Ven 19 Apr 2024

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NFT: l’artista Damien Hirst ha bruciato 1000 dipinti

Damien Hirst, l’artista britannico più costoso di oggi, noto soprattutto per una serie di opere contraddittorie e provocanti, e che è stato uno dei primi a produrre arte anche sotto forma di NFT, ha bruciato 1000 delle sue ‘opere fisiche’ e molto presto ne brucerà altre migliaia.

Damien Hirst che fa parte della cerchia di quegli artisti che hanno deciso di distruggere le proprie ‘opere fisiche’, di cui è stato creato un NFT, e martedì ha bruciato, in diretta Instagram, 1000 dei suoi lavori ed è intenzionato a rifarlo con altre sue opere. L’atto fa parte del suo progetto “The Currency”.

“The Currency” by Damien Hirst

Il progetto consiste in una collezione di 10.000 NFT (Non fungible token). Ogni ‘token’ corrisponde ad un dipinto fisico, dei punti multicolore realizzati con vernice smaltata su carta fatta a mano, con la sua firma. Ogni pezzo, inizialmente, aveva un costo molto di $2,000. Si tratta di un prezzo più accessibile rispetto a quelli per cui Hirst è conosciuto.

“Molte persone pensano che stia bruciando milioni di dollari di arte, ma non è così, sto completando la trasformazione di queste opere d’arte fisiche in NFT bruciando appunto le versioni fisiche, il valore dell’arte fisica non andrà perso, ma sarà trasferito al NFT non appena le opere vengono bruciate.” Questo quanto scritto, in una caption di Instagram, dall’artista riguardo al gesto effettuato.

I collezionisti, un anno dopo aver scelto di acquistare un pezzo della collezione “The Currency”, sono stati chiamati a fare una scelta. Potevano prendere il dipinto, il che avrebbe significato perdere il fattore NFT, oppure potevano tenere l’NFT. In questo ultimo caso, il dipinto sarebbe stato bruciato.

Gli acquirenti si sono ritrovati divisi, in modo equo, nelle loro decisioni. 5.149 hanno optato di scambiare il loro NFT per il dipinto originale e  4.851 invece hanno scelto l’NFT. I pezzi distrutti erano in mostra presso la Newport Street Gallery di Londra e sono stati bruciati durante la fiera d’arte Frieze London, che si è tenuta dal 12 al 16 ottobre. Le restanti opere sono ancora esposte alla Newport Street Gallery, e vi rimarranno fino al 30 Ottobre 2022.

Arte NFT

Quando parliamo di Non-fungible token (NFT), ci stiamo riferendo a dei certificati di “proprietà” su opere di natura digitale. L’acronimo Non-fungible token si riferisce a qualcosa di unico, che fa parte del mondo reale, come, in questo caso, appunto un’opera d’arte.

Il collezionista che intende acquistare un NFT non compra l’opera in sé, ma più semplicemente ottiene la possibilità di poter dimostrare un diritto sull’opera presa. Diritto che viene garantito tramite uno smart contract.

Per acquistare un NFT dobbiamo perciò servirci di una blockchain. Questa può essere definita come un database decentralizzato e immutabile, di cui nessuno possiede i diritti di modifica dei dati inseriti al suo interno.

Un NFT in poche parole è un identificatore digitale che conferma l’autenticità e la proprietà di un oggetto tangibile o digitale, e agisce come una sorta di ricevuta. Quello che lo rende prezioso però e la sua unicità.

Nel mercato dell’arte contemporanea, dove siamo abituati a scambiare l’arte come un bene, vedendola più che altro come uno strumento finanziario, le NFT sono un nuovo tipo di attività. Un attività che può essere mercificata anche se, l’energia necessaria per crearle, le ha rese notoriamente dannose per l’ambiente.

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