La storia di Dora e della sua battaglia per non andare in RSA

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    La storia di Dora e della sua battaglia per non andare in RSA
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    Dora ha 80 anni, una storia travagliata alle spalle, qualche problema di salute e una leggera decadenza cerebrale, ma di una cosa è certa: in una RSA non ci vuole andare. e infatti da qualdo l’amministratore di sostegno ha deciso di ‘ricoverarla’, da Camaiore ad Aulla, lei si sta lasciando deperire. La figlia ANNA HESTDHAL lancia un appello ai nostri microfoni

    1 commento

      • Sono centinaia le storie simili. Il mio compagno dal 2009 – coniuge in base alla legge Cirinnà – è ricoverato da un anno in una struttura privata contro la sua volontà e la mia dal suo amministratore di sostegno, che ha proibito ogni contatto con lui. Appena entrato gli ha sequestrato il cellulare con cui mi aveva mandato un messaggio di aiuto. Non lo posso vedere da maggio 2022. In struttura ormai è diventato uno zombie, il suo leggero deficit cognitivo è esploso. Tutti gli esperti mondiali di demenza dicono che i ricoveri sono distruttivi, invece gli amministratori li impongono. E i giudici tutelari – almeno a Roma – mai contraddicono le scelte dell’Ads. Il problema sono gli abusi legati alla legge 6/2004, che ha istituito gli ads.