Ven 29 Mar 2024

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I Bronzi di Riace tornano in mare. In Versilia

Le due copie verranno depositate sul fondale del mare della Versilia: accadrà la mattina del 14 agosto, al pontile di Tonfano, Marina di Pietrasanta in occasione del cinquantesimo anniversario dalla scoperta dei Bronzi di Riace.

Le due copie sono state realizzate a grandezza naturale, tra il 1990 e il 1995 dalla Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro. Il progetto site-specific è stato chiamato Rewind.  Le due opere rimarranno per un anno sul fondale marino: solo nel 2023, al termine dell’esposizione, sarà possibile valutare l’impatto dell’interazione tra mare e bronzo. A tenere a battesimo l’esposizione subacquea sarà Vittorio Sgarbi che a ottobre scorso aveva voluto esporre le due copie dei Bronzi  al Mart di Trento in occasione della mostra ‘Il falso nell’arte. Alfeo Dossena e la scultura italiana del Rinascimento’.

Il progetto è stato ideato da Federica Rotondo e vi collabora anche il fotografo Massimo Sestini. “Abbiamo individuato il titolo Rewind per questa installazione dei due Bronzi per voler lanciare un messaggio legato all’ambiente che ci circonda – spiega Rotondo -. Il grido di aiuto che il pianeta ci sta rivolgendo e che si concretizza nelle immagini drammatiche che arrivano da tutto il globo tra lo scioglimento dei ghiacciai, inondazioni, incendi su vasta scala e sviluppo di pandemie devono indurre ciascuno di noi a fermarsi un attimo e riflettere sul mondo che vogliamo lasciare ai nostri nipoti”.

Bronzi di Riace, considerati tra le testimonianze più significative dell’arte greca classica, sono due statue bronzee raffiguranti due uomini nudi, originariamente armati di scudo e lancia, divenuti simbolo della città di Reggio Calabria. Le statue sono oggi esposte al Museo Archeologico di Reggio Calabria, dove sono tornate nel dicembre 2013 dopo il restauro del museo, tutt’ora in corso. I Bronzi furono ritrovati nel 1972, in eccezionale stato di conservazione, sul fondo del mar Ionio, nei pressi del comune di Riace Marina, da un appassionato subacqueo durante un’immersione a circa 200 m dalla costa ed alla profondità di 8 m. Le ipotesi sulla provenienza, sulla datazione e sugli autori delle statue sono diverse. Risalenti probabilmente alla metà del V sec. a.C., si è supposto che i Bronzi fossero stati gettati in mare durante una burrasca per alleggerire la nave che li trasportava o che l’imbarcazione stessa fosse affondata con le statue. Un primo restauro avvenne negli anni 1975-80 a Firenze, dove, oltre alla pulizia e alla conservazione delle superfici esterne, si cominciò a svuotarne l’interno dalla terra di fusione originaria. I Bronzi di Riace sono alti 1,98 e 1,97 metri e pesano 160 kg. Raffigurano due uomini completamente nudi, con barba e capelli ricci, il braccio sinistro piegato, e il destro disteso lungo il fianco. Ambedue indossavano un elmo, impugnavano una lancia o una spada nella mano destra e reggevano uno scudo con il braccio sinistro, elementi smontati al momento dell’imbarco per permettere di adagiare sulla schiena le statue e facilitarne il trasporto. Originariamente erano ancorati alla loro base grazie ad una colatura di piombo fuso fatto fluire sia entro i piedi sia nell’incavo predisposto nella base stessa. Una volta solidificato, il piombo assunse la forma di tenoni che i restauratori dovettero asportare per penetrare all’interno della statua.

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