Firenze, arriva a Palazzo Pitti lāuniverso dell’artista toscano Franco Ionda, che tra stelle decapitate, chiodi e sagome di sbandati, popola la mostra āSmarritiā: 36 opere che trasmettono il disorientamento dellāattuale momento storico senza perdere la speranza nel futuro e, partendo da unāispirazione di Majakovskij, raccontano gli oltre 40 anni di produzione creativa dellāartista fiorentino.
Il titolo della mostra di Ionda, particolarmente calzante nellāattuale momento storico, segue in realtĆ una riflessione cruciale nella poetica dellāartista e si combina con gli altri argomenti della sua produzione, tutti ampiamente rappresentati dalle opere esposte.
In podcast lintervista al direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e lo stesso artista Franco Ionda
Lāispirazione di Ionda sono i versi finali del poema di Vladimir Majakovskij La nuvola in calzoni (1914-15) āGuardate! Hanno di nuovo decapitato le stelle / e insanguinato il cielo come un mattatoioā: una potente metafora sulla quale lāartista costruisce un ventaglio di invenzioni originali che trovano la loro piĆ¹ compiuta espressione simbolica nelle stelle decapitate.
Realizzate in alluminio, questi astri caduti e spezzati partecipano alla denuncia e al riscatto dellāumanitĆ insieme ad ammassi di chiodi lunghi e affilati. Sulle pareti ottocentesche dellāAndito degli Angiolini in Palazzo Pitti, questi elementi dialogano con le immagini dei migranti e delle madri profughe prelevate dai mass media, ma soprattutto con una serie di silhouettes nere, messaggio universale che va oltre i singoli eventi storici: schiere di uomini costretti a vagare senza meta, marines degradati a soldatini, teste āvuoteā di generali allo sbando.
Sono loro i veri protagonisti della mostra, gli Smarriti del titolo. Tuttavia, nellāarte di Ionda il caos, il disequilibrio, lāoscuritĆ non sono mai privi di speranza: in Ambigua, la grande tavola site-specific realizzata proprio per gli spazi dellāAndito degli Angiolini, la figura del lanciatore ĆØ infatti colta nellāatto di rilanciare le stelle in cielo, proprio con lāintenzione che esse possano tornare a illuminare la notte.