei miei progetti? Io non faccio promesse gratuite, non mi va di dire bugie, vediamo più avanti come va. Il mio obiettivo quest’anno è fare meglio della passata stagione, nel futuro poi… L’Atalanta ci ha messo anni per arrivare dov’è, come il Napoli e la Lazio. Il pubblico negli stadi? Sono pessimista.
Non guardo solo l’Italia, ma in Europa e negli Stati Uniti. Per quest’anno, come la vedo io, gli stadi non riapriranno. Spero per l’anno prossimo. I nostri tifosi sono molto affezionati alla squadra, sono i veri numeri 1, sono stati loro a portare la squadra fuori dal caos. Se resto in Italia? No, non scappo”.

Ristrutturazione del Franchi una certezza, dice Nardella

Firenze, il sindaco Dario Nardella, a margine della consegna di pacchi alimentari per una iniziativa di solidarietà, è tornato a parlare della ristrutturazione del Franchi, ribadendo che il restyling “è una certezza”.

“Stiamo cercando le risorse pubbliche, faremo il concorso internazionale di progettazione: non è più in discussione l’ipotesi di fare o no il Franchi nuovo, – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella – lo faremo, rispettando tutti i criteri di conservazione ma anche tutti gli standard per avere uno stadio di assoluta modernità dal punto di vista ambientale e funzionale”. La ristrutturazione del Franchi “è una certezza”.

A chi gli ha chiesto poi se sono previsti incontri imminenti con la Fiorentina, ed il suo proprietario, Rocco Commisso, per parlare del progetto, Nardella ha spiegato che “parleremo con Commisso e la Fiorentina di tutti questi aspetti perché io credo che il Franchi continuerà ad essere, come sempre la casa viola, della grande famiglia viola, e confido che Commisso e la proprietà della Fiorentina possano trovare le ragioni positive per stare con noi in questa operazione sicuramente importante. Le valuteremo liberamente con loro e non sono preoccupato”.

Ricordiamo che sulla ristrutturazione delo stadio Franchi, si era espressa favorevolmente Elisabetta Margiotta Nervi, dell’associazione dedicata al grande progettista del ‘900: “È una vittoria della città, riqualificare lo stadio Berta e rilanciare la zona di Campo di Marte rappresentano un’opportunità straordinaria. Adesso bisognerà mettersi al lavoro per sfruttare al meglio questo momento di rinascita. Lo stadio è un esempio di eccellenza italiana noto in tutto il
mondo, finalmente ne siamo tutti consapevoli, dobbiamo lavorare tutti insieme per riportare questo gioiello a nuova vita”.

Nardella: da staff Conte disponibilità per Franchi

Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di una conferenza stampa, parlando con i giornalisti sull’incontro di ieri a Palazzo Chigi per discutere del restyling del Franchi.

“Ho incontrato i collaboratori del presidente Conte, abbiamo analizzato nel dettaglio il progetto di ristrutturazione e riqualificazione del Franchi. Sono molto contento perché ho trovato una grande disponibilità ed anche l’impegno del governo italiano a sostenere il progetto di riqualificazione del Franchi”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di una conferenza stampa, parlando con i giornalisti sull’incontro di ieri a Palazzo Chigi per discutere del restyling del Franchi.

“Lo trovo coerente – ha aggiunto Nardella- perché se da un lato lo Stato ha stabilito tutta una serie di regole e di limiti per l’utilizzazione del Franchi, e ha indicato anche la strada per la sua riqualificazione, dall’altro lato credo che sia giusto e opportuno che lo Stato si impegni anche dal punto di vista economico ad aiutarci in questa operazione”.

“Devo dire che in questi giorni sento la città molto compatta e molto determinata in quello che può essere un progetto d’importanza storica, una sfida difficile ma alla portata di Firenze perché a questo punto riqualificare il Franchi è diventata una sfida di orgoglio per Firenze e per i fiorentini che mostreranno al mondo intero che è possibile prendere una struttura di 90 anni, conservarla ma allo stesso tempo trasformarla in un impianto sportivo moderno, innovativo e pienamente fruibile secondo gli standard stabiliti dalla Uefa per la nostra squadra di calcio” ha concluso il sindaco Nardella.

Lunedì il sindaco aveva annunciato il progetto. “Una grande sfida  di livello internazionale, all’altezza della storia  e del prestigio della città di Firenze, che richiami le migliori menti del mondo per partecipare alla realizzazione di un progetto in grado di conservare il monumento  ed allo stesso tempo di garantire una moderna fruizione delle partite,  ed anche un investimento sostenibile” aveva detto. parlando di “uno stadio green, all’avanguardia tecnologica, che non consumi suolo e rappresenti un puntO di attrazione per fiorentini ed appassionati di sport”.

 

Nardella: “il nuovo Stadio per la Fiorentina lo farà il comune. Al via il restyling del Franchi”

Il sindaco: “faremo un concorso internazionale per un’operazione di livello mondiale”. Investimento di mezzo miliardo di euro, compresi parcheggi e aree commerciali. “La Fiorentina? Interlocutore privilegiato, ma decide il comune” dice Nardella.

Una grande sfida  di livello internazionale, all’altezza della storia  e del prestigio della città di Firenze, che richiami le migliori menti del mondo per partecipare alla realizzazione di un progetto in grado di conservare il monumento (lo stadio Franchi) ed allo stesso tempo di garantire una moderna fruizione delle partite,  ed anche un investimento sostenibile. Uno stadio green, all’avanguardia tecnologica, che non consumi suolo e rappresenti un puntO di attrazione per fiorentini ed appassionati di sport.  Dopo la lettera del MIBACT (che, dice il sindaco “ha avuto il pregio di chiarire finalmente in maniera ufficiale cosa si possa fare e cosa no dello stadio Franchi”, e dopo le parole di Commisso  (“per noi partita chiusa” aveva etto il patron della Viola) Nardella decide di fare da solo e rompe gli indugi: il nuovo stadio per la Fiorentina lo realizzerà il comune , ristrutturando l’opera del Nervi con l’ausilio di un concorso internazionale “di altissimo livello” ed un investimenti di 400/500 milioni di euro,  che rappresenti anche un’occasione di rinascita per il quartiere di Campo di Marte. Il tutto in tempi rapidi, con la prima pietra entro il 2024, e senza costi aggiuntivi per la collettività.

“Prendiamo atto della decisione della Fiorentina di considerare i lavori del Franchi di considerare il Franchi un capitolo chiuso -ha chiarito Nardella in conferenza stampa- pertanto faremo tutto noi. Fa parte del patrimonio della città e non possiamo permetterci di non onorarlo e di abbandonare una struttura come questa” .

Stando alle parole del sindaco,  “la prima fase partirà già a febbraio, quando i muratori andranno ad intervenire sulla sicurezza, per un investimento da 300 mila euro.  Nel prossimo anno, poi, si investiranno 7 milioni per il miglioramento sismico“.

Per quanto riguarda in particolare il  il restyling, Nardella ha affermato che  si è deciso “di realizzare un concorso internazionale di progettazione di altissimo livello che ci permetterà di dare a Firenze un risultato di qualità. Il concorso verrà già presentato quest’anno per  arrivare all’assegnazione entro il 2023, e far  iniziare i lavori entro la fine del mandato”

“Dal punto di vista economico- ha sottolineato Nardella –  peseremo di un euro sui cittadini rispetto a quanto già il Comune spende oggi per il Franchi. Questo perché punteremo ad attivare tutti i canali di finanziamento possibili, puntando ad un finanziamento a tasso 0, con la Banca Europea degli Investimenti, la Cassa depositi e Prestiti e il fondo sportivo. Prevediamo anche  un rientro con l’adeguamento della concessione dello stadio e delle aree commerciali. Vogliamo anche costruire il museo della storia della Fiorentina.”.

Se l’attuale proprietà della Fiorentina intende costruire un nuovo stadio fuori dal Comune, è libera di farlo. Noi però andiamo avanti col Franchi perché non può essere lasciato abbandonato. Il rapporto con Commisso è sempre stato ottimo e tra noi non c’è mai stato uno screzio. daremo grandissima attenzione alla Fiorentina nel percorso progettuale dello stadio. Se facciamo i lavori è perché la Fiorentina possa giocare in questo stadio e i tifosi possano seguirla al meglio. Ovviamente sarà con una posizione diversa rispetto a due soggetti che realizzano insieme un tale progetto. Se poi la proprietà intenderà entrare per la gestione degli spazi commerciali, sicuramente a questo siamo aperti“ ha concluso Nardella.

Nuovo stadio Franchi, Fiorentina: “Tema chiuso dopo parere Mibact”

Il patron dei viola Rocco  Commisso caustico dopo la lettera del ministero che permette solo copertura e avvicinamento curve: credevo Governo prendesse decisione più utile economia

Per la Fiorentina il tema di uno nuovo stadio Franchi, dopo la risposta del Mibact, è da
ritenersi “chiuso”. Lo spiega la società che “ringrazia tutte le realtà coinvolte, che si sono interessate alla possibile realizzazione di un nuovo stadio per la città di Firenze e i
tifosi della Fiorentina nello stesso luogo dove la squadra ha sempre giocato”.

“Con la nuova Legge Salva Stadi credevo che per il calcio italiano specialmente in questo momento di grave crisi per tutto il Paese, il Governo potesse prendere una direzione
più utile per il futuro del sistema calcio e l’economia italiana in generale”: così il patron Commisso.

la presa di posizione dopo che nel pomeriggio era stata recapitata la lettera contenente le indicazioni relative alle possibilità di intervento sul Franchi, secondo le valutazioni del MIBACT.

Commisso aggiunge   anche: “Purtroppo, vedo che c’è interesse a conservare una struttura fatiscente di cemento armato di 90 anni che permettere ai tifosi di assistere a un
evento sportivo con tutti i servizi moderni e i comfort di uno stadio all’avanguardia che Firenze avrebbe meritato. Ora immagino che la burocrazia italiana insieme a tutte le realtà
che si sono fortemente attivate per evidenziare al Mibact la necessità di salvare il Franchi come Archistar, Fondazioni e Comitati, siano altrettanto rapidi a raccogliere i fondi
necessari che occorreranno al Comune per ristrutturare lo stadio. Bisognerà assolutamente evitare che il Franchi possa diventare una struttura abbandonata e cadente nel cuore della
bellissima Firenze”.

Lo stadio Artemio Franchi di Firenze, opera dell’architetto Pier Luigi Nervi non si potrà
abbattere ma si potrà intervenire sulla struttura esistente, con l’opzione di una copertura integrale e curve vicine al campo. Così il Ministero per i Beni Culturali in una lettera risponde a Comune di Firenze e Fiorentina. Sulla Franchi si sono mobilitati anche alcuni dei nomi più prestigiosi dall’architettura mondiale, da Tadao Ando a Norman Foster, firmatari di una lettera appello contro la demolizione, consegnata al sindaco Dario Nardella da Marco Nervi, nipote del ‘padre’ dello stadio e presidente della Pier Luigi Nervi Project Association .

Nella lettera del Mibact individua, tra “gli specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria la conservazione la snella pensilina nella sua forma originaria, posta a copertura della tribuna centrale, le scale elicoidali di accesso alla Maratona e alle curve (Fiesole e Ferrovia), la torre di Maratona, l’anello strutturale originario delle campate standard costituite dal sistema pilastro-trave sagomata, su cui insistono le gradinate e che nella loro reiterata successione definiscono, anche quale importante elemento visuale, l’aspetto esterno dello stadio”. Nel documento si precisa poi che “può essere realizzato un sistema di copertura integrale degli spalti” e anche “interventi di replica delle gradinate delle curve Fiesole e Ferrovia in parallelo a quelle attuali, al fine di ridurre la distanza dal campo di gioco”. Possibili anche “interventi di riqualificazione degli elementi strutturali, architettonici o visuali sopra indicati sia in relazione alle questioni di conservazione – statica o materica – sia a quelle di adeguamento funzionale”, ma anche “interventi di rinforzo degli elementi strutturali, con tecniche specifiche per le strutture in cemento armato, sia ai fini del superamento delle criticità statiche rilevate che del miglioramento del comportamento della struttura sotto l’azione del sistema”

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