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Mar 21 Ott 2025
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ToscanaCronaca'Guerra delle grucce' Prato: condannato ex soldato esercito cinese

‘Guerra delle grucce’ Prato: condannato ex soldato esercito cinese

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'Guerra delle grucce' Prato: condannato ex soldato esercito cinese
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Condannato dal tribunale di Prato anche il sesto componente del commando venuto apposta dalla Cina per uccidere l’imprenditore Chang Meng Zhang, che poi sopravvisse, nei regolamenti di conti della cosiddetta ‘Guerra delle Grucce’ in corso per accaparrarsi questo segmento della filiera tessile

PRATO È il primo capitolo della “guerra delle grucce”, la lunga e violenta faida che da mesi scuote le comunità cinesi d’Europa a partire da Prato. Il Tribunale ha condannato per tentato omicidio a sette anni e sei mesi di reclusione Nengyin Fang, trentasei anni, ex soldato dell’esercito della Repubblica Popolare Cinese, riconosciuto come uno degli autori del tentato omicidio di Chang Meng Zhang. La vittima dell’agguato è l’imprenditore che il 6 luglio del 2024 fu massacrato di botte e accoltellato nel circolo Number One, in via Scarlatti.

Fang era arrivato in Italia apposta, nell’estate dello scorso anno, per “punire” un ribelle al monopolio delle grucce: un sistema di imprese che, secondo la procura, mirava a controllare il mercato europeo degli accessori per il pronto moda. Faceva parte di un commando misto del Fujian e dello Zhejiang, incaricato di “tutelare con la violenza” gli interessi del gruppo monopolista. Gli altri 5 membri del gruppo sono già stati condannati.

La vittima, Chang Meng Zhang, era a sua volta un personaggio controverso: in passato condannato per un omicidio in Campania, era poi diventato imprenditore nel settore del pronto moda. Il suo errore, secondo gli inquirenti, fu quello di dire no all’adesione al cartello. La punizione fu brutale: pestato, colpito con una bottiglia di vetro, poi con coltelli, pugni e calci, fino all’eviscerazione. Lasciato in strada in fin di vita, Zhang fu salvato per miracolo e oggi collabora con la giustizia, offrendo elementi preziosi per ricostruire l’intera catena della violenza. La condanna di Fang chiude così il primo atto di una guerra che – dai magazzini di Prato – ha già mostrato ramificazioni fino a Madrid e Parigi.

NELL’AUDIO IL SERVIZIO DI Giorgio Bernardini