Ven 29 Mar 2024

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Regione Toscana triplica risorse per politiche parità di genere

Lo ha detto l’assessora regionale a lavoro e pari opportunità della Toscana Alessandra Nardini,  nel suo intervento pomeridiano alla Fiera Toscana del Lavoro.

Superare le disuguaglianze di genere e la segregazione orizzontale e verticale, che ancora persiste nel mondo del lavoro è un obiettivo prioritario per la Regione Toscana. Per qeusto le risorse FSE+ a favore della parità di genere nel periodo 2021-2027 saranno triplicate rispetto alla programmazione precedente.

Lo ha detto l’assessora al lavoro e alle parti opportunità, Alessandra Nardini,  che, nel corso del suo intervento pomeridiano alla Fiera Toscana del Lavoro, ha voluto ribadire l’impegno della Giunta regionale toscana sul fronte delle politiche di welfare ma anche sul quello delle politiche educative, a partire dal progetto “nidi gratis” che sarà finanziato appunto con il Fondo Sociale Europeo e sosterrà l’accesso al nido delle bambine e dei bambini provenienti da famiglie economicamente più in difficoltà, con l’obiettivo fondamentale di combattere la povertà e le disuguaglianze educative. Saranno inoltre destinati circa 36 milioni di euro dell’FSE al progetto ATI, che prevede specifici interventi di sostegno dell’occupazione femminile e promozione della parità di genere.

A questo riguardo l’assessora ha ricordato il rifinanziamento, già a partire da quest’anno grazie ai residui FSE 2014-2020 della legge regionale  toscana 16/2009, la legge sulla cittadinanza di genere, che ha destinato 800.000 euro alle Province toscane e alla Città Metropolitana per interventi di contrasto agli stereotipi di genere nelle scuole, redazione di bilanci di genere, azioni di sostegno all’occupazione femminile e sostegno alle studentesse che scelgono le cosiddette materie STEM.

L’assessora ha ricordato che la pandemia ha acuito disuguaglianze già esistenti, rendendole ancora piu’ drammatiche e urgenti da affrontare. Ha sottolineato anche la necessità di un grande cambiamento culturale che porti ad una più equa distribuzione del tempo di cura all’interno della coppia, ancora oggi quasi esclusivamente sulle spalle delle donne. ‘Rompere i soffitti di cristallo’ quindi, ma anche contrastare stereotipi e retaggi culturali che continuano a relegare le donne principalmente solo in alcuni ambiti.

 

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