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Gio 22 Mag 2025
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🎧 Tramvia, aperto il primo parcheggio scambiatore in viale Europa

La sindaca Funaro: “Oltre 270 posti auto a disposizione gratuitamente per tutta la durata dei lavori”. L’assessore Giorgio: “La prima opera della tramvia nuova che consegniamo ai cittadini, ora avanti con i nuovi cantieri”.

È stato aperto oggi il primo parcheggio scambiatore previsto dal progetto della linea tranviaria Libertà-Bagno a Ripoli. L’opera, realizzata in viale Europa poco prima del confine con Bagno a Ripoli, mette a disposizione dei cittadini oltre 270 posti. Stamani erano presenti, la sindaca Sara Funaro, l’assessore alla Mobilità, Viabilità e Tramvia Andrea Giorgio, il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Pignotti oltre ai vertici della CMB.

“I lavori per la nuova tramvia procedono bene e nel rispetto dei tempi programmati, sia con la posa dei binari in viale Europa sia proseguendo su viale Giannotti e viale Matteotti – ha dichiarato la sindaca Funaro –. Oggi, inaugurando questo nuovo parcheggio scambiatore, diamo una prima risposta importante ai cittadini con oltre 270 posti auto che tra l’altro, sottolineo, rimarranno gratuiti per i residenti per tutto il periodo di durata dei cantieri.  Il nostro obiettivo è quello di continuare con i lavori nei tempi più rapidi possibili per diminuire al massimo i disagi per i cittadini e poter così fornire ai fiorentini una modalità nuova e sostenibile per vivere la mobilità in città”.

“Passo dopo passo la città del futuro prende forma. Stiamo lavorando per far partire tre cantieri in modo da limitare il più possibile i disagi eseguendo già alcune lavorazioni nel periodo estivo – ha spiegato l’assessore Giorgio –. L’apertura di questo parcheggio è importante anche simbolicamente: dopo aver posato il primo binario a poca distanza da qui, oggi consegniamo alla cittadinanza la prima opera della linea tranviaria per Bagno a Ripoli.  A qualche decina di metri ci sono le fermate degli autobus e quindi potrà svolgere la sua funzione di parcheggio scambiatore fin da subito per tutti quelli che vengono da fuori e possono lasciare qui l’auto per due anni gratuitamente e utilizzare il bus per andare in centro o in altri quartieri. È importante anche dare l’idea ai cittadini che passo dopo passo la tramvia va avanti, che le opere vengono realizzate grazie a un grande impegno di tutti. Nei cantieri ci sono molti operai e tecnici, in questi giorni in media sono 150. Poi ci sono le persone che lavorano alle progettazioni, i dipendenti del Comune e tutti gli altri impegnati a vario titolo a cui va il nostro ringraziamento. Un grande lavoro di squadra per realizzare questa opera davvero fondamentale per cambiare la mobilità di Firenze e della Città Metropolitana”.

“Con l’apertura del primo parcheggio scambiatore in viale Europa, facciamo un passo concreto verso una mobilità sostenibile e integrata – ha commentato il presidente Giani –. Questa infrastruttura rappresenta un’opportunità strategica per ridurre il traffico, migliorare la qualità dell’aria e incentivare l’uso della tramvia. È un modello di intermodalità intelligente che guarda al futuro e valorizza il territorio, anche dal punto di vista ambientale”.

“Questione di settimane e sarà pronto anche lo scambiatore da oltre 350 posti su via Pian di Ripoli, dove i lavori sono ormai in dirittura d’arrivo – ha sottolineato il sindaco di Bagno a Ripoli Pignotti -. Proprio in prossimità del parcheggio sono partite e procedono a gran ritmo le lavorazioni per i futuri binari e per la rotonda che sorgerà all’altezza del capolinea, con la realizzazione di alcune nuove viabilità provvisorie. La tramvia per Bagno a Ripoli sta davvero prendendo forma”.

Il parcheggio P2 di viale Europa si trova nelle immediate vicinanze del Cimitero del Pino e costituisce un ampliamento del parcheggio esistente “Europa”. Complessivamente sono 272 i posti totali di cui 22 destinati ai veicoli a ricarica elettrica e 16 dedicati ai portatori di handicap in corrispondenza dell’uscita pedonale verso la futura fermata del tram “Pino”. L’entrata e l’uscita sono situate su viale Europa in corrispondenza dell’attuale uscita del parcheggio esistente.

Sono in corso i lavori per l’adeguamento/sistemazione del parcheggio P1, adiacente al P2, in cui saranno realizzati ulteriori 196 posti auto (di cui 22 destinati ai veicoli a ricarica elettrica).

La dotazione complessiva dei due parcheggi è di 468 posti. A questi si aggiungono 358 posti auto (di cui 22 con ricarica per i veicoli elettrici) del parcheggio P3 sul territorio di Bagno a Ripoli, accanto al Viola Park. Anche gli interventi per questa infrastruttura sono in corso.

Complessivamente si tratta quindi una dotazione importante che, una volta attivata la linea tranviaria, consentirà un efficace interscambio tra i mezzi privati provenienti dal Valdarno, Valdisieve, Chianti ma anche dall’Autostrada e la tramvia. Il sistema di intermodalità viene completato dall’hub per i bus delle linee del trasporto pubblico extraurbano previsto sempre in viale Europa  (altezza fermata “Europa 2”).

Grande attenzione è stata dedica alle sistemazioni a verde anche per mitigare l’impatto dei parcheggi nel contesto paesaggistico. Sono infatti previsti fasce alberate perimetrali e filari che ombreggeranno gli stalli. Anche la pavimentazione scelta per i parcheggi contribuisce al ridurre l’impatto: per le porzioni carrabili cemento architettonico, per gli stalli grigliati autobloccanti inerbiti. Questo consentirà di avere ampie porzioni con finitura green.

Quando possibile sono state preservate le piante preesistenti cui si aggiungeranno ulteriori esemplari: complessivamente nei tre parcheggi scambiatori gli alberi saranno oltre 700.  Per quanto riguarda le essenze, la scelta è caduta su specie arbustive ed arboree autoctone, aceri ricci e olmi ibridi resistenti alla grafiosi selezionati dal CNR di Firenze. La crescita veloce degli esemplari delle due specie consentirà una rapida copertura dell’area destinata alla sosta delle macchine.

Il parcheggio su viale Europa avrà all’interno oltre 300 alberi distribuiti su di una superficie di quasi 15.550 metri quadrati di cui quasi 2.320 metri quadrati a verde che, con gli ulteriori 5.450 metri quadrati degli stalli inerbiti, porta a oltre quasi 7.770 i metri quadrati “verdi”. A questi si aggiungeranno gli stalli del parcheggio preesistente Europa che verranno inerbiti, con un ulteriore contributo pari a quasi 2.000 metri quadrati, arrivando quindi a quasi 9.700 metri quadrati di superficie verde. Anche nel parcheggio di via Pian di Ripoli gli oltre 400 alberi saranno distribuiti su una superficie di circa 20.300 metri quadrati. La superficie a verde del parcheggio sarà di 6.500 metri quadrati a cui va sommata la superficie degli stalli inerbiti di quasi 4.700 metri quadrati per un totale di quasi 11.200 metri quadrati “verdi”. (mf-mdg)

Regione Toscana si costituisce in giudizio alla Consulta su legge “Fine vita”

“Questa mattina ho firmato l’attivazione della costituzione in giudizio presso la Corte costituzionale avverso il ricorso alla nostra legge, la 16 del 2025, sulle modalità organizzative con cui disporre il trattamento medicalmente assistito per il fine vita”. Lo ha annunciato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, in conferenza stampa oggi a Firenze, a proposito del provvedimento toscano impugnato dal governo nazionale.

“Non vedo come la Corte costituzionale – ha aggiunto – possa non accogliere lo spirito con cui la Regione Toscana si è proposta con la sua legge di dar seguito ai valori, ai principi che la Corte ha affermato sei anni fa e ribadito in più occasioni. Per quello che riguarda lo Stato, io sono convinto che le nostre sono motivazioni talmente forti che il ricorso che è stato prospettato verrà respinto”.

La Corte costituzionale, ha ricordato Giani, “affermava anche che doveva essere il Parlamento a legiferare sulla materia”, ma “quando sei anni dopo ci rendiamo conto che il Parlamento non ha provveduto, e anzi, vi è stato un tentativo ulteriore da parte di forze dell’opposizione proprio in questi giorni in commissione parlamentare e ancora vi è, come si suol dire, un legislatore recalcitrante, è giusto che le Regioni, che in materia sanitaria hanno una competenza di organizzazione del sistema molto precisa, attribuito dalla stessa Costituzione, procedano”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il responsabile contenzioso dell’avvocatura della Regione Toscana Fabio Ciari e il direttore generale Paolo Pantuliano. Giani ha voluto sottolineare la scelta precisa di voler procedere tramite l’avvocatura regionale: “una sfida – ha detto – che vogliamo gestire in casa, fiduciosi che le nostre strutture faranno valere le nostre ragioni che coincidono con quelle di tanti cittadini. La nostra avvocatura è espressione della competenza e del rigore istituzionale che il contenzioso richiede. Ha già dimostrato qualità e serietà in numerose occasioni”.

Il governatore si è detto convinto “che la forza e il significato profondo della nostra legge sul fine vita siano emersi con chiarezza nel momento in cui in Consiglio regionale è stata votata da una larga maggioranza. Un risultato netto, che ha dato dignità e legittimità alla scelta compiuta. Questa legge si ispira ai principi fissati dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 242 del 2019: quando ci sono condizioni di dipendenza totale da trattamenti medici, una patologia irreversibile, una sofferenza fisica o psicologica giudicata intollerabile da chi la vive, e quando queste condizioni sono accertate da una commissione multidisciplinare e da una persona pienamente consapevole, allora deve essere possibile intraprendere un percorso medicalmente assistito verso il fine vita”.

Per Giani “la Regione Toscana ha voluto affrontare questo tema con grande rigore e responsabilità. Abbiamo approvato una legge che definisce modalità organizzative, come chiarisce anche il titolo stesso della legge: modalità per attuare i principi già affermati dalla Corte Costituzionale. Nulla di più, ma neanche nulla di meno. È su questa base che riteniamo infondato il ricorso presentato dal Governo e per questo ci costituiremo in giudizio davanti alla Corte Costituzionale”. Il governatore ha concluso sottolineando che “il conflitto sollevato è, in fondo, una questione di attribuzione di poteri tra Stato e Regione: e noi rivendichiamo con forza la competenza regionale sull’organizzazione dei servizi sanitari, come riconosciuto dalla Costituzione”.

🎧 Le donne percepiscono una pensione inferiore di circa 8000 euro rispetto agli uomini

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🎧 Le donne percepiscono una pensione inferiore di circa 8000 euro rispetto agli uomini
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In un’Italia che taglia la spesa per le pensioni e modifica il coefficiente di trasformazione penalizzandole ulteriormente, c’è chi come CNA Pensionati Firenze fa valere un ulteriore scarto: tra l’assegno per le donne e quello per gli uomini. Un sistema previdenziale non equo né sostenibile.

Due pesi due misure, quando si parla di genere il divario pesa, eccome. Una questione strutturale, radicata in un sistema di stereotipi e visioni limitanti che oggi si conferma nei numeri: in media, La pensione di un uomo si aggira sulle 21 mila euro, quella della donna su 16700 euro, per eccesso, circa 8200 euro di differenza a scapito della seconda, senza contare, rileva l’stat, che in Italia solo il 28% delle donne percepisce una pensione, contro una media europea del 40,7%; per gli uomini i valori sono rispettivamente 36,5% e 40,4%. Infine, tra i 65-74enni, appena il 68,3% delle donne riceve un trattamento pensionistico, gli uomini sono l’88%. Non ci sta il presidente di Cna Pensionati Firenze, Omero Soffici appena rieletto. Dice al quotidiano la Nazione che si tratta di un divario inaccettabile, specchio di una realtà ancora sbilanciata. Una giustizia rivendicata a piene mani, anche sul versante dell’assistenza sanitaria, un nodo, questo si, trasversale, che si paga in termini di liste di attesa, difficoltà dei percorsi domiciliari.

“Serve investire nella digitalizzazione, prosegue Soffici, nell’integrazione tra ambito sanitario e sociale”. Ricucire lo strappo tra territorio e persone, investire sulla socialità con azioni ricreative e formative, anche e soprattutto sul tema della sicurezza. Questa la strada che CNA pensionati intende perseguire in tempi di disuguaglianza e conflitti. Quello che permane tra generi è, in effetti, preoccupante. 

Carico-scarico: Camera Commercio Firenze commissiona studio per superare problemi

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Carico-scarico: Camera Commercio Firenze commissiona studio per superare problemi
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Nello studio saranno  coinvolti 37000 abitanti e 15000 ditte. Tra opzioni anche sharing

La Camera di commercio di Firenze ha commissionato uno studio  a Fit consulting, società legata a Uniontrasporti, che coinvolgerà i 37.000 abitanti e le 15.000 aziende al fine di elaborare un  piano sulla logistica urbana che sarà pronto entro dicembre e sarà consegnato al Comune.

L’ipotesi ‘sharing’ degli spazi pubblici è una delle idee del piano della logistica sostenibile di Firenze, su cui è stato avviato un approfondimento.

 Il primo incontro pubblico con cittadini, imprenditori, lavoratori è fissato il 10 giugno (dalle 15:30 alle 18:30) alla Camera di commercio. Sullo sharing l’idea da approfondire è fare un censimento di piattaforme pubbliche, per poi proporre di concederle in uso cadenzato agli operatori che si succederanno ad orari diversi durante la giornata per impiegarli nel carico e scarico delle merci. 

“Organizzare il traffico delle merci e dei servizi è una grande sfida che la Camera di commercio vuole affrontare per contribuire ad avviare a soluzione l’annosa questione della logistica nel centro storico – ha spiegato il presidente della Camera di commercio di Firenze Massimo Manetti -. Metteremo la ricerca a disposizione del Comune a cui spetta la decisione politica di pianificazione”.

    Lo studio, ha aggiunto la sindaca Sara Funaro, “rappresenterà di certo un contributo importante per andare a definire risposte concrete alle esigenze dei cittadini e lavoratori nell’area Unesco”. La sindaca ha poi detto che “appena avremo la proposta dettagliata” dalla Camera di commercio “definiremo i tempi di realizzazione e sperimentazione”. Il direttore di Uniontrasporti Antonello Fontanili ha spiegato che l’obiettivo è “sostenere lo sviluppo e la strategicità di un sistema di trasporti di un sistema di trasporti competitivo”. “E’ un primo passo importante verso un nuovo modello di gestione della risorsa più scarsa nelle nostre città: lo spazio”, ha concluso Massimo Marciani di Fit consulting.

 

NELL’AUDIO: Massimo Marciani di Fit consulting. e la sindaca di Firenze, Sara Funaro

Consulta: ‘Madre intenzionale può riconoscere figlio nato con Pma’

Sentenza della Consulta: ‘il divieto è incostituzionale’ – È incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (pma) legittimamente praticata all’estero.

Lo ha stabilito la Consulta, con la sentenza depositata oggi, che ha ritenuto fondate le relative questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Lucca.

Il mancato riconoscimento fin dalla nascita – con procreazione medicalmente assistita – dello stato di figlio di entrambi i genitori lede il diritto all’identità personale del minore e pregiudica l’effettività del suo “diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni”.

Lo ha stabilito la Consulta. Inoltre, il mancato riconoscimento del figlio pregiudica “il suo diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”.

“E’ stato affermato un principio di civiltà giuridica nell’interesse di tutti i bambini contro una cultura legata a un unico modello di famiglia. E’ una sentenza storica che cambia la vita di tutte le donne che, con le compagne o le mogli, vogliono avere un figlio perchè non dovranno più sottoporsi all’umiliante procedura di adozione. Tutte le impugnazioni della procura e del ministero dell’Interno che intasano i tribunali cadranno perché i sindaci hanno correttamente dato tutela con i riconoscimenti all’anagrafe”. Così all’ANSA Vincenzo Miri, presidente Rete Lenford, avvocato che ha assistito le due mamme che hanno fatto il ricorso.

“Emozionate, commosse, felici. Non pensavamo che saremmo state le prime”. Glenda e Isabella, sposate e mamme di una bambina di tre anni e uno di due, oggi festeggiano la sentenza della Consulta con cui viene dichiarato incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (pma) legittimamente praticata all’estero.    Una figlia riconosciuta, l’altro no perché nato il 3 aprile 2023, un mese dopo la circolare del ministro dell’Interno Piantedosi, pimo caso a Lucca che ne vietava il riconoscimento.
“Abbiamo avuto dei timori – spiega Isabella – Da un punto di vista sanitario perché io sono la madre intenzionale e se ci sono solo io con il piccolo non vengo riconosciuta dal personale sanitario; a livello successorio nel caso in cui venisse a mancare la madre biologica, ma anche nel caso in cui la coppia dovesse decidere di separarsi. Non abbiamo mai incontrato alcuna ostilità, ma anche banalmente prendere mio figlio a scuola avrebbe potuto rappresentare unn problema. E’ stato un calvario ma ne è valsa la pena”.

🎧 Prato: pm ‘Denisa rapita da connazionali’, madre indagata per false informazioni

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🎧 Prato: pm 'Denisa rapita da connazionali', madre indagata per false informazioni
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Svolta clamorosa nel caso della trentenne sparita nel nulla nella notte fra giovedì 15 e venerdì 16 maggio a Prato. Denisa Maria Adas, sex worker di 30 anni, sarebbe stata rapita da un gruppo di romeni e sarebbe ora sequestrata. La madre della giovane era stata avvisata, ma non aveva detto nulla agli inquirenti. Ora è indagata per false informazioni rese al pm.

PRATO –  Denisa Maria Adas è stata rapita da un gruppo di suoi connazionali romeni e sarebbe ancora viva, sequestrata da qualche parte. A sei giorni dalla sua sparizione, è arrivata una svolta clamorosa nelle indagini sulla trentenne sparita nel nulla nella notte fra giovedì 15 e venerdì 16 maggio a Prato, dove la giovane era arrivata da Roma per esercitare la sua attività di sex worker. Dopo giorni di ricerche sulle chat e l’utilizzo di cani molecolari per seguire le sue tracce a partire dal residence Ferrucci, quello in cui alloggiava prima di sparire, sono state decisive le testimonianze delle amiche della ragazza incrociate con quelle della madre. In particolare la donna – Maria Cristina, che abita a Roma proprio con la figlia – secondo quanto emerge avrebbe fornito false dichiarazioni agli investigatori: sarebbe infatti stata contattata nei giorni scorsi da un avvocato che le avrebbe riferito che la figlia è viva e che lui l’avrebbe aiutata a mettersi in contatto con i sequestratori. Solo che queste cose, la madre, non le ha mai riferite ai magistrati, che l’hanno sapute però da una persona a cui Maria Cristina ha fatto questa confidenza. “Me l’hanno portata via”, aveva detto ieri la donna, senza però specificare che sapesse realmente cosa stava accadendo.
La procura di Prato ha disposto per questi motivi un decreto di perquisizione, ispezione e sequestro nella casa romana delle due donne romene, che è stato eseguito nella notte scorsa dai carabinieri di Prato e Firenze. Il quadro delle indagini rimane intricato, ma ora esiste forse una reale speranza di trovare viva la ragazza scomparsa. Speranze che erano divenute flebili con il protrarsi del silenzio di Denisa, i cui due cellulari sono spenti dalla notte del sequestro. In queste ore concitate, gli investigatori stanno cercando di scoprire il luogo del sequestro della donna.