Ven 19 Apr 2024

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Salvini a Firenze, Rossi e Nardella: “Faccia il ministro”

Il leader leghista e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, questa mattina a Firenze ha dato il via alla campagna elettorale delle amministrative fiorentine sostenendo il candidato Ubaldo Bocci Ha rilasciato dichiarazioni che hanno attirato le repliche di Dario Nardella, sindaco di Firenze, e di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

“Quando Salvini deciderà di fare davvero il ministro dell’Interno noi saremo ben contenti, perché ci aspettiamo questo: il ministro faccia il ministro, lo Stato faccia lo Stato, sulla sicurezza soprattutto”. Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, rispondendo al vicepremier che oggi, in occasione della sua visita a Firenze, ha detto che le assunzioni di uomini delle forze dell’ordine erano state bloccate dai governi di centrosinistra, e ha aggiunto che verrà più spesso in città.

Nardella, a margine della presentazione del progetto ‘Giustizia semplice’, ha aggiunto che “se Salvini viene più spesso siamo contenti, soprattutto se comincia a fare il ministro dell’Interno lo saremo ancora di più: quando ci saranno fatti commenteremo, quando Salvini comincerà a fare il ministro commenteremo. Do dei dati molto concreti: noi stiamo completando il piano di 750 telecamere entro giugno grazie a 4 milioni di euro che vengono dal patto per Firenze e il Piano periferie dei governi precedenti, e i pochi uomini delle forze dell’ordine che sono arrivati vengono dai due governi precedenti”.

Enrico Rossi, governatore della regione Toscana, in merito alle dichiarazioni sulla sanità toscana del ministro ha risposto che “Salvini, tra un pomeriggio in villa a Poggio Imperiale, in veste di cortigiano, e un comizio nel quartiere popolare dell’Isolotto, in camicia nera, passando per la prefettura nei panni dell’uomo d’ordine, decide di indossare anche il camice dell’esperto in sanità e spara giudizi, si fa per dire, sugli ospedali toscani. Evidentemente non sa di cosa parla o è male informato”.

“Negli ultimi dieci anni gli unici ospedali chiusi sono quelli di Prato, Lucca, Massa e di Pistoia sostituiti con quattro ospedali nuovissimi – ha continuato Rossi -. Lo informo, inoltre, che presto verrà chiuso un altro grandissimo ospedale: il vecchio Santa Chiara di Pisa, anch’esso sostituito con una moderna struttura ospedaliera, tra le più grandi d’Europa. Quanto ai piccoli ospedali, in Toscana, diversamente da altre Regioni, si sono tenuti aperti grazie al fatto di aver garantito anche ad essi, dentro la rete delle grandi aziende sanitarie di area vasta, personale e qualità delle prestazioni. Infine le chiedo di rassicurare i suoi amici Cinque Stelle: anche Livorno avrà un nuovo monoblocco”.

“Tuttavia, – conclude il governatore – considerato che la sua occupazione principale dovrebbe essere quella di fare il ministro degli Interni e garantire la sicurezza, sono a richiederle di predisporre davanti ai pronto soccorso e agli ospedali un posto di polizia come ai vecchi tempi. Come Regione stiamo intervenendo con un piano che prevede l’impiego di guardie private ma siamo certi che il ministro degli interni, se decidesse di fare qualcosa anziché stare solo a far campagna elettorale, potrebbe realizzare soluzioni molto più avanzate”.

Secondo Simona Bonafè, eurodeputata e segretaria del Pd toscano, oggi a Firenze “dal palco dell’Isolotto Salvini promette meno tassazione locale, ma non è affatto credibile: il nostro governo aveva bloccato la tassazione locale, il governo di Salvini ha varato una manovra in cui questo vincolo viene eliminato”. “Salvini ha raccontato che lui e i suoi candidati preferiscono andare nelle periferie – aggiunge Bonafè in una nota -. Ci stupisce che tengano così tanto a queste aree delle città visto che nel decreto milleproroghe avevano tagliato i fondi ai progetti per le periferie, che sono stati ripristinati successivamente solo grazie alla battaglia dei nostri sindaci, in primis proprio quelli di Firenze e Prato”.

Stamani, sottolinea ancora la segretaria del Pd toscano, “Salvini ha detto in radio che ci vede ‘nervosetti’ nelle città al voto. Vorrei rassicurarlo. A Firenze e Prato portiamo agli elettori cinque anni di governo su cui chiedere la riconferma dei nostri sindaci e siamo consapevoli del lavoro fatto. A Livorno abbiamo il nostro candidato da tempo e lo ha scelto il territorio, mentre invece ci risulta che i candidati del centrodestra siano stati frutto di una spartizione nazionale tra partiti. E oggi – conclude – evidentemente c’è stata la necessità di una presenza in prima persona del leader in Toscana per dare loro un po’ di visibilità”.

Anche l’ex premier Matteo Renzi (ed ex sindaco di Firenze), con un post su Facebook, si è schierato contro il ministro dell’interno. “Questa è la mia città. E oggi all’Isolotto – nel quartiere voluto da Giorgio La Pira al grido ‘Non case, ma città’ – ha accolto un venditore di fumo che ogni tanto si ricorda di essere il ministro dell’Interno”. “Nei luoghi di La Pira, Salvini è stato accolto così: ‘vogliamo un mondo senza odio'” aggiunge Renzi con la foto di uno degli striscioni apparsi su terrazzi.

“Nel giorno in cui tutti gli indicatori economici crollano, Salvini attacca i risultati economici del governo ‘del fiorentino’. Una faccia di bronzo senza precedenti: con noi era crescita, con lui recessione. Ma la mia città accoglie tutti, persino i venditori di fumo. E allora – conclude l’ex premier -, ricordati che la mia città ha educato il mondo intero e oggi ti ha accolto dicendo che ‘Vogliamo un mondo senza odio’. Prima di parlare dei risultati della mia città, sciacquati la bocca”: “la mia città si chiama Firenze, e Firenze sa riconoscere da lontano i venditori di fumo. Viva la bellezza, viva Fiorenza”.

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