Mar 30 Apr 2024

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Ludopatia, Prato: 318 milioni in videolottery, 1800 pro capite

Prato è la maglia nera in Toscana: nel 2022 le videolottery a Prato hanno registrato una spesa di oltre 318 milioni, pari a 1800 euro procapite, superiore ai 115 milioni registrati a Firenze o ai 46 milioni di Livorno.

318 milioni, pari a 1800 euro procapite, a cui si aggiungono 173,4 milioni spesi per i giochi di abilità online (poker, scacchi, bridge ecc.): è quanto emerge dai risultati del progetto “Prato in gioco” che in tre anni ha analizzato il tema del gioco d’azzardo in città attraverso diverse chiavi di lettura.

Il bilancio dell’esperienza è stato tracciato oggi in Palazzo comunale dagli assessori alla sicurezza urbana Flora Leoni e alle attività produttive Benedetta Squittieri insieme ai rappresentanti delle cooperative e degli enti che hanno portato avanti il progetto.

Durante l’indagine è stata realizzata una mappatura del territorio di Prato,  e il primo elemento rilevante che è emerso è il dato economico relativo al gioco d’azzardo, sia fisico che telematico. Prato, spiega una nota, detiene la maglia nera, per la spesa nel gioco d’azzardo, in particolare le videolottery (vlt).

Per ottenere questi risultati è stata da prima utilizzata l’App ‘Gioco Legale’ che ha permesso di rilevare informazioni in forma anonima, per poi dedicarsi attraverso il contatto diretto alla distribuzione di materiale informativo e alla promozione dello sportello d’ascolto, provvedendo a registrare le reazioni dei gestori o dei dipendenti come osservatori diretti del rapporto tra giocatore e gioco. La terza fase della mappatura ha visto la creazione attraverso l’utilizzo di “Mymaps” di uno strumento interattivo con geolocalizzazione, al cui interno sono stati registrati tutti i luoghi del territorio della città di Prato interessati dal fenomeno del gioco d’azzardo. Ne sono stati mappati 199, di cui 130 hanno deciso di collaborare al progetto.

La comunità cinese è in cima alla lista dei giocatori d’azzardo a Prato e predilige giochi come gli scacchi, il poker o il mahjong. Nel 2023 le persone che si sono rivolte al Servizio per le dipendenze (Serd) sono state 157, 132 uomini e 25 donne, di cui il 90% italiani e solo il 10% stranieri, ma nessuno di questi di origine orientale. Purtroppo, si spiega, per la comunità cinese è fonte di vergogna cercare una consulenza psicologica professionale per smettere di giocare d’azzardo.

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