Lun 20 Mag 2024

🎧 Made in USA. L’opera dei Sonic Youth tra indie e pop, video e cinema

L’intervista a cura di Giustina Terenzi a Maria Teresa Soldani (ricercatrice specializzata in culture visuali e multimediali) autrice del libro “Made in Usa. L’opera dei Sonic Youth tra indie e pop, video e cinema” (Mimesis Edizioni)

Il libro analizza il ruolo paradigmatico della band noise/art rock Sonic Youth all’interno della cultura visuale e mediale, soprattutto degli anni ’80 e ’90. La produzione audiovisiva del quartetto travalica i contenuti musicali raccordandosi alla Pop Art, all’Appropriation Art, all’arte concettuale e al cinema underground attraverso gli esiti di una serie di collaborazioni emblematiche, soprattutto nella forma del videoclip e del film. Emersi dalla scena artistica di downtown New York di inizio anni ’80, con l’influenza del punk e della no wave, i Sonic Youth creano un sistema di relazioni che traspone e articola al proprio interno il concetto di “scena culturale”, diventando motori del paradigma di una “indie culture” che dagli Stati Uniti ha influenzato il resto del mondo. In questo network Do-It-Yourself – trans-locale ed espanso – di musicisti, artisti e film-maker, la band ha attivato strategie artistiche e comunicative più ampie incentrate sul corpo (body, corpse, youth) visto come epicentro della cultura americana, che mirano a rimettere in discussione le convenzioni di genere (come music genre, gender, film genre).

Ascolta l’intervista all’autrice Maria Teresa Soldani 🎧

Al via i lavori per far rinascere il Museo Richard Ginori di Sesto Fiorentino

Al via i lavori per il riallestimento del Museo Ginori, chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori spa e dal 2017 proprietà demaniale, affidata alla Direzione regionale musei della Toscana del ministero della Cultura fino al termine dei lavori.

Al via i lavori per il Museo Ginori con la consegna del cantiere all’impresa esecutrice per la ristrutturazione dell’edificio che lo ospita e che è chiuso dal maggio del 2014 in seguito al fallimento della Richard-Ginori spa e dal 2017 proprietà demaniale, affidata alla Direzione regionale musei della Toscana del ministero della Cultura fino al termine dei lavori. “A sette anni dall’acquisizione degli spazi del Museo Ginori di Sesto Fiorentino da parte dello Stato, iniziano i lavori di ristrutturazione – afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – Sin dal mio insediamento ho seguito con grande attenzione anche questo dossier e ora saluto con soddisfazione l’apertura del cantiere. Lo stanziamento da me previsto nel Piano Strategico Grandi Progetti Culturali è il segno della rinnovata attenzione verso questa realtà di rilievo internazionale da parte del governo”. L’obiettivo è l’intero riallestimento del Museo Ginori le cui straordinarie collezioni comprendono 8.000 manufatti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, una preziosa raccolta di modelli scultorei in cera, terracotta, gesso e piombo dal XVIII al XX secolo, lastre in metallo incise e pietre litografiche per la stampa dei decori, un archivio di documenti e disegni (300 del fondo Gio Ponti), una biblioteca, una biblioteca specialistica e una fototeca. “Il Museo Ginori – sottolinea Tomaso Montanari presidente della Fondazione Ginori – è sopravvissuto al fallimento della Richard-Ginori grazie a uno straordinario movimento popolare che ha saputo trasformare il suo amore per questo scrigno della memoria, in un efficacissimo strumento di persuasione che ha convinto lo Stato a investire. La Fondazione è felice di assistere finalmente alla partenza del primo cantiere ed esprime la propria gratitudine al ministro Sangiuliano e alla Direzione regionale musei della Toscana, che ha la responsabilità del coordinamento dei lavori. D’intesa col Ministero della Cultura stiamo lavorando per predisporre il progetto di allestimento al fine di ridurre il più possibile il tempo che ci separa dall’apertura”. Il primo lotto di interventi dura 462 giorni. Il Cipe ha stanziato 1,9 milioni di euro dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Un ulteriore finanziamento, sostenuto dal Piano Strategico Grandi Progetti Culturali con 5,5 milioni consentirà il recupero integrale dell’edificio gravemente danneggiato negli anni di abbandono precedenti all’acquisizione da parte dello Stato.

Il Museo Richard Ginori fu realizzato nel 1965 su progetto dall’architetto Pier Niccolò Berardi, che lo aveva immaginato dopo la chiusura dell’antica sede della Manifattura di Doccia (1957). L’edificio è un esempio di architettura razionalista e ricorda la Stazione di Santa Maria Novella a Firenze alla cui progettazione Berardi aveva lavorato 30 anni prima col maestro Giovanni Michelucci. Oggi, la distribuzione interna del museo rispetta il progetto originario di Berardi, e i lavori di ristrutturazione architettonica, formale e di scelta dei materiali andranno in continuità col progetto originario “senza snaturare il linguaggio razionalista con il quale l’edificio è stato concepito”. “L’acquisto da parte dello Stato del Museo aziendale Richard Ginori e di tutte le collezioni – dichiara Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana – ha rappresentato il punto di svolta di una lunga vicenda volta a salvare dal degrado e ad acquisire al patrimonio pubblico un complesso museale di eccezionale interesse culturale, artistico, storico e sociale. La Direzione regionale, coadiuvata dagli uffici centrali del ministero, ha portato avanti con costanza in questi anni le diverse fasi tecniche ed amministrative necessarie per giungere finalmente all’avvio dei lavori di ristrutturazione, dai quali deriverà il nuovo assetto museografico progettato insieme alla Fondazione Ginori. Sono fiero e grato a tutti i miei collaboratori, per il lungo e difficile percorso condotto”. “Nella Ginori – spiega Eugenio Giani, presidente della Toscana – si intrecciano da tre secoli arte e lavoro, per una storia di eccellenza tutta Toscana che è riconosciuta nel mondo. I manufatti di Doccia sono sinonimo di stile e bellezza e l’inizio dei lavori del museo che esporrà queste opere nella loro sede naturale a Sesto Fiorentino, è un momento importantissimo. La Regione è impegnata attivamente per la riapertura e per la valorizzazione piena di questo patrimonio”. “A dieci anni dalla chiusura – aggiunge Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto – inizia davvero la nuova vita del Museo Ginori. Sesto e i sestesi non si sono mai rassegnati davanti al cancello chiuso, è stato fatto un lavoro importante, con un investimento economico da parte del Ministero e l’impegno condiviso con Comune e Regione per dar vita alla Fondazione”

La Regione Toscana invita a donare il sangue per evitare carenze estive

Il 2023  è stato l’anno della ripresa delle donazioni grazie a 116mila donatori e alla dedizione degli operatori sanitari. Dopo la ripresa dell’anno scorso, ora la Regione guarda alla prossima stagione estiva

In vista della stagione estiva la Regione Toscana invita i toscani a donare il sangue per evitare carenze durante il periodo delle vacanze. Dopo gli anni della pandemia, lo scorso anno ha segnato nella regione la ripresa delle donazioni. L’anno scorso sono state superate le 206mila donazioni di sangue: l’1,2% in più rispetto al 2022, ovvero oltre 45 donazioni ogni mille residenti solo per la produzione di globuli rossi contro 40 che era l’obiettivo fissato. Il 2023, continua a spiegare la Regione Toscana, è stato l’anno della ripresa delle donazioni grazie a 116mila donatori e alla dedizione degli operatori sanitari: l’89% delle donazioni sono state effettuate da iscritti ad associazioni, una tra le percentuali più alte a livello nazionale. Dopo la ripresa dell’anno scorso, ora la Regione guarda alla prossima stagione estiva. Il 2023, grazie a una strategia condivisa tra assessorato, Asl, associazioni di volontariato e Centro regionale sangue, non sono state registrate carenze estive e non è stato necessario ricorrere all’aiuto di altre regioni. Un risultato che consente di guardare con fiducia anche alla stagione calda di quest’anno. Nei primi mesi del 2024 le donazioni di sangue sono aumentate ulteriormente del 10%: sangue ma anche plasma, che costituisce un dato incoraggiante visti in numeri in calo durante la pandemia. Il plasma, si spiega ancora, è infatti fondamentale per la produzione di farmaci salvavita come le immunoglobuline, l’albumina o i fattori della coagulazione e l’aumento delle donazioni costituisce una garanzia di cura per tutti i pazienti oltre alla possibilità di proseguire i progetti di cooperazione internazionale in corso

🎧Il Festival della pizza al piazzale Michelangelo diventa un caso politico

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🎧Il Festival della pizza al piazzale Michelangelo diventa un caso politico
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 Il Festival della pizza al piazzale Michelangelo di Firenze irrompe nella campagna elettorale per le prossime amministrative dell’8 e 9 giugno e diventa un vero e proprio caso politico. Per il Pd solo un’occasione di strumentalizzazione politica, per gli altri candidati da Palagi a Schmidt alla Saccardi, una svendita del patrimonio culturale.

Audio: Servizio di Raffaele Palumbo

Ci mancava ora il Festival della pizza per abbassare ulteriormente il livello di questa campagna elettorale. Prima si dipinge una Firenze piena di problemi, a metà strada tra Scampia e il Bronx. Ora il problema è la pizza. Chi è passato dal piazzale Michelangelo di Firenze, indubbiamente uno degli affacci più belli immaginato da ingegno umano, avrà sicuramente notato una fila di forni portatili da pizza e si sarà chiesto: ma che sta succedendo? Si tratta di “Pizza Pitti and friends”, in programma dal 23 al 26 maggio, con autorizzazioni per allestire e disallestire dal 16 maggio al primo giugno. Si tratta di una occasione autorizzata dalla Giunta con una delibera che prevede un abbattimento della tassa del suolo pubblico dell’80% per motivi culturali. “Si è svolta anche nei giardini del Vaticano”, si difende il Sindaco Nardella. Boccone ghiotto per le opposizioni, ovviamente. E’ un coro di critiche, dal candidato del centrodestra Eike Schmidt, a quello di Sinistra progetto comune Dmitrij Palagi che parla di “ennesima occasione di svendita del patrimonio culturale di Firenze”, a Cecilia Del Re di Firenze Democratica che dice “L’iniziativa non era da accogliere”. Fortemente critica anche la candidata di Italia Viva Stefania Saccardi che fa notare che “non è questo il modo di combattere il mangificio”, mentre l’assessore del Pd Andrea Giorgio le fa a sua volta notare che la delibera è stata votata anche dall’assessora di Italia Viva Meucci. Quanto chiasso intorno ad una pizza. A tre settimane dal voto ci aspetteremmo qualcosa di più.

Migranti sbarcati a Marina di Carrara, il dodicesimo arrivo dal 2023

Migranti arrivata a Marina di Carrara – E’ arrivata questa mattina al porto di Marina di Carrara (Massa Carrara) la Humanity One, nave della ong tedesca Sos Humanity con a bordo 70 migranti.

La nave, entrata nello scalo apuano intorno alle 8.20, ha risalito la penisola dopo aver soccorso tra giovedì e venerdì scorsi i migranti nel Mediterraneo meridionale in due diverse operazioni di salvataggio in mare: la prima con il recupero di 28 persone, la seconda soccorrendo altre 42 persone.

Per il porto di Marina di Carrara si tratta complessivamente del dodicesimo sbarco dal 2023, il terzo nel 2024. Per la nave Humanity One si tratta invece della seconda volta al porto di Marina di Carrara. In precedenza era giunta al porto lo scorso 3 febbraio con a bordo 64 migranti. Le operazioni di accoglienza in banchina e le procedure successive allo sbarco sono coordinate come di consueto dalla Prefettura di Massa Carrara.

Ad attendere lo sbarco lungo la banchina del porto numerosi volontari, il supporto sanitario e le forze dell’ordine, oltre al personale dell’Autorità Portuale e della Capitaneria di Porto. I migranti riceveranno i primi controlli a bordo, per poi essere accompagnati con i pullman nel vicino complesso fieristico di Imm-CarraraFiere, per le successive procedure di identificazione e controlli medici. Dopo essere stati rifocillati, partiranno poi per le strutture di accoglienza selezionate in tutta Italia.

“Siamo al dodicesimo sbarco, Carrara come è apparso anche sulle cronache nazionali è il secondo porto in Italia per numero di sbarchi, sicuramente un onore per quanto riguarda l’efficienza del nostro porto e del nostro sistema, che è sempre un sistema protettivo, d’altro canto ci domandiamo se il nostro porto cosi piccolo dovesse avere questo onore”. Lo ha detto stamani la sindaca di Carrara (Massa Carrara) Serena Arrighi, presente al porto di Marina di Carrara per l’arrivo della Humanity One con 70 migranti a bordo.

Presente al porto anche il prefetto di Massa Carrara Guido Aprea che ha spiegato che tra i 70 migranti arrivati stamani con la nave della ong tedesca Sos Humanity, ci dovrebbero essere 29 minori non accompagnati, sei nuclei familiari e il resto uomini. La maggior parte è originaria di Ghana, Gambia e Burkina Faso. Tranne 10-12 minori non accompagnati che rimarranno in Toscana, tutti gli altri andranno in Lombardia. “Non ci sono situazioni di particolare criticità – ha anche detto il prefetto – c’è una donna incinta”, e ci dovrebbe essere qualche caso di scabbia tra i migranti.

Nubiyan Twist, “Find Your Flame”. Il Disco della Settimana.

Considerati, con Shabaka Hutching o Heliocentrics, parte della “New Wave of British Experimental Jazz”, l’ensemble britannica torna con un album che mescola jazz, hip-hop, afrobeat, elettronica, soul e vanta partecipazioni prestigiose come Sean Kuti e Nile Rodgers.

La band di 9 elementi, Nubiyan Twist, si imbarca in una nuova odissea musicale con un potentissimo quarto album, “Find Your Flame”. In 12 tracce la band inanella senza soluzione di continuità groove globali, soul e jazz amalgamandoli sapientemente con elementi elettronici, melodie guidate dai fiati e improvvisazioni spontanee. L’album segna un’evoluzione significativa per il gruppo, accogliendo in prima linea la vocalist di Sheffield Aziza Jaye. Il disco è costellato di collaborazioni di grande effetto, tra cui le leggende musicali Nile Rodgers e Seun Kuti, che apportano la loro maestria disco e afrobeat rispettivamente ai brani “Lights Out” e “Carry Me”.

I Nubiyan Twist, collettivo inglese dedito a jazz, hip-hop, afrobeat, elettronica, soul, dalla famiglia della “New Wave of British Experimental Jazz”  (Shabaka Hutching,  Heliocentrics, etc.) sono una band britannica nota per il loro unico mix di generi musicali come l’acid jazz, il funk, l’afrobeat e il soul. Il loro sound distintivo è caratterizzato da ritmi complessi, melodie incisive e influenze multietniche.

Nati a Leeds nel 2011, a formazione originale includeva anche altri talentuosi musicisti come Byron Wallen, Luke Parkhouse e Kaidi Tatham. Nel corso degli anni, la band ha visto cambiamenti nella sua formazione, ma ha mantenuto la sua energia creativa e il suo spirito innovativo e visionario.

I Nubiyan Twist hanno registrato diversi album acclamati dalla critica e hanno suonato in tutto il mondo, guadagnandosi una reputazione per le loro performance dal vivo coinvolgenti e dinamiche (tra i loro fan, David Byrne, che li ha voluti ospiti del suo Meltdown Festival). Con una carriera duratura e una continua ricerca di sperimentazione musicale, i Nubiyan Twist sono stati e restano una delle band più stimolanti e influenti nel panorama musicale contemporaneo.

Rock Contest 2023 | La Finale

Sopravvissute, storie e testimonianza di chi decide di volercela fare (come e con quali strumenti)