
Un’anteprima omaggio a Firenze, nella basilica di Santa Croce, per celebrare la 45/a stagione dell’Orchestra della Toscana, che tenne il primo concerto a Pisa nel 1980. Appuntamento mercoledì 10 settembre, ingresso gratuito, con il ‘Requiem’ di Mozart, diretto da Diego Ceretta, al terzo anno come direttore principale dell’Ort. La stagione vera e propria al Teatro Verdi sarà inaugurata il 22 ottobre ancora da Ceretta, presente in cinque concerti su 14.
Il cartellone 2025/2026 presenta anche nuove figure direttoriali e solisti emergenti: la venezuelana Glass Marcano, rivelazione del concorso ‘La maestra’ di Parigi, Min Guy Song, vincitore del Premio Cantelli 2024, il direttore ungherese Balásx Kocsár. Tra i ritorni, quelli di Umberto Clerici, Hossein Pishkar ed Emmanuel Tjeknavorian. Mozart, Brahms, Schumann, Mendelssohn, Berio, Bellini, Wagner, Cherubini, Vajnberg, Chopin alcuni dei grandi autori che saranno portati sul palco.
“Quattordici concerti pieni di grande musica e di musica nuova, di nomi celebri nuovi, tanto di direttori quanto fra i solisti, a dimostrazione del fatto che, come ci spiega qualsiasi buon medico, la dieta equilibrata è quella che più di tutte conviene seguire”, il commento del direttore artistico Daniele Spini.
Oltre ai programmi sinfonici, in calendario anche il Concerto di Capodanno, con Diego Ceretta, e quello di Carnevale, ideato e diretto da Roberto Molinelli. Nel corso della stagione, inoltre, l’Ort presenterà due nuove commissioni, affidata ai compositori Matteo Rubini e Paolo Catenaccio.
La campagna abbonamenti partirà lunedì 9 giugno, insieme alla vendita dei biglietti per i singoli concerti, per gli spettacoli del sabato pomeriggio e per il Concerto di Capodanno e per ‘Le vie della musica’, l’abbonamento dedicato agli abitanti di Mugello, Chianti e Valdisieve, fino a sei concerti con viaggio in pullman andata e ritorno offerto dalla Fondazione Ort. “Viviamo un momento assolutamente straordinario – ha detto il presidente della Fondazione, Marco Frittelli -. Sono 45 anni che lavoriamo in questa città e in questa regione, un’attività che ci ha consolidato come prima Ico (Istituzione concertistico-orchestrale) d’Italia, come ancora oggi ci viene riconosciuto dal ministero della Cultura”.