Gio 28 Mar 2024

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Spiagge della Toscana, “52,7% occupate da concessioni, bagni e camping”

Firenze, secondo i dati diffusi da Legambiente con il suo Rapporto ‘Spiagge 2022’, in Toscana su 270 chilometri di spiagge insistono 5.090 concessioni demaniali marittime, di cui 1.481 per stabilimenti balneari e 172 concessioni per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici.

In totale, sempre secondo il rapporto ‘Spiagge 2022’, la percentuale di costa sabbiosa occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici è pari al 52,7%. Sempre in Toscana, secondo il dato diffuso da Legambiente, sono 8,1 i km di costa ‘abbandonati’, ovvero “aree in cui ricade la foce di un fiume o di un torrente o di uno scarico che non viene campionato”, nessun tratto interdetto alla balneazione per inquinamento e un 3% di costa sabbiosa non fruibile.

Il dossier di Legambiente dedica molto spazio alla Toscana, che è tra le regioni che non garantisce per legge una quota minima di spiaggia libera o libera attrezzata e ha nel suo territorio alcuni tra i Comuni italiani con la maggiore occupazione di spiagge in concessione, tra cui Pietrasanta 98,8%, Camaiore 98,4%, Montignoso 97%, Forte dei Marmi 93,7%, Massa 90,3%, Carrara 84,8%, Viareggio 71,5%.

Anche l’Isola d’Elba viene citata nel dossier, ed in particolare il capoluogo, dove viene fatto notare, ci sono 22 stabilimenti balneari che versano però meno di 1.000 euro l’anno e 2 tra 1.000 e 5.000 euro, nei restanti casi, fa sapere il rapporto, il dato non è disponibile.

‘Spiagge 2022’ si occupa anche delle criticità, come ad esempio l’erosione e segnala che una delle coste più drammaticamente interessate dal fenomeno è quella tra le foci dei fiumi Arno e Magra.

In questo tratto della Toscana settentrionale ci sono 250 mila metri cubi di sabbia in meno a causa degli interventi di ripascimento e dragaggio condotti a partire dagli anni Ottanta.

Uno studio del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa quantifica, nel tratto finale del fiume Magra, l’estrazione in alveo di circa 24 milioni di metri cubi di sedimento, fatti in gran parte durante la costruzione dell’autostrada tra gli anni ‘50 e ‘70. In questo tratto si trovano casi come quello di Viareggio (LU) con oltre 400 metri di spiaggia sulla darsena del porto dovuti alla ridistribuzione delle sabbie erose a sud nel Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli che è invece in forte erosione.

Situazione molto simile per la zona di Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta, sempre in provincia di Lucca, che al momento godono del vantaggio di trovarsi al centro di una convergenza di correnti litoranee. In questa regione spiccano poi le problematiche erosive dell’Isola d’Elba, che interessano circa il 60% delle spiagge per una lunghezza complessiva di circa 10 km.

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