Gio 25 Apr 2024

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Loggia Isozaki, Ordine e Fondazione Architetti: “Da alcune istituzioni opinioni arbitrarie”

Toscana, i presidenti di Ordine e Fondazione Architetti Firenze Andrea Crociani e Silvia Ricceri, si sono espressi in merito alla Loggia Isozaki.

L’Ordine e Fondazione si sono occupati della vicenda legata alla Loggia Isozaki fin dal 2013, organizzando anche nel marzo 2019 un evento con l’architetto Andrea Maffei, partner e responsabile di tutti i progetti italiani dell’architetto Arata Isozaki.

L’Ordine e la Fondazione Architetti Firenze sono lieti di mettere a disposizione la propria sede nella Palazzina Reale per un confronto aperto su “Architettura contemporanea e città storica”, dove poter invitare tutti i soggetti a vario titolo coinvolti in questo dibattito.

Le dichiarazioni dei presidenti Crociani e Ricceri

“Spiace leggere -dicono- che sempre più soggetti istituzionali tra cui il sottosegretario Vittorio Sgarbi propongono, a vario titolo, di abbandonare la realizzazione della Loggia Isozaki, progetto vincitore del concorso del 1998, senza che qualcuno spieghi se e come sono cambiate le esigenze che avevano dettato a suo tempo la necessità di bandire un concorso internazionale per la sistemazione del piazzale di uscita della Galleria degli Uffizi su piazza Castellani.”

“In mancanza di una condizione oggettiva di mutate condizioni e necessità -continuano i due presidenti- risulta difficile comprendere le ragioni di queste prese di posizione che, senza una precisa motivazione, appaiono del tutto arbitrarie”.

“In questo modo si determina una messa in discussione generalizzata dello strumento della procedura concorsuale con il conseguente discredito e perdita di credibilità della stessa, a livello nazionale e internazionale – hanno aggiunto anche a nome dei Consigli dell’Ordine e Fondazione Architetti Firenze -.”

“Una giuria -proseguono- ha valutato i progetti in concorso ed ha decretato un vincitore; non è accettabile che a posteriori venga messo in discussione il loro lavoro e la loro decisione, e con essa tutta la procedura concorsuale”.

“Inoltre l’ipotesi di realizzare dei giardini appare come la logica conseguenza di una non volontà di progettare e realizzare opere architettoniche contemporanee all’interno della città storica che, come risulta evidente, è da sempre determinata dalla stratificazione di interventi eseguiti nel tempo – si sottolinea -.”

“Se così non fosse -concludono- probabilmente avremmo dei bellissimi giardini ad esempio al posto della stazione di Santa Maria Novella o della sede di Cr Firenze di via Bufalini (opera di Michelucci), o di altri edifici che possono arricchire, come oggettivamente fanno, con la loro ricerca di modernità, il tessuto storico di Firenze”.

 

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