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Lun 15 Set 2025
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Regionali Prato: i nomi e le liste dopo i terremoti politici bipartisan

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Regionali Prato: i nomi e le liste dopo i terremoti politici bipartisan
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Chiuse le liste a Prato, dove la guerra per le elezioni regionali si configura come un anticipo di quella per le comunali attese per la prossima primavera. A sfidarsi sono soprattutto due coalizioni piegate dalle tempeste delle inchieste sulla classe dirigente della città.

 

La tempesta senza quiete. Il doppio terremoto politico che ha attraversato centrodestra e centrosinistra pratesi nelle ultime settimane rende la sfida per le regionali ancora più avvincente.

Dopo le dimissioni della sindaca dem Ilaria Bugetti, le inchieste e i ricatti incrociati nel centrodestra, le liste raccontano di una gara incerta, in cui a pesare sarà soprattutto la sfiducia dei cittadini. In molti scommettono che il partito dell’astensione sarà il primo vero vincitore.

Il Partito Democratico schiera a Prato una squadra guidata dalla capolista Marta Logli, membro della direzione nazionale e vicina alle istanze della sinistra schleiniana. Favoritissimo nella sfida interna è l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, secondo in lista: su di lui sono puntate le maggiori aspettative elettorali, con l’obiettivo delle 10.000 preferenze considerato alla sua portata.

Nel resto della coalizione si segnalano le candidature forti dell’ex assessora Chiara Bartalini, capolista del Movimento Cinque Stelle, di Alessio Laschi per Alleanza Verdi-Sinistra, e della lista civica Casa Riformista, che presenta Rosanna Sciumbata e Rocco Tritto. A destra, invece, l’attenzione resta alta dopo il boato dell’ultima settimana: l’inchiesta per revenge porn che ha coinvolto Claudio Belgiorno – escluso dalle liste e da Fratelli d’Italia – e la presunta vittima, Tommaso Cocci, che si è ritirato autonomamente dalla corsa, pur restando nel partito.

Al loro posto correranno altri due candidati, ma i riflettori sono tutti per la candidatura last minute della deputata pratese Chiara La Porta, che ha promesso di dimettersi da Montecitorio in caso di elezione.

Candidatura di peso anche quella di Claudia Stanasel, esponente leghista vicino alle posizioni di Vannacci, capolista per il Carroccio in provincia. L’ex vicepresidente del consiglio comunale potrebbe intercettare parte del consenso che fino a pochi giorni fa sembrava nelle mani proprio di Belgiorno, con cui aveva condiviso gran parte della campagna elettorale.