Sab 27 Lug 2024

HomeToscanaCulturaMusei Uffizi, oltre 4 milioni di visitatori nel 2022

Musei Uffizi, oltre 4 milioni di visitatori nel 2022

Firenze, nel dettaglio, spiega una nota, gli ingressi complessivi sono stati 4.066.366 (+136,2% sul 2021 e -7,4% sul 2019) di cui 2.222.692 per la Galleria degli Uffizi, 650.612 a Palazzo Pitti e 1.193.062 a Boboli.

Per quanto riguarda gli incassi, pari a 35.030.387 euro (+2,7% rispetto al record del 2019), sono arrivati 28,6 milioni dalla bigliettazione, 1,9 milioni da mostre e prestiti all’estero, 1,05 milioni dalle donazioni, 1,3 milioni dalle entrate dirette (diritti d’immagine, affitti spazi) e 2,09 milioni da quelle indirette (royalties e canoni fissi).

Per quanto riguarda il digitale, spiega il museo, sono oltre un milione i follower degli Uffizi su tutte le piattaforme social, mentre sul fronte delle attivitร  sono state proposte 44 conferenze e quattro giornate di studio. Nel corso del 2022, le Gallerie degli Uffizi hanno anche effettuato 164 restauri di opere, 126 interventi di recupero e progettazione architettonica tra cui il restauro delle Reali Poste degli Uffizi, della Biblioteca Magliabechiana e della Kaffeehaus nel giardino di Boboli. Ventisei sono state le mostre organizzate, di cui dieci alle Gallerie e 16 rassegne ‘off-site’.

Il patrimonio artistico si รจ poi arricchito grazie a 75 donazioni di opere e 288 acquisti. “Dopo le sofferenze della pandemia con oltre 40 milioni di introiti mancati, nel 2022 siamo quasi tornati a livelli pre-pandemici e grazie alla diversificazione di flussi di reddito abbiamo raggiunto il massimo mai realizzato per le Gallerie – spiega il direttore Eike Schmidt – un risultato necessario per poter riprendere a pieni ritmi manutenzioni straordinarie e l’attivitร  di tutela e valorizzazione in parte rallentata durante la pandemia a causa della scarsitร  di fondi. Siamo perfettamente posizionati per raggiungere nuovi traguardi, sia sul fronte delle visite che degli introiti, nell’anno appena iniziato”.

1 commento

  1. In questi giorni si pone spesso la domanda se i musei dovrebbero essere gratuiti per permettere a chiunque di accedere allโ€™arte e alla cultura. La risposta ovvia sembrerebbe di sรฌ. Ma cosa comporterebbe una scelta del genere.
    La Costituzione prevede solo il referendum abrogativo e non quello propositivo, fatta esclusione per gli argomenti costituzionali. Tra i referendum abrogativi alcuni non sono ammessi, per esempio, quello per abolire le tasse, dato che altrimenti lo Stato andrebbe in bancarotta e non potrebbe assicurare i servizi.
    Lo Stato tutela il patrimonio artistico e lโ€™accesso alla cultura รจ allโ€™arte รจ essenziale per consentire a chiunque il โ€œpieno sviluppo della persona umanaโ€.

    Se assumiamo queste considerazioni come fondamentali รจ facile dedurre che per rendere gratuito lโ€™accesso ai musei dovrebbe subentrare lo Stato per sostenere i costi di gestione ordinaria, straordinaria e anche per finanziare i nuovi investimenti. Premesso che lo Stato ha diversi problemi di finanziamento di settori prioritari come la sanitร , credo che tramite un costo โ€œadeguatoโ€ (come previsto per le tasse) per visitare gli Uffizi sia giusto versarlo, non solo finalizzato alla stabilitร  finanziaria del museo stesso ma anche per un principio perequativo verso i musei che hanno minori incassi poichรฉ meno frequentati o troppo piccoli per sostenersi ma importanti per la cultura del paese.

    Lo Stato deve garantire che il patrimonio artistico sia conservato e reso disponibile e se non ricorriamo allโ€™auto finanziamento tramite i biglietti, con criteri perequativi (giร  adesso gli Uffizi finanziano i musei minori, come il Bargello, il Meyer e contribuiscono a sostenere i costi per diversi servizi sanitari) รจ facile immaginare che ben presto arriverebbe il momento in cui i trasferimenti sarebbero tagliati e non si coprirebbero i costi e soprattutto non ci sarebbero piรน investimenti. Le aree archeologiche tornerebbero inagibili, i musei minori abbandonati, la manutenzione trascurata e il patrimonio artistico e culturale non sarebbe piรน conservato e reso disponibile. Eโ€™ sufficiente guardare qualche anno indietro per capire che รจ cosรฌ. Con le pizzerie nate in mezzo agli scavi archeologici o le case costruire nella valle di Agrigento, i musei chiusi con un lucchetto per mancanza di personale. Fino a qualche anno fa, la cultura e lโ€™arte non erano considerte ricchezze per il paese ma solo costi.

    Con la cultura non si mangia, questa la convinzione di alcuni, sappiamo che non รจ cosรฌ, e adesso sappiamo anche altro: con la cultura e lโ€™arte si puรฒ generare ricchezza e non solo quella economica ma anche bellezza. La vera ricchezza non si misura solo con il PIL, ma anche dalla possibilitร  di creare attrattivitร  per lโ€™arte e la cultura. Dobbiamo custodire il patrimonio che la nostra storia ci ha lasciato, renderlo desiderabile, spacciare e contribuire a creare nuova bellezza. Lโ€™autonomia dei musei fondata sullโ€™autofinanziamento ha cambiato la percezione dellโ€™arte e della cultura ed รจ stato lo stimolo per valorizzare il patrimonio del Paese.

I commenti sono chiusi.

Rock Contest 2023 | La Finale

Sopravvissute, storie e testimonianza di chi decide di volercela fare (come e con quali strumenti)