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Sab 10 Mag 2025
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Referendum: flash mob con divano a Firenze “No a ‘me ne frego’ del governo”

Referendum – Un divano sul sagrato di Sant’Ambrogio a Firenze, cartelli con scritto “l”8 e 9 giugno non rimango sul divano, il mio voto conta” e manifestanti seduti con le maschere della premier Giorgia Meloni e del vice Antonio Tajani che hanno invitato a non andare alle urne, così come il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Flash mob con volantinaggio questa mattina a Firenze del Comitato per il sì ai cinque quesiti referendari, con una cinquantina di partecipanti.
“Il fatto che la seconda carica dello Stato dica di fare campagna dicendo di misconoscere il voto come diritto dovere è una sgrammaticatura democratica inaccettabile, che purtroppo, dice molto della cultura democratica della coalizione che ci governa”, dice il segretario fiorentino della Cgil Bernardo Marasco commentando le affermazioni di La Russa ieri all’iniziativa ‘Spazio Cultura’ organizzata da Fratelli d’Italia proprio a Firenze “Gli italiani hanno un diritto dovere di votare e di esprimere il loro parere, che se sia sì o no, su cinque referendum che parlano di diritti. ‘Me ne frego’ è un motto che noi non vogliamo più sentir dire”, aggiunge, sottolineando anche il “silenzio assordante” sul fronte dell’informazione. “L’obiettivo fondamentale è silenziare, togliere spazi democratici”.
Per Ilaria Lani della Cgil “è un segnale chiaro che il governo ha paura del voto, altrimenti sarebbe più normale che indicassero di votare no; invece si sottraggono al confronto. Noi – conclude – chiediamo cinque sì per cambiare leggi di questo Paese che sono ingiuste”.

Giovane denuncia violenza in una discoteca a Firenze

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Violentata nel bagno di una discoteca a Firenze. È quanto avrebbe riferito una 27enne italiana giovedì scorso ai medici dell’ospedale Careggi a Firenze come riportano sulla stampa locale. I fatti risalirebbero al 18 aprile, e sarebbero avvenuti in un locale del capoluogo toscano.

Ad aggredire la giovane sarebbe stato un suo conoscente e coetaneo, anche lui italiano, che lavorerebbe nella discoteca e che l’avrebbe accompagnata nei bagni riservati al personale su sua richiesta perché c’era troppa fila a quelli riservati ai clienti.  Dopo essersi presentata in ospedale – i risultati degli esami a cui si è sottoposta sono attesi nei prossimi giorni – è scattato il codice rosso per le vittime di violenze sessuali. La 27enne deve formalizzare la denuncia alla polizia che sta svolgendo accertamenti.

Blitz Salviamo Firenze: ‘ma ci prendete per bischeri?’

Dopo le keybox, blitz nella notte del comitato Salviamo Firenze per viverci contro i tastierini elettronici all’esterno dei portoni. Sugli apparecchi sono stati apposti degli adesivi con su scritto ‘ma ci prendete X bischeri?’.

“A distanza di due mesi dall’inizio della rimozione, da parte dei vigili o volontaria, delle keybox – affermano dal comitato – stiamo assistendo al moltiplicarsi dei tastierini elettronici. Questi proprietari confidano così di farsi beffa della legge e della delibera del comune, avendo visto che i controlli sono ad oggi scarsi e poco approfonditi. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: Non va tollerata la sostituzione delle keybox con i tastierini. Evitiamo le prese in giro. Servono controlli”. Altrimenti, viene sottolineato, la delibera di Palazzo Vecchio che vieta l’uso di apparecchi per il self check in, “diventa meramente di estetica e senza impatto reale”.
Nell’ultimo tratto di via de Pepi, spiegano da Salviamo Firenze, dove c’erano 13 keybox, ora ci sono 10 tastierini. “Non ci vuole certamente un grande detective per capire quello che sta succedendo”.
Per Salviamo Firenze “ne va della credibilità del Comune” e occorre “non lasciare spazio ai furbetti che continuano ad agire come prima, solo cambiando strumento”, aggiungono, auspicando anche la collaborazione dei cittadini.
“La sindaca – conclude Massimo Torelli, portavoce del comitato – ha detto che non avrebbe più tollerato furbizie né in strada né dentro i condomini. Giusto, ma ora intervenga con fatti concreti, le parole non bastano”.

Lavori Publiacqua: pressione acqua in diminuzione ma no criticità segnalate

Publicqua – Sono iniziati nella tarda serata di venerdì, come da programma e nonostante il maltempo, i lavori di collegamento delle nuove condotte dell’Autostrada dell’Acqua.

Dopo che nella tarda mattinata della stessa giornata, i due pezzi speciali preassemblati di collegamento erano stati trasportati nei pressi degli scavi di Piazza Donatello e Piazza Beccaria, nella notte sono state eseguite con successo le manovre di chiusura necessarie a liberare le grandi tubazioni interessate dall’intervento (DN 1200, 1 metro e 20 centimetri di diametro) dalla presenza dell’acqua.

Terminate le chiusure e terminato, nella mattina, lo scarico dell’acqua residua nelle condotte, i nostri tecnici stanno lavorando al taglio delle condotte per poi eseguire, nella giornata, il montaggio dei suddetti pezzi speciali e quindi i collegamenti degli stessi con le nuove condotte dell’Autostrada dell’Acqua.

Dal punto di vista del servizio all’utenza, al momento non si registrano particolari problemi. La pressione, su Firenze e Campi Bisenzio, risulta, come da previsione, in diminuzione ma senza compromettere il servizio all’utenza, salvo casi specifici: piani alti e abitazioni in zona rossa e priva di autoclave.

Sulla città di Prato la fascia di maggior pressione prevista per la mattina (7.00-9.00) ha garantito il servizio a tutti i cittadini. Ricordiamo che dalle ore 9.00, e fino alle ore 12.00, la pressione sarà ridotta e potranno quindi verificarsi disservizi.

Sugli altri comuni non si registrano particolari problematiche.

Ricordiamo che sul sito di Publiacqua è presente una sezione dedicata dove gli utenti possono trovare informazioni di dettaglio sulle aree impattate per ciascun comune.

Di seguito il link alla pagina dedicata ai lavori sul sito Publiacqua dove trovare info dettagliate:

https://www.publiacqua.it/9-11-maggio-rinnoviamo-lautostrada-dellacqua

È attivo e disponibile H24 il numero verde guasti 800314314 H24.

Ricordiamo ai cittadini la posizione delle autobotti presenti sul territorio dei comuni interessati dal lavoro di rinnovo e potenziamento dell’Autostrada dell’Acqua.

Le posizioni delle autobotti dove sarà possibile rifornirsi di acqua potabile sul Comune di FIRENZE:

1)    Piazza Berlinguer (zona Mandela Forum)

2)    Via Masaccio (angolo viale Mazzini)

3)    Piazzale delle Cascine

4)    Via Reginaldo Giuliani (angolo via del Palazzaccio)

5)    Via delle Panche (angolo via Carlo del Greco)

6)    Viale Guidoni (parcheggio mercato ortofrutticolo)

7)    Via Buonsignori (Ist. Leonardo da Vinci)

8)    Piazza Baldinucci (zona Romito)

9)    Piazza Santa Maria Novella

10) Stradone dell’Ospedale (zona Torregalli)

11) Piazza delle Cure

Le posizioni delle autobotti dove sarà possibile rifornirsi di acqua potabile sul Comune di PRATO

1)    Via dei Fossi (parcheggio pubblico – zona Macrolotto 1)

2)    Via Mozza sul Gorone (zona Ponte Datini/viale Galilei)

3)    Via Caduti senza Croce (Maliseti)

4)    Via Taro (zona Scuola Ciliani – Chiesanuova)

5)    Via Umberto Giordano

6)    Piazza Mercatale

7)    Piazza Papa Giovanni XXIII (zona Sacra Famiglia)

8)    Via delle Fonti di Mezzana (parcheggio)

9)    Via Brasimone (zona Galciana)

10) Piazzale Maria Callas (zona Fontanello Grignano)

11) Via Zarini (parcheggio altezza Banca MPS/limitrofo incrocio via Roma)

Le posizioni delle autobotti dove sarà possibile rifornirsi di acqua potabile sulla PIANA:

1)    Comune di Calenzano – Piazza Vittorio Veneto (Calenzano);

2)    Comune di Cambi Bisenzio – Via Vittorio Veneto (fronte Parco “Iqbal”); via Barberinese (angolo via Tosca Fiesoli); viuzzo della Costituzione (San Donnino);

3)    Comune di Sesto Fiorentino – via Leopardi; Piazza Rapisardi (Colonnata);

4)    Comune di Signa – Strada Statale 66 (parcheggio Burger King); Piazza Aldo Moro (zona Indicatore).

Fine Vita, Giani:  profondamente deluso per impugnazione legge fine vita

“È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte” afferma Giani in una nota.

Ecco la dichiarazione del Presidente Eugenio Giani in merito all’impugnazione della legge toscana sul fine vita.

“Come Presidente della Regione Toscana, esprimo profonda delusione per la decisione del Governo di impugnare la nostra legge sul fine vita” dice Giani. “. Questa legge -prosegue-  rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili.La nostra normativa è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”.

“È paradossale -conclude Giani-  che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte. Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”.

A Giani fa eco il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo.  “Il Governo vuole bloccare la Toscana che riforma” dice  Mazzeo. Che parla di decisione  “semplicemente assurda: un’offesa per i malati che chiedono aiuto e soffrono e allo stesso tempo una mannaia nei confronti di una Regione che legifera bene, nel rispetto di quanto previsto dalla Costituzione, apripista in tutta Italia, ma che viene bloccata a livello nazionale”.

“È accaduto con la norma sugli affitti brevi e sul turismo, con quella sui balneari e adesso accade con la legge sul fine-vita – aggiunge Mazzeo ricordando le altre impugnazioni -. L’aspetto grottesco (che però pagano i cittadini) è che il governo non solo ferma una Regione che riforma, ma non fa nulla per colmare vuoti normativi che attendono da anni. Mi chiedo davvero perché non ci lascino lavorare in pace su temi vicini alla gente e su cui, da anni, sono attese risposte da parte della politica”.

 

Museo Ginori, Donzelli: Montanari? Invece di insultare il Governo dimostri di saper fare qualcosa

Lo ha detto Giovanni Donzelli, deputato di fratelli d’Italia e responsabile dell’organizzazione del partito, intervenendo a Firenze all’evento ‘Spazio cultura, valorizzare il passato, immaginare il futuro’, organizzato dai gruppi parlamentari di Fdi. il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi invita il ministro Giuli a visitare il Museo.

“Al museo Ginori c’era la necessità di dare una governance che riuscisse a dare delle risposte, perché c’erano dei ritardi e delle risposte non arrivavano. Il governo ha trovato un ottimo manager e ha dato le sue indicazioni” .   Lo ha detto Giovanni Donzelli, deputato di fratelli d’Italia e responsabile dell’organizzazione del partito, intervenendo a Firenze all’evento ‘Spazio cultura, valorizzare il passato, immaginare il futuro’,

“Apriti cielo -ha proseguito Donzelli-  perché il direttore che non è riuscito a fare il buon lavoro al museo era Tomaso Montanari, quello che vedete tutti i giorni in televisione a insultare il governo, a dire che sono tutti fascisti. Montanari dimostri di saper fare qualcosa, invece di andare solo in tv, insultare, e forse il governo gli riconoscerà dei meriti”.

“Sono a rivolgerle l’invito a visitare e a venire a conoscere la realtà della Fondazione Ginori, oggi attiva nella sede temporanea della Biblioteca Ragionieri, approfittando della Sua presenza a Firenze nei prossimi giorni”: questo quanto ha scritto invece sindaco di Sesto Fiorentino (Firenze) Lorenzo Falchi nella lettera inviata al ministro della cultura Alessandro Giuli che domani sarà a Firenze per una iniziativa politica. Nella missiva il primo cittadino ripercorre la vicenda che da ben otto mesi vede la Fondazione costretta allo stallo in attesa della nomina del nuovo presidente da parte del ministero.

“È da ottobre che attendiamo un cenno dal ministro Giuli che prima ha confermato Montanari e poi ci ha ripensato, costringendo la Fondazione all’impossibilità di operare – ricorda Falchi -. Il ministro è stato fino a poco tempo fa presidente della Fondazione MAxxi e dovrebbe aver ben presente quanto sia complesso e importante per questo tipo di realtà essere messe in condizione di operare al meglio. In queste settimane abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto, da ultimo persino le considerazioni fuori luogo del presunto futuro presidente. Sta però di fatto che, concretamente, dopo mesi siamo al nulla, il presidente non c’è. Il ministero ha indicato ben due nomi, prima Tomaso Montanari, su cui sia Comune che Regione avevano espresso già in ottobre parere favorevole, e poi l’avvocato Marco Corsini, ma non ha emanato alcun decreto di nomina. Sia noi che la Regione, oltretutto, abbiamo chiesto ormai da settimane chiarimenti sui criteri di scelta seguiti dal ministero e sul curriculum di Corsini al fine di poter dare il parere non vincolante previsto dallo statuto senza ricevere alcun riscontro”.

“Sono convinto che il ministro Giuli non conosca la storia plurisecolare della Manifattura di Doccia e la sua rilevanza storica e artistica. Non saprei come spiegarmi altrimenti il comportamento tenuto dal ministero in questi mesi. Anche per questo – conclude Falchi – auspico che possa esserci occasione di incontrarlo e di presentargli le attività della Fondazione e gli obiettivi che con Regione e ministero ci siamo a suo tempo posti e che è nell’interesse di tutti riuscire a raggiungere”.