Gio 25 Apr 2024

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Firenze: nuovi accertamenti in inchiesta concorso cardiochirurgia

Per la vicenda il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone, tra cui Luigi Dei, in qualità di rettore dell’Università di Firenze, l’allora dg dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi Monica Calamai, l’ex prorettore Paolo Bechi e il professor Pierluigi Stefano, al quale è stata poi assegnata la cattedra.

Una chat Whatsapp tra  il rettore di Firenze Luigi Dei e ‘ex prorettore Paolo Bechi  nella quale i due parlerebbero della possibilità, nel caso il Consiglio di Stato avesse annullato la nomina di Pierluigi Stefano ad associato, di indire un nuovo concorso da ordinario appositamente per lui: c’è anche questo nella nuova informativa della guardia di finanza  depositata oggi dall’accusa nel corso dell’udienza preliminare nata dell’inchiesta su presunte irregolarità nella procedura di selezione per la chiamata di un professore associato di cardiochirurgia del dipartimento di medicina sperimentale dell’Università di Firenze.

Per la vicenda il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone, tra cui Luigi Dei, in qualità di rettore dell’Università di Firenze, l’allora dg dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi Monica Calamai, l’ex prorettore Paolo Bechi e il professor Pierluigi Stefano, al quale è stata poi assegnata la cattedra.

La conversazione è stata trovata dopo i sequestri a carico degli indagati avvenuti nell’ambito di una più recente inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi di medicina a Firenze, che ha portato tra l’altro all’interdizione dall’incarico del rettore Dei.

Questa mattina sempre nel corso dell’udienza preliminare si è svolto l’interrogatorio di Paolo Bechi, difeso dagli avvocati Sigfrido Fenyes e Lorenzo Zilletti: “Bechi – spiega Fenyes – ha avuto modo di chiarire la sua funzione e il suo ruolo in questa vicenda”. A seguito del deposito della nuova informativa gli avvocati di tutti gli imputati, a eccezione dei difensori del professor Marco Carini che ha rinunciato ad essere ascoltato, si sono riservati di chiedere un’integrazione di interrogatorio. La prossima udienza è fissata per l’8 settembre prossimo.

Sempre nel corso dell’udienza preliminare è stata presentata una memoria da parte del professor Massimo Bonacchi, parte lesa nel procedimento. Secondo la procura Bonacchi, assistito dall’avvocato Niccolò Lombardi Sernesi, avrebbe subito tentativi di pressioni per far figurare il nome di Stefano nelle sue pubblicazioni scientifiche, in modo da garantire a quest’ultimo un punteggio sufficiente a vincere il concorso da associato. A causa del suo rifiuto, è sempre la tesi dell’accusa, la sua carriera sarebbe stata bloccata. Nel corso degli interrogatori alcuni degli imputati avrebbero negato tale circostanza, spiegando come la carriera di Bonacchi si sarebbe arrestata a causa del suo scarso impegno nell’attività assistenziale a favore di quella accademica. Nella memoria Bonacchi ribadisce invece di essersi sempre reso disponibile “a svolgere l’attività clinica, in particolare quella chirurgica”

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