Sab 20 Apr 2024

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Palazzo Vecchio approva variante per resort in Costa S. Giorgio. La protesta non si ferma

Palazzo Vecchio  ha approvato  a maggioranza la variante urbanistica – mentre è in approvazione il piano unitario convenzionato – per la trasformazione dell’ex caserma Vittorio Veneto, acquistata dal magnate argentino Alfredo Lowenstein dal Demanio.

La variante urbanistica per autorizzare il maxi albergo nell’ex caserma- convento di Costa San Giorgio a Firenze, comprata dal magnate argentino Alfredo Lowenstein, da ieri è “ legge” del Consiglio comunale, nonostante gli appelli e polemiche che durano da una settimana e non sembrano destinati a sopirsi. Alla petizione anti resort promossa da Idra accanto ai nomi di intellettuali, accademici ed ex ministri, da Salvatore Settis ad Antonio Paolucci a Pancho Pardi, ieri si è aggiunto anche l’ex direttore degli Uffizi Antonio Natali. E la sinistra  non intende mollare la battaglia, con Firenze Città Aperta che sta già pensando ad un presidio.

 “Nessun fiorentino è mai entrato nel complesso di Costa San Giorgio – ha detto l’assessora all’urbanistica Cecilia Del Re che ha presentato le delibere -. Questo perché si tratta di un bene che nasce come bene privato, appartenuto per cinque secoli alla Chiesa e poi passato al ministero della Difesa, quindi di proprietà pubblica ma per gli usi esclusivi di caserma. Nel prossimo Piano operativo attiveremo ogni strumento utile non solo a incentivare il recupero dei beni da parte di proprietà pubbliche e private, ma introdurremo anche strumenti per penalizzare le proprietà che lasciano a lungo i propri beni privi di vita e di funzioni”.

Critiche da parte delle opposizioni all’approvazione della variante urbanistica. Il capogruppo della Lega Federico Bussolin ha detto che quella di Costa San Giorgio “è una vicenda fallimentare per sindaco e giunta, perché non si può promettere di costruire una città autonoma rispetto al flusso turistico se poi i luoghi di interesse culturale diventano alberghi. La Lega non può votare a favore di un progetto che vincola ancora di più la vita della città al flusso turistico escludendo da uno spazio privilegiato chi a Firenze vive e paga le tasse”. Il capogruppo di Fdi Alessandro Draghi ha preso atto del fatto “che il Demanio ha venduto l’area al privato, ma ci avrei visto meglio altre cose. Ad esempio l’agenzia delle Dogane poteva andare lì oppure si poteva creare una scuola di alta specializzazione per il turismo”. Il capogruppo del M5s Roberto De Blasi parla di “situazione preoccupante”, anche dal punto di vista del “traffico che si verrà a creare nell’area. Si potevano poi chiedere meno posti letto. Inoltre il rischio è quello di stravolgere il già precario equilibrio idrogeologico dei luoghi”.
Durissimo Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) che parla di “imbarazzante irresponsabilità di sindaco e giunta. Al governo di questa città c’è la certezza di aver ‘bisogno del lusso’, ritenendolo l’unica possibilità per non vedere il territorio privo di risorse economiche”. Secondo Ubaldo Bocci (gruppo Centro) “l’idea di cedere al privato Costa San Giorgio è sacrosanta, quello che poi però conta è mettere una serie di paletti. Noi ci siamo astenuti perché se l’idea può essere giusta, vorremmo la garanzia che questo bene si possa fare, garanzia che ad oggi non c’è”. Andrea Asciuti (Misto) ha posto la questione sulla sicurezza idrogeologica di tenuta della collina sopra la città: “Credo – ha detto – che scavare in quella collina per ricavare dei parcheggi interrati possa aumentare di molto il rischio di eventuali frane. Qui si svende il patrimonio: agli italiani non rimarrà più niente, neanche gli occhi per piangere”.

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