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Lun 6 Ott 2025
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Cultura & SpettacoloGabinetto Vieusseux celebra i 60 anni degli Oscar Mondadori

Gabinetto Vieusseux celebra i 60 anni degli Oscar Mondadori

I 60 anni degli Oscar Mondadori protagonisti al Gabinetto Vieusseux di Firenze che dedica una rassegna sul tema “Le case editrici si raccontano”. Gli Oscar Mondadori vanno in scena con quattro incontri dal 9 al 30 ottobre (Sala Ferri, ore 17,30) partendo dalla rievocazione del primo, l’Addio alle armi di Ernest Hemingway.

Dal 27 aprile 1965 gli italiani trovarono ogni settimana in edicola e in libreria i più grandi romanzi italiani e stranieri al prezzo di un biglietto del cinema. Da leggere dove preferivano: “in fabbrica, in ufficio, al bar”. Il trionfo degli Oscar Mondadori fu immediato e travolgente. In meno di un anno la collana pubblicò 66 titoli, per una tiratura complessiva di 12 milioni di copie, la prova eloquente che un “pubblico attento e ben disposto” esisteva anche in Italia. Oggi, a distanza di 60 anni, la Mondadori e il Gabinetto Vieusseux celebrano questo anniversario raccontando questo passaggio epocale della storia dell’editoria, della cultura e del costume italiano. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Il primo (9 ottobre) è intitolato “60 anni Oscar. Omaggio a Italo Calvino” e coincide con i 40 anni della morte dell’autore più letto e tradotto del Novecento. La Mondadori ne ha in catalogo l’intera opera e ha dedicato a Calvino una serie di nuove pubblicazioni che attingono al materiale inedito e ai progetti editoriali che non ebbe il tempo di realizzare.
Segue l’incontro del 16 ottobre ‘L’educazione letteraria attraverso gli Oscar’, con Pietro Grossi e Pietro Santetti, due voci di primo piano della narrativa italiana, per un percorso su letteratura e dintorni. Quindi il 23 ottobre Giulio Magli e Massimo Polidoro su scienza e storia, filosofia e curiosità, e il 30 ottobre un focus dedicato alle nuove traduzioni di grandi classici, dal titolo “Ritradurre i capolavori della letteratura: Hemingway e Döblin”, un modo – spiegano dal Vieusseux – per rendere sempre attuali i testi letterari e per proporli alla curiosità delle nuove generazioni.