Gio 25 Apr 2024

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Comune di Siena: Morto cavallo caduto al Palio

Siena, arrivata la conferma ufficiale del Comune sulla morte del cavallo della Giraffa, il cavallo era caduto ieri durante la carriera straordinaria del Palio di Siena, per il centenario della Prima guerra mondiale.

Il cavallo Raoul della contrada della Giraffa sarebbe morto, in seguito ai traumi riportati cadendo ieri durante la corsa, la conferma del Comune di Siena arriva con una nota in cui si spiega che “il cavallo dato in sorte alla Contrada Imperiale della Giraffa è deceduto a seguito di un infortunio dopo essere stato prontamente soccorso, sedato e trasportato con una biga alla clinica veterinaria Il Ceppo”.

“Il dispiacere” per la morte dell’animale, prosegue la nota, “è di tutta la città che ama i cavalli e li rispetta, e non accetta provocazioni da chiunque abbia solo l’interesse a farsi pubblicità, non conoscendo la nostra cultura, tradizione, rispetto e cura dei cavalli”. Con la sua morte, salgono a otto i cavalli deceduti in questa manifestazione dal 2000.

Questo tragico evento ri-innesca le polemiche sul Palio: “Bisogna dire basta allo svolgimento di manifestazioni che possono provocare danni e lesioni agli animali. Questi spettacoli sono un insulto alla vita e uno schiaffo all’immagine del bel Paese”. Lo ha detto, in una nota Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza popolare ecologista. “Dopo questa tragedia il minimo che si possa fare è abolire il Palio di Siena. È una delle gare più pericolose in assoluto – spiega Sidoli -. Circa 50 cavalli sono morti dal 1970 a oggi. È davvero un’indecenza che si tolleri questa crudeltà in nome di una esibizione che si fonda sullo sfruttamento degli animali a fini commerciali. Nel 2015 la cavalla Periclea si infortunò in questa medesima competizione e fu abbattuta a soli sette anni”.

“Consideriamo inaccettabile che la vita di Raoul sia cessata per colpa di un rito retrogrado – conclude -. Siamo sinceramente stanchi di questa violenza e di questi maltrattamenti. La morte di animali è una costante, con una tragica media di un decesso ogni due anni. Il Palio non può essere considerato un patrimonio dell’umanità, perché non vi può essere nulla di culturale nello sfruttamento di una creatura vivente e nella sua morte. Le tradizioni si devono adeguare alla crescente sensibilità e favorire il rispetto della biodiversità”

Interviene anche Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e del Movimento Animalista,: “Da ministro del Turismo mi sono battuta perché il Palio di Siena non fosse incluso tra le manifestazioni patrimonio dell’Unesco ed ho fatto bene. Penso da sempre che l’Italia potrebbe farne a meno e che non ci sia nulla di nobile o di ‘culturale’ nel maltrattare animali per il divertimento umano solo perché questa è la tradizione. Per i cavalli il Palio di Siena è e resta un inferno”.

“L’incidente conferma, al di là delle rassicurazioni periodicamente fornite dagli organizzatori tutta la pericolosità della corsa, che infatti è costata la vita a decine di animali negli ultimi cinquant’anni. Non si può non notare, inoltre, che il fantino di Raol, Jonatan Bartoletti, è lo stesso che montava Mamuthones, il cavallo morto durante la mossa del palio di Asti 2013. Inutile girarci intorno: lanciare cavalli a folle velocità su tracciati con quei raggi di curvatura è una grave forma di maltrattamento che provocherà sempre incidenti mortali. Le manifestazioni tradizionali che comportano sfruttamento di animali sono anacronistiche e devono essere abolite”, aggiunge Brambilla.

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