Firenze, segnali di speranza in via Palazzuolo

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    Firenze, segnali di speranza in via Palazzuolo
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    La riqualificazione di via Palazzuolo a Firenze muove i primi passi. Lo Studio Bojola – design artigianale – annuncia la prossima apertura in uno dei locali messi a disposizione dal progetto Recreos della Fondazione Cr, ma è solo un timido inizio. Mentre restano i problemi.

    Segnali di speranza in via Palazzuolo. Timidi, piccoli, ma pur sempre segnali. Nella via più problematica dell’area Unesco di Firenze, finalmente si annuncia l’apertura di una nuova bottega tra quelle messe a disposizione dal progetto Recreos della Fondazione Cr di Firenze. Il progetto che vorrebbe trasformare una strada – e una zona – caratterizzata da spaccio, risse, degrado e attività commerciali legate solo all’overtourism – forse muove dunque i primi passi. Per altro, si tratta di un nuovo arrivo di grande qualità. Non la solita bottega globalizzata o un boccone in più di mangificio o un ennesimo minimarket o uno specchietto per le allodole o un deposito per stiparci le lenzuola da lavare per le stanze degli affitti brevi. Bojola esiste da più quarant’anni a Firenze, è una storica realtà del design artigianale, produce arredi e oggetti d’arte tenendo insieme l’innovazione e la tradizione toscana. Proprio quello che ci voleva, e così sarà dal quindici del prossimo mese. Piccolo segnale, dicevamo, ma importantissimo perché la Fondazione Cr ha messo il progetto Recreos in stand by fino ad una cambio di passo sul tema sicurezza. Se questa nuova apertura sblocca la situazione, ci sono già trecento manifestazioni di interesse tra artigiani, commercianti e associazioni. La zone ne uscirebbe radicalmente trasformata, finalmente. Nel frattempo questa sera nuova assemblea dell’associazione Palomar con l’assessore alla sicurezza Giorgio e con al centro un dossier sulle criticità e delle proposte concrete.