“I Musei si stanno avviando a fare la fine della RAI ovvero sono un terreno di lottizzazione della politica” dice lo storico dell’Arte che fa parte del comitato scientifico degli Uffizi.
“Di Schmidt -dice Montanari- non ho condiviso molte scelte, alcune delle quali poi sono state riviste dal direttore. Ma soprattutto nella prima fase abbiamo assistito ad una vera e propria mercificazione degli spazi: le cene a palazzo Pitti, le mostre degli stilisti…Tutte cose sbagliate”. “Non mi pace come sono stati riallestiti gli spazi degli Uffizi -continua Montanari. “Do atto dell’impegno in buona fede di Schmidt, ma il bilancio è negativo.”
Per Montanari il problema vero comunque è che Schmidt si è trovato a lavorare nei confini di una riforma, quella voluta dal ministro Franceschini “sconcertante (…) in cui i Musei che dovrebbero essere delle comunità di ricerca sono diventati luoghi in cui tutto dipende da un capo. Una logica di aziendalizzazione che non mi piace che ritengo pericolosa”.
Un tempo si diceva : parla quando pisciano le galline.
Montanari, che voleva fare il direttore degli Uffizi e cercò la raccomandazione di Renzi e Nardella che gli risero in faccia, parla dei musei lottizzati dalla politica. Mentre Eike Schmidt è entrato tramite un concorso internazionale.