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Se l’obiettivo era stanare le forze di opposizione, tastando il polso alla maggioranza, reale o virtuale, di Palazzo Vecchio, l’obiettivo è certamente riuscito. Se invece si trattava di dare una spallata alla sindacatura Funaro, questo è miseramente fallito. Sta tra questi due paradigmi politici il tema della mozione di sfiducia annunciata in conferenza stampa ieri dalla destra di palazzo Vecchio (Fratelli d’Italia, Lega, forza Italia e lista Schmidt) sulla quale si è subito capito che in numeri non ci sono: servono infatti le firme di 15 consiglieri e al momento ce ne sono 10. Niente mozione, niente discussione in aula, dove per altro sarebbe stato inverosimile trovare la maggioranza.
Anche se una cosa è il Palazzo ovviamente, un’altra la città con i social, le polemiche etc etc. E su questo comprensibilmente punta il centrodestra. Anche perché tra i contrari alla mozione, ognuno con le proprie motivazioni, ci sono le quattro opposizioni di centrosinistra e di sinistra: Italia Viva, Firenze Democratica, Movimento Cinque Stelle e Firenze progetto Comune.
Da parte sua il centrodestra conta di intestarsi politicamente la battaglia sulo stadio -e anche sul cubo nero, di cui per altro nella discussione pubblica si sono perse le tracce. approfittando anche della posizione scomoda di Italia Viva che, con Renzi spara bordate contro la decisione di procedere con il restyling (li avevamo avvertiti, ha detto Renzi attaccando Nardella), dall’altra devono fare i conti con il fatto di essere in maggioranza e prossimamente in giunta col pd in Regione. Sta di fatto che la mozione ricompatta intorno a Funaro un fronte composito ma univoco, almeno nel dire no alle spallate da destra. Che è, anche questo, un tema politico non indifferente. Ora il Centrodestra prova con la commissione di indagine. Ci sarà? Non ci sarà? Vedremo. sicuramente la partita, è proprio il caso di dirlo, non si chiude qui.



