“Auspicavamo un risultato diverso, ma il quasi 40% di affluenza alle urne in Toscana ci mostra come il Pd regionale abbia lavorato positivamente sul territorio”. lo dice il segretario regionale del Pd Emiliano Fossi in merito all’esito del referendum. SI: temi referendum base programma alternativo a destra
“Auspicavamo ad un risultato più consistente, ma i 15 milioni di cittadine e cittadini che si sono recati alle urne del referendum sono un risultato importante di fronte ad un governo che ha fatto di tutto per boicottare l’adesione al referendum e che ha silenziato ogni forma di informazione, soprattutto nei canali pubblici”. Così in una nota il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi.
“Siamo comunque soddisfatti del fatto che in Toscana al referendum abbiano votato tantissime persone, sfiorando del 40% l’affluenza, portando la nostra regione ad essere una di quelle dove c’è stata più partecipazione. Questo dato riconosce il lavoro fatto sul territorio dal Pd Toscana con la CGIL e le altre forze politiche che si sono mobilitate in maniera capillare per informare le elettrici e gli elettori. Ne usciamo convinti della responsabilità e dell’impegno che dovremo avere per portare avanti le giuste battaglie specialmente in vista delle prossime elezioni regionali” aggiunge Fossi.
“Il dato toscano dell’affluenza al referendum è il migliore d’Italia e conferma la partecipazione popolare della nostra regione. Purtroppo non è stato raggiunto il quorum, ma i voti raccolti dai quesiti referendari superano quelli del centrodestra alle ultime elezioni politiche”. Lo scrive in una nota Dario Danti, segretario regionale di Sinistra italiana Toscana, che rilancia, sui temi dei quesiti, lavoro e integrazione, come “necessaria base di partenza per costruire un programma di alternativa che unisca le forze di opposizione a partire da Pd, Avs e M5s per ridare speranza all’Italia delusa e che si sente lontana dalle istituzioni incapaci di risolvere i problemi del Paese”.
Così Diego Petrucci, consigliere regionale e vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Toscana a proposito della partecipazione al voto per i cinque quesiti referendari. Per Elena Meini (Lega): “ il risultato del referendum fa ben sperare per il futuro del nostro territorio”.
“Nonostante che le abbiano provate tutte dall’appello al voto in pieno silenzio elettorale all’utilizzo improprio dell’alert system in alcuni Comuni, alla mobilitazione di tutto il mondo variegato della sinistra, i registri elettronici di classe, anche in Toscana il campo larghissimo, ben più largo della coalizione che appoggia Eugenio Giani, non arriva neppure al 40% , e resta bene al di sotto del quorum del referendum”.
Così Diego Petrucci, consigliere regionale e vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Toscana a proposito della partecipazione al voto per i cinque quesiti referendari.
Secondo Petrucci, i risultati del referendum dimostrano che “i toscani non credono più a questa sinistra che ha voluto spaccare i sindacati sul tema del lavoro e non è riuscita nell’intento di far quantomeno sussultare per un secondo il Governo Meloni. Adesso è il momento di correre a più non posso fino alla data del voto, ma – avverte – bisogna sciogliere quanto prima la riserva sul nostro candidato Alessandro Tomasi”.
Per Petrucci insomma I dati sull’affluenza al referendum “sono il miglior sondaggio del clima regionale: la Toscana è contendibile”.
“Nonostante i goffi e imbarazzanti tentativi di spingere i cittadini al voto con metodi ai limiti della propaganda, il referendum è stato sonoramente bocciato – anche in Toscana – e questo ci fa ben sperare per il futuro del nostro territorio” dice inveceElena Meini, capogruppo della Lega in consiglio regionale toscano.
L’esponente del Carroccio nei giorni scorsi aveva polemizzato in più occasioni per alcuni “appelli al voto” mimetizzati da funzioni pubbliche, come nel caso . “A Cascina (Pisa) – ricorda Meini – abbiamo assistito a messaggi-alert da parte dell’amministrazione comunale per ‘spronare’ la partecipazione, con il sindaco che si giustifica parlando di precedenti in occasione di festività natalizie in altri comuni di centrodestra (un paragone ridicolo, francamente)”, poi c’è stato il meteo del Lamma – ente partecipato dalla Regione – dove una ricercatrice, tra una previsione e l’altra, si è sentita in dovere di ricordare ai cittadini di andare a votare ‘perché lei lo farà’. Infine, a Firenze, la società Ultravox ha messo in piedi una sorta di ‘ricatto” creativo, promettendo biglietti omaggio per i concerti solo a chi avesse mostrato una scheda elettorale vidimata’”.
Per la capogruppo della Lega “questi stratagemmi di cattivo gusto si sono rivelati inutili e il referendum non ha raggiunto il quorum neppure in Toscana, dove pure si contano ancora località con percentuali ‘bulgare’. Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: i cittadini non si fanno più prendere in giro”.
Infine, secondo Meini l’esito dimostra che “la Toscana sta cambiando. I cittadini si stanno stancando di una sinistra arrogante, che usa ogni mezzo per difendere un sistema ormai logoro ed autoreferenziale. E questo ci fortifica ancora di più come Lega e come centrodestra unito: il cambiamento è possibile, anzi, è vicino”
Ladri nella sede di Controradio a Firenze. Azienda: ‘Da definire la conta dei danni, trasmissioni regolari’.
Ladri la notte scorsa nella sede di Controradio a Firenze, in via del Rosso Fiorentino a Firenze. Lo rende noto la stessa emittente radiofonica spiegando che il furto è stato scoperto stamani presto, alla riapertura della sede per le trasmissioni.
“Ancora da definire la conta dei danni – si spiega sempre dall’azienda -: scassinato il portone, gli uffici e la redazione”. Regolarmente garantita l’emissione radiofonica, si specifica infine da Controradio che sull’accaduto “sta provvedendo a sporgere denuncia”.
Tantissime le attestazioni di solidarietà che stanno arrivano dal pubblico e degli utenti social della radio. Dal mondo politico, istituzionale e giornalistico.
“Siamo a fianco di Controradio che questa mattina si è ritrovata con la sede danneggiata dai ladri. Un fatto molto grave, su cui esprimiamo massima solidarietà ai giornalisti e a tutti i lavoratori dell’emittente, impegnati ogni giorno e anche oggi, nonostante le difficoltà, a garantire informazione puntale alla città. Confidiamo che siano individuati presto i responsabili dell’accaduto. A tutta Controradio la vicinanza dell’amministrazione”. Così la sindaca Sara Funaro esprime solidarietà a Controradio.
Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana esprimono solidarietà e vicinanza alla direttrice Chiara Brilli, a tutti i giornalisti e all’editore di Controradio per l’incursione notturna di ladri-vandali nella sede dell’emittente, nella notte fra domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025. Assostampa toscana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, si mette a disposizione dei colleghi per ogni iniziativa ritenuta necessaria.
Vicinanza e solidarietà ai giornalisti e all’editore dell’emittente Controradio è quanto esprime il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. “Alla direttrice Chiara Brilli, a nome mio e dell’intera Assemblea legislativa, va il nostro sostegno. Non è certo un momento facile ma Chiara e tutta la redazione stanno continuando la regolare programmazione radiofonica dimostrando grande professionalità. Nonostante aver trovato i locali devastati e con una conta dei danni ancora molto incerta, tutti i giornalisti continuano a garantire quella informazione puntuale e precisa cui sono abituati i tantissimi ascoltatori. Forza, siamo al vostro fianco. Mi auguro che i responsabili di un atto tanto incivile e vigliacco siano presto individuati” dichiara Mazzeo.
“Ci ha molto scosso il grave episodio avvenuto alla sede di Controradio a Firenze. Ci siamo sentiti in qualche modo violati tutti, perché Controradio è una casa di diritti, libertà, confronto, apertura, riflessione. Esprimiamo sentita vicinanza e mandiamo un abbraccio a tutte e tutti coloro che lavorano per Controradio, sperando che si individuino al più presto i colpevoli”, scrive la Cgil Toscana e Cgil Firenze.
“Esprimo piena solidarietà alla redazione di Controradio, a tutte le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno, con professionalità e passione, garantiscono un’informazione attenta, libera e radicata sul territorio. Il furto e i danneggiamenti subiti rappresentano uno sfregio grave, che condanno con fermezza, qualunque ne sia la matrice”. A dirlo è Serena Spinelli, assessora regionale della Toscana, esprimendo la sua vicinanza all’emittente radiofonica fiorentina, dopo il furto e i danni subiti nella notte tra sabato e domenica. “La miglior risposta – prosegue Spinelli – è proprio quella che i giornalisti e le giornaliste di Controradio hanno saputo dare: proseguire nel loro lavoro, raccontando in diretta i fatti, le voci, i territori della Toscana. Anche oggi, nonostante il danno subito, hanno continuato a fare ciò che meglio sanno fare: informazione. A loro va il mio ringraziamento e il mio sostegno”
“Massima solidarietà al personale di Controradio, che ha trovato la propria sede di lavoro di via del Rosso Fiorentino deturpata da ladri che, la scorsa notte, hanno causato danni ingenti ai locali. L’informazione è stata garantita e l’intera programmazione radiofonica non ha subito cambiamenti. Trovo, così come i parlamentari toscani di Fratelli d’Italia, apprezzabile questo impegno di tutto lo staff di Controradio che ha risposto, lavorando, ad un atto simile di violazione”. Lo scrive, in una nota, il senatore fiorentino di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi.
Il sindaco di Fiesole Cristina Scaletti esprime la sua piena solidarietà alla redazione di Controradio Firenze dopo il furto e i danni subiti la scorsa notte. “Un fatto grave e deprecabile – ha detto – che colpisce una radio da sempre voce storica dell’informazione, cultura e confronto civile. Anche a nome dell’Amministrazione Comunale sono vicina ai giornalisti e ai lavoratori dell’emittente e mi auguro che i colpevoli siano presto indentificati”.
Condannato a 2 anni (pena sospesa) per le due molotov lanciate contro il consolato Usa di Firenze la notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio 2024 Moh’d Dani Hakam Taleb, 23 anni. Ma non fu atto di terrorismo.
Il giovane, figlio di genitori di origine giordane e palestinesi, è stato condannato per fabbricazione e porto in luogo pubblico di due bottiglie incendiarie di tipo molotov ed è stato invece assolto, con formula piena, dall’accusa più grave di atto di terrorismo con ordigni esplosivi aggravato dall’aver agito di notte esponendo a pericolo la pubblica incolumità.
Quella notte lanciò due molotov contro il consolato americano di Firenze rivendicando il gesto e annunciando il proposito di altri “attentati per dissuadere lo Stato Italiano dal fornire appoggio allo Stato di Israele”. Le bottiglie incendiarie finirono a terra, sulla strada, senza raggiungere né danneggiare il palazzo sede del consolato, e senza causare feriti. Grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona, il giovane fu individuato nel giro di pochi giorni dopo le rivendicazioni inviate a due testate giornalistiche e a una trasmissione televisiva.
Soddisfatto il difensore, l’avvocato Samuele Zucchini: “Il ragazzo, già nell’interrogatorio di garanzia, ammise e si pentì di quel gesto che doveva essere solo un gesto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione palestinese. Moh’d ha ripreso a lavorare ed ritornato a vivere in famiglia e da oggi è ritornato libero, senza nessun obbligo”.
La giudice Angela Fantechi ha condannato il giovane, in un processo in rito abbreviato, anche a pagare 6.000 euro di multa.
In Toscana l’affluenza per i referendum oggi alle 15, alla chiusura delle urne, è del 39,09%. E’ quanto risulta dal sito del ministero dell’Interno su 3.923 dei 3.927 seggi allestiti in Toscana. Quattro i comuni in Toscana dove è stato raggiunto il quorum in tutti i 5 quesiti referendari dell’8 e 9 giugno.
Tra le province, il dato più alto di affluenza si registra per Firenze con il 46,00%, il più basso per Grosseto con il 31,46%. Seguono dopo Firenze, le province di Livorno con il 40,75%, Pisa al 40,49% e Siena al 40,34%.
Quattro i comuni in Toscana dove è stato raggiunto il quorum in tutti i 5 quesiti referendari dell’8 e 9 giugno. Svetta Sesto Fiorentino (Firenze) dove l’affluenza ha superato il 53%, al secondo posto nella classifica con maggior numero di votanti Radicondoli (Siena) con oltre il 52% mentre sul gradino più basso del podio, entrambi con un’affluenza superiore al 51%, si piazzano Pontassieve (Firenze) e Monterotondo Marittimo (Grosseto). E’ in provincia di Arezzo, a Sestino, il comune dove si è registrata la minore affluenza: 21,5%.
“Seppur rimanendo sotto il 50% degli aventi diritto al voto” per i referendum dell’8-9 giugno, “la Toscana la sua parte anche questa volta”, “i dati dell’affluenza in Toscana sono nettamente migliori di quelli nazionali, ci dicono di una regione che su questi temi non CI si può voltare dall’altra parte, perché le questioni che riguardano la cittadinanza, le questioni che riguardano il lavoro sono centrali”. Lo ha detto Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana ed esponente del Pd, a margine di un convegno a Firenze.
“E’ evidente che oltre lo sguardo rispetto agli errori del passato, e come si può cambiare – ha proseguito -, noi dobbiamo avere lo sguardo verso il futuro. I lavori cambiano: come pensare e offrire tutele ai lavoratori e alle lavoratrici, come costruire le condizioni per attirare nuovo lavoro, nuovo capitale, innovazione. La sfida è duplice: da un lato è quella dei diritti, dall’altro è quella di creare più opportunità”.
🎧 Toscana: da Firenze il Bike-Tour della Decrescita
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Il Movimento per la Decrescita Felice in questi giorni attraverserà Firenze e la Toscana con un big tour per incontrare tante realtà per un modello di sviluppo “diverso da quello attuale, insostenibile sul piano sociale come su quello ambientale”.
Dal 8 al 16 giugno 2025 la decima edizione del Bike Tour del Movimento per la Decrescita Felice (MDF) attraversa la Toscana, da Campi Bisenzio a Rosignano, passando per Firenze, Prato, Mondeggi, Colle Val D’Elsa e Volterra. Un viaggio in bicicletta inclusivo con tappe e costi accessibili, tra colline e valli, per incontrare comunità resistenti e sociali alternative, esperienze di mutualismo, lotte ambientali e pratiche di trasformazione dal basso. Il Bike Tour è un momento di confronto, formazione e attivazione collettiva che unisce la mobilità dolce alla lotta per la giustizia climatica e sociale.
Al centro del tour : il lavoro come diritto, senso e cura. In un momento storico, dicono gli organizzatori “di precarizzazione diffusa, sfruttamento ambientale e un’economia sempre più diseguale, il Bike Tour MDF propone di ripensare radicalmente il lavoro, riflettendo sul lavoro che manca, quello che sfrutta, quello che serve per (soprav)vivere, e su come – con la scusa di creare e mantenere lavoro – si trasformano e si sfruttano i territori e le comunità, con auto inquinanti, distruggendo paesaggi, promuovendo un turismo che gentrifica le città”.
Oggi dalle 17 alle 19 il Bike Tour farà tappa alla fabbrica recuperata ex-GKN, simbolo delle lotte per il lavoro dignitoso, la democrazia economica e la riconversione ecologica. Sarà l’occasione per presentare e iniziare a discutere della proposta di “Un Patto di Post-Crescita per l’Italia”.
Spiega Carlotta Paglia: “Il Patto di Post-Crescita per l’Italia è un pacchetto di proposte politiche che mira ad affrontare allo stesso tempo la crisi ecologica, l’ingiustizia sociale e il vuoto democratico. Al centro vi è l’idea che il cambiamento debba partire dal riconoscimento del valore del lavoro di cura e dalla garanzia dei bisogni fondamentali per tutti.”
Il patto al centro del tour si compone di un Reddito di Cura Universale e incondizionato per riconoscere l’importanza del lavoro di cura, di relazione, di comunità che tiene in piedi la società. Dei Servizi di Base Universali: acqua, cibo, sanità, energia, istruzione e trasporti garantiti come diritti e non trattati come merci, sotto controllo pubblico e comunitario. Di una Riduzione dell’orario lavorativo per redistribuire l’occupazione e restituire tempo alle persone, contro stress, disoccupazione, consumo compulsivo e produzione di oggetti inutili e dannosi.
una limitazione dei redditi e patrimoni più elevati, p.es. aumentando la tassazione, serve a finanziare il patto ma anche a ridurre gli impatti ecologici sproporzionati dei ricchi – oggi il 10% più ricco del mondo produce il 50% delle emissioni di gas serra.
Infine per rafforzare la partecipazione e la democrazia nelle scelte collettive,, goli organizzatori del tour “propongono dei Forum Deliberativi locali per discutere e decidere sulla transizione eco-sociale”.
“Questo patto”, dice Karl Krähmer, co-presidente del Movimento per la Decrescita Felice, “è uno stimolo alla discussione con sindacati, partiti politici e movimenti sociali. È una proposta da elaborare e migliorare insieme per costruire una politica lungimirante e coraggiosa per ecologia e giustizia, condivisa da un’ampia alleanza di soggetti.”
Gli eventi sul lavoro giusto nella transizione eco-sociale non si fermano con l’incontro all’exGKN. Il 9 giugno sera a Casa Caciolle si presenteranno alla cittadinanza le proposte in materia di lavoro formulate da MDF con il Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
Il 10 giugno di mattino il tour sarà a Prato per sostenere SUDD Cobas e le lotte dei lavoratori del tessile di quel territorio. Nel pomeriggio seguirà incontro itinerante con Salviamo Firenze X Viverci per discutere dei fenomeni di turistificazione della città. In serata, presso il centro culturale Instabile, lo spettacolo Siamo Moltitudini di Altri Mondi BikeTour.
Prima di lasciare Firenze il mattino dell’11 giugno il gruppo incontrerà il Comitato di cittadini dell’ex Panificio Militare di via Mariti, che da anni si batte per poter partecipare attivamente alle decisioni sul futuro dell’area dove 16 mesi fa 5 lavoratori hanno perso la vita e altri sono rimasti feriti nel cantiere Esselunga. Si dirigerà quindi alla volta di Mondeggi Bene Comune dove sosterrà il progetto con una giornata di lavoro nei campi che si concluderà con la proiezione del documentario Meet the Pickers sul lavoro sfruttato dei migranti nel settore agricolo europeo.
Lungo il percorso verso il mare, Il 12 giugno, a Colle Val d’Elsa, ci sarà un incontro sul caporalato con esponenti della CGIL, al mattino del 13 giugno, a Volterra, si parlerà invece di artigianato a basso impatto ambientale ed alto contenuto sociale e la sera, a Pomarance, di energia geotermica. Il tour si concluderà a Rosignano dove Industria, Lavoro, Salute ed Ambiente si intrecciano da decenni alla ricerca di un difficile equilibrio
NELL’AUDIO, Carlotta Paglia Del Movimento Decrescita felice