Mar 30 Apr 2024

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Scomparsa Kata, il padre della bimba ingerisce detersivo in carcere. Anche i droni per le ricerche

Mentre proseguono a tappeto le ricerche della piccola Kata, la bambina scomparsa da sabato mentre stava giocando con alcuni amichetti nel cortile dell’ex hotel Astor di Novoli, arrivano notizie che riguardano il padre detenuto.

Il padre della piccola Kata, 27 anni, detenuto nel carcere di Sollicciano a Firenze, ha infatti ingerito detersivo venendo poi portato in ospedale dove è stato sottoposto a lavanda gastrica. Oggi il giovane, secondo quanto appreso, è rientrato a Sollicciano: nei suo confronti è stato attivato il piano di prevenzione del rischio suicidario, come sempre quando si verificano casi del genere. Da capire, secondo quanto appreso, se si sia trattato di un tentativo di suicidio o di un atto di autolesionismo a seguito delle notizie sulla scomparsa della sua bambina. Il padre di Kata è detenuto per piccoli reati contro il parimonio.

Intanto si apprende che sono stati impiegati anche i droni nella ricerca della piccola Kata. A dirlo è il prefetto di Firenze Francesca Ferrandino, spiegando che l’impiego dei droni, utilizzati dai vigili del fuoco, rientra tra gli strumenti del Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, subito attivato dalla prefettura quando è stata denunciata la scomparsa della bambina. Ieri ci sono state due riunioni della cabina di regia in prefettura, oggi ne è in programma una terza nel pomeriggio, per fare il punto della situazione per le ricerche.

“Noi continuiamo a gestire il piano – spiega il prefetto Ferrandino – ma d’intesa con la procura, considerata la situazione delicata per il coinvolgimento di una bambina e il ruolo di coordinamento delle indagini che è della magistratura. La nuova riunione della cabina di regia serve a fare il punto della situazione, a valutare se convenga insistere su determinate aree o ampliarle, sempre ripeto d’intesa con la procura”.

Intanto la madre, accompagnata in un corteo che è arrivato fino al tribunale, ha nuovamente parlato. “Non farò denuncia, non farò niente, ma lasciatela tornare a casa”. Questo il nuovo appello nella speranza che arrivino notizie sulla piccola Kata.

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