
Approvata in Consiglio regionale la mozione del Pd sull’interruzione dei rapporti con il governo israeliano. Si lavora ad una delibera di Giunta per chiedere il riconoscimento di uno Stato per i palestinesi. Tensioni sul caso Carrai.
Si tratta di una mozione simbolica, certo. Dal momento che le regioni non hanno titolarità di politica estera e di relazioni internazionali. Ma il valore simbolico è forte e non isolato. Si tratta infatti di una iniziativa che vede la Toscana insieme ad altre regioni, come la Puglia e l’Emilia Romagna. La mozione è stata presentata dal Pd e votata dal M5s, IV ed Europa Verde. La Lega e Forza Italia non hanno votato, mentre Fratelli d’Italia ha espresso una netta contrarietà. La mozione impegna le istituzioni regionali ad interrompere ogni forma di rapporto istituzionale con i rappresentanti del governo israeliano, con enti e strutture ad esso riconducibili. E chiede inoltre al Governo nazionale di sospendere i rapporti di natura economico-commerciale in essere. Il Presidente Eugenio Giani ha inoltre annunciato che lunedì (il 16 giugno) preparerà una delibera di Giunta che porti ad approvare in Consiglio regionale il riconoscimento di uno Stato per i palestinesi. Proposta da portare poi in Parlamento per spingerlo a produrre un atto formale per dare ai palestinesi uno stato libero e sovrano. Nel frattempo Sinistra italiana e il Movimento 5 stelle, possibili prossimi protagonisti del campo largo in regione, vanno all’attacco sul Presidente della Fondazione Meyer, Marco Carrai, che è anche Console onorario d’Israele per la Toscana. Cariche considerate incompatibili e politicamente insostenibili. Carrai, che è anche Presidente di Toscana Aeroporti, viene in questi giorni attaccato ma anche difeso, da una raccolta di firme a suo sostegno. E il suo caso potrebbe rendere la mozione regionale meno simbolica. Non è comunque, in qualche modo, un “rappresentante del governo israeliano”?