Sab 27 Apr 2024

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Quattro diversi episodi di truffe su Internet o via telefono scoperti a Siena

Gli episodi di truffe scoperte dai carabinieri di Siena comprendono una serie di false vendite e falsa banca fatte online, i colpevoli sono stati tutti trovati e denunciati.

Sono quattro gli episodi di truffa online scoperti dai carabinieri di Siena e di Monteroni d’Arbia in seguito alle denunce dei raggirati fatte all’Arma. Sono stati diversi i truffatori identificati e denunciati alla procura.

Un primo episodio ha colpito un imprenditore di 50 anni di Siena che aveva contattato un tale per l’annuncio di vendita via Internet di un box prefabbricato al prezzo di 1.700 euro. Il venditore però, dopo aver dagli gli estremi di una carta prepagata convinceva la vittima ad accreditare 300 euro quale acconto per la compravendita e poi si è reso irreperibile. I carabinieri sono risaliti ad un ragazzo di 23 anni di Napoli, che è stato denunciato.

Il secondo episodio è avvenuto contro un uomo di 40 anni di Siena che ha versato come acconto la somma di 300 euro sul conto bancario di due truffatori per l’acquisto di una Playstation 5 postato su un sito di vendita online. Inutile dire che non il senese non ha ricevuto nulla. Le indagini in questo caso hanno fatto risalire ad un 58enne e a un 22enne di Catania, denunciati in concorso.

Caduto in vittima anche l’amministratore di una società di costruzioni di Siena che dopo aver visionato su un sito l’annuncio di vendita di un escavatore per piccole lavorazioni, ha contattato il presunto venditore e come richiesto da quest’ultimo ha versato 2.500 euro sul conto corrente del truffatore. Questo si è reso irreperibile, così il costruttore si è rivolto ai Carabinieri che hanno rintracciato una 22enne di Chianciano Terme.

Quarto caso per un fatto di ‘smishing’, tecnica di manipolazione di servizi home banking. A rimanere vittima della truffa un 56enne di Siena il quale, dopo aver ricevuto la telefonata da un finto operatore della sua banca che gli prospettava problematiche del servizio on line, veniva indotto a cancellare e poi reinstallare l’applicazione dell’istituto di credito; in questo momento veniva chiesto di fornire i dati sensibili e le credenziali di accesso. Mediante raggiro veniva indotto dal truffatore a versare 10.000 euro su un altro conto corrente per verificare la funzionalità del servizio. L’uomo, resosi conto dell’inganno, si è rivolto ai carabinieri. Indagine-lampo dell’Arma e denuncia contro un 52enne residente a Rovigo accusato di truffa.

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