Duplice omicidio Impruneta: trovata arma e abiti delitto

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    Nel primo pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Firenze e della Stazione di Impruneta, nella prosecuzione delle indagini relative al duplice omicidio di Osvaldo Capecchi e Patrizia Manetti, commesso il 30 giugno scorso da Dario Capecchi (attualmente detenuto), hanno effettuato un  sopralluogo, finalizzato alla ricerca dell’arma del delitto e di alcuni degli abiti indossati dall’autore del delitto.

    L’esito del sopralluogo è stato positivo, in quanto sono stati rinvenuti, occultata sotto alcune pietre sul margine di una strada sterrata, una busta in plastica contenente un coltello da cucina di lunghezza complessiva di cm. 28 (il coltello presentava la punta piegata), una maglia da lavoro tipo polo ed un paio di scarpe ginniche, tutti recanti evidenti tracce di sangue e ritenuti rispettivamente l’arma utilizzata per il duplice omicidio e parte dell’abbigliamento e calzature indossate nella circostanza dall’autore, di cui lo stesso si era successivamente disfatto prima che venisse individuato ed arrestato. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e sarà utilizzato per i successivi accertamenti di tipo tecnico-scientifico. Al rinvenimento si è giunti a seguito di indicazioni fornite dallo stesso assassino.

    Capecchi nelle scorse settimane ha  confessato di essere il responsabile dell’uccisione, a coltellate, del padre e della convivente di quest’ultimo. Nei suoi confronti disposto un provvedimento di fermo per duplice omicidio aggravato. L’uomo, affetto è stato spiegato da una patologia psichica, avrebbe reso dichiarazioni definite farneticanti dagli inquirenti: sul movente avrebbe detto che il delitto gli sarebbe stato ordinato dall’Isis, “siamo tutti in pericolo”, avrebbe ancora spiegato. Risulta che il 43enne da una decina di giorni aveva sospeso le cure per la sua patologia, circostanza che secondo gli inquirenti ha aggravato la sua patologia.

    Entrambe le vittime avevano 69 anni: a scoprire i loro corpi un altro figlio dell’anziano ucciso, poco prima di mezzogiorno.