A scoprire il tutto, il gruppo Prevenzione e contrasto ai gravi fenomeni di sfruttamento dell’Asl Toscana centro, insieme ai carabinieri provinciali. All’interno nove posti letto in uno spazio di non piĂą di 50 metri quadrati, in larga misura privi dei requisiti di abitabilitĂ , con condizioni igieniche assolutamente precarie.
Scoperto un dormitorio abusivo per lavoratori a Iolo, frazione di Prato, con una persona arrestata. I locali erano a fianco di uno stabile dove ha sede la ditta ‘Confezione Ren Liwei’ che produce capi di abbigliamento per conto di noti brand della moda e oggetto di indagini coordinate dalla procura di Prato.
A scoprire il tutto, il gruppo Prevenzione e contrasto ai gravi fenomeni di sfruttamento dell’Asl Toscana centro, insieme ai carabinieri provinciali. All’interno nove posti letto in uno spazio di non piĂą di 50 metri quadrati, in larga misura privi dei requisiti di abitabilitĂ , con condizioni igieniche assolutamente precarie. Ma soprattutto i locali erano serviti da un impianto elettrico rudimentale con rischi di incendio e scariche elettriche. Ambienti, secondo quanto si apprende dalla procura, incompatibili con la tutela della dignitĂ umana, che testimoniano la logica imperante nel territorio di perseguire la massimizzazione del profitto a discapito dei requisiti minimali di tutela della persona.
All’interno della ditta di confezioni era in corso l’attivitĂ di produzione dei capi di abbigliamento, con la procura di Prato che ha disposto il sequestro preventivo in via d’urgenza, ipotizzando i reati di assunzione di lavoratori irregolari sul territorio nazionale, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, oltre a violazioni al Testo unico in materia di sicurezza e Igiene sui luoghi di lavoro.
Nel corso delle operazioni, i militari hanno arrestato in flagranza un cittadino di nazionalitĂ cinese, giĂ lavoratore irregolare di un’altra azienda oggetto di indagini, che aveva ottenuto misure di tutela sociale e giuridica, incluso il permesso di soggiorno per motivi di giustizia. Secondo la procura, l’arrestato sarebbe stato utilizzato dai gestori di fatto per schermare la propria posizione dalle responsabilitĂ penali, amministrative e fiscali. Si tratterebbe di una nuova metodologia impiegata per nascondere l’effettiva figura datoriale. I carabinieri hanno anche scoperto tre lavoratori irregolari, anche loro di cinesi, uno dei quali sorpreso nel sonno all’interno di un ripostiglio.
“L’intervento del Gruppo prevenzione e contrasto allo sfruttamento dell’Asl Toscana Centro e della Procura di Prato ha fatto emergere l’ennesima confezione dove illegalitĂ ed insicurezza sono gli elementi predominanti, ulteriore prova che il sistema di produzione illegale nel distretto pratese continua ad operare come sempre, senza risentire della crisi del settore moda e senza sosta alcuna. Niente pare essere cambiato rispetto ai tempi della tragedia Teresa Moda. Stiamo tornando lì, alle stesse situazioni e condizioni? E’ inaccettabile”. Questo il commento di Juri Meneghetti, segretario generale Filctem Cgil Prato Pistoia, dopo l’ultima operazione a Iolo con la scoperta di un dormitorio abusivo. “I controlli – prosegue – sono fondamentali per il contrasto alla illegalitĂ ed allo sfruttamento lavorativo, ma il contrasto sarebbe ancora piĂą efficace se venissero puntualmente chiamati in causa anche i committenti”.
Una battaglia che il sindacato ha portato avanti anche sul fronte del ddl sulle Pmi, ottenendo lo stralcio dello scudo penale per i committenti. “Devono rispondere della regolaritĂ delle produzioni lungo la filiera a cui appaltano il lavoro, che non può passare da un’azienda all’altra come se niente fosse, senza verifica delle modalitĂ con cui operano”.


