La studentessa fiorentina testimonia in aula le 30 coltellate dell’ex Kumar; sentenza il 9 dicembre, oggi compie 22 anni.
Silenzio attonito in tribunale mentre scorrono i video dell’aggressione: Martina Voce, 22enne fiorentina studentessa alla Noroff school of technology and digital media, scappa dall’ex fidanzato Mohit Kumar, inciampa in ginocchio, striscia insanguinata sul pavimento di un negozio dove lavorava. Il 20 dicembre 2024, il 24enne informatico norvegese di origine indiana l’ha colpita con una trentina di coltellate – schiena, volto, nuca, gola – accusato ora di tentato omicidio e lesioni aggravate. Kumar, presente in aula senza mai incrociare lo sguardo di Martina e dei genitori, rischia fino a 12 anni di carcere norvegese. La giovane ha testimoniato per due ore: la storia d’amore finita male, i suoi viaggi in Toscana per conoscere la famiglia, lo stalking di messaggi ignorato nonostante i consigli paterni. «Non sono più fatti tuoi», gli ha detto fuori dal negozio rispondendo a gelosie su un nuovo ragazzo; lui ha estratto un coltello da militare colpendola alla schiena, sorridendo mentre affondava la lama. Salvata dai colleghi – tra cui Oliver, ora fidanzato, che lo ha disarmato – e fermato da altri che lo hanno ferito, Martina è finita in coma per 5 giorni, con 5 interventi chirurgici e riabilitazione ancora in corso. Un cliente ha chiamato polizia e ambulanza; Kumar sarà interrogato oggi, testimoni tecnici nei prossimi giorni. La sentenza è attesa per il 9 dicembre: Martina sarà presente, dopo aver spento 22 candeline oggi, simbolo di resilienza contro la violenza di genere.


