
Dall’impegno in mare agli abbracci in piazza: le voci degli attivisti di Firenze e della Toscana raccontano la missione umanitaria verso Gaza.
Tornano tra amici, collettivi e semplici cittadini i toscani che hanno vissuto in prima persona la traversata della Global Sumud Flotilla verso Gaza. Nel loro racconto, raccolto nei primi incontri pubblici a Firenze, emergono emozioni forti: il coraggio, il timore, la fratellanza, la paura concreta e, soprattutto, la certezza di avere compiuto un atto di solidarietà globale. Margherita Cioppi, marinaia e capo missione fiorentina: “il nostro viaggio ha avuto la forza di un sogno, carico di aiuti e speranze. Sapevamo che il rischio era reale, avevamo consapevolezza di cosa stavamo affrontando, ma la missione è nata e cresciuta come gesto nonviolento, aperto al dialogo e alla denuncia delle violazioni contro la popolazione di Gaza. Insieme abbiamo portato viveri, medicine, giocattoli. E abbiamo navigato verso l’ignoto, sapendo che avremmo potuto essere fermati da attacchi o abbordaggi in qualsiasi momento.” Saverio Tommasi, volto noto dell’attivismo sociale e della narrazione civile in Toscana, era a bordo della Karma, una delle imbarcazioni della Flotilla. Al suo ritorno in Italia ha raccontato la cruda esperienza della detenzione: “Siamo stati trattati come animali, obbligati a stare con il volto basso, chiamati per soprannomi derisori e presi in giro dai soldati israeliani. Jacopo Bertocchi, giovane velista e giornalista pistoiese, aggiunge: “Abbiamo navigato centinaia di miglia con condizioni atmosferiche avverse. Sia a bordo che in Italia ci siamo sentiti sostenuti, seguiti dalle chat, dai social, dai telegiornali. La Flotilla ha saputo coinvolgere la comunità e ha dato forza alle reti di solidarietà in modo tangibile”. L’esperienza non è stata solo un viaggio epico, ma anche una prova di resistenza personale e collettiva: alcuni partecipanti raccontano di detenzioni dure, celle sovraffollate, privazioni di acqua e cibo, farmaci negati, maltrattamenti durante gli interrogatori, donne costrette a togliere l’hijab e privazioni di abiti. Il team legale internazionale rivela le condizioni difficili affrontate dagli attivisti fermati, che tuttavia mantengono salda la loro testimonianza di pace e solidarietà. Al rientro, Firenze e altri comuni toscani hanno accolto le flottiglie con cortei, flash mob e striscioni: una marea di bandiere palestinesi, barchette di carta e simboli di pace sulla piazza Santa Trinita e Santissima Annunziata. Alle assemblee e ai presidi di Piombino, Cecina, Rosignano, Portoferraio, Massa, Pistoia, Lucca, il grido è unanime: “Siamo con la Flotilla, con Gaza e con chi costruisce la pace. È una lezione di impegno civile da raccontare ai figli.”